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Velletri sul podio della Raccolta Differenziata del Lazio  

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Quest’anno all’Ecoforum del Lazio di Legambiente, in occasione della 7° edizione dei “Comuni Ricicloni”, primeggia Velletri, con una Raccolta Differenziata del 78%

di Damiana Cicconetti   

 Velletri è risultato essere al posto tra i “Comuni Ricicloni”, primeggiando all’Ecoforum del Lazio di Legambiente con una Raccolta Differenziata pari al 78%.

L’Ecoforum del Lazio, giunto quest’anno alla sua 7° edizione e realizzato col contributo della stessa regione, si è svolto presso la Casa dei Cavalieri di Rodi a Roma, premiando proprio Velletri “nella categoria dei Comuni superiori ai 50 mila abitanti”.

Dalla presentazione del “Dossier Comuni Ricicloni e Ciclo dei Rifiuti nel Lazio” emergono altresì 18 Comuni “Rifiuti Free, con meno di 75 Kg per abitante all’anno di indifferenziata prodotta.

Tanti e tali dati sono forniti da ARPA Lazio che ha stilato un dettagliato elenco di ben 203 Comuni con più del 65% di Raccolta Differenziata (RD) nel 2021.

Vediamo, dunque, quali sono i tre Comuni sul podio: al primo posto vi è Sant’Ambrogio sul Garigliano (FR) col’85,2% di Raccolta Differenziata (RD); Sacrofano (RM) è al secondo con l’84,1% e al terzo Fondi (LT) col 65%.

Nell’intero Lazio la RD è aumentata di 0,9 punti, raggiungendo il 53,32% rispetto all’anno precedente, pari al 52,46%.

Vi è, tuttavia, un dato che persiste e non è affatto positivo: riguarda Roma, che ha confermato un 44,9%.

…Un dato che non risulta al passo con quello degli altri Comuni del Lazio che, di contro, è pari al 63,8%, perfettamente in linea con i dati delle medie complessive nazionali.

Non si può, in ogni caso, tacere un ulteriore dato, inerente l’aumento della produzione regionale totale di rifiuti che, per il 2021, ha contato 2.865.564 t e, ad essere ancor più precisi, ben 50 t in più rispetto all’anno precedente.

Del resto, non si può non considerare che il lungo periodo della pandemia del 2020 ha notevolmente contribuito a diminuire i consumi e, al tempo stesso il PIL regionale, oltre a cagionare un aumento della indifferenziata, seppur di un impercettibile +0,04%; consumi e PIL che, poi, si sono fortunatamente ripresi nel 2021, con un + 3,5%.

Degne di essere segnalate le province migliori: Viterbo in primis con il 63% di RD; a seguire Latina col 59,81%; Frosinone con un 59,79% e, infine, Rieti col 56,7%.

…Roma appare, dunque, in fondo…

…Perché Roma rappresenta da sempre il fanalino di coda, col 51,3%.

Roma, in effetti, continua ad essere sì bella, bellissima ma, al tempo stesso sporca, sporchissima…

E, a quel che si ricorda, Roma è afflitta dal problema fin dalla notte dei tempi!

…Un problema che sembra irrisolvibile per la Capitale e che, invero, diviene sempre più grave e urgente da risolvere, perché causa di ulteriori ed ancor più gravi problematiche, quali la presenza di branchi di cinghiali che, indisturbati, vagano alla ricerca di cibo anche in pieno centro; senza dimenticare le punture di zecche e di altri insetti oltremodo pericolosi.

Non è, quindi, un caso se da tale classifica risultano assenti finanche altri capoluoghi di provincia: oltre Roma (col 43,8% di RD), le stesse Viterbo (col 56,6%) e Latina (col 29,9%).

Ma, vista l’imminenza delle Festività, desideriamo essere clementi, preferendo mettere in rilievo il dato positivo che contraddistingue i Comuni migliori, invero, con più di 50 mila abitanti: in primis Velletri e, poi, Tivoli, Fiumicino e Civitavecchia, entrata in questa classifica soltanto lo scorso anno, a seguito del miglioramento di ben 25 punti percentuali.

Vi è, inoltre, una classifica di Comuni “medi” in cui primeggia Albano Laziale, col 78,6% di RD.

Velletri, dunque, merita massimo risalto sia per l’impegno dei suoi cittadini che per le politiche amministrative dell’assessorato all’ambiente, di cui è alla guida Francesca Argenti, seppur col supporto quotidiano della Volsca Ambiente.

Impossibile non ricordare le parole del Presidente Nazionale di Legambiente Stefano Ciafani: Nel Lazio, come pure in molte altre Regioni, torniamo ad accompagnare un evidente miglioramento nella gestione virtuosa dei rifiuti, sul quale abbiamo sempre creduto fin dalla prima edizione del nostro Ecoforum regionale, quando le amministrazioni da premiare erano ancora pochissime…”. Ciafani ha, infine, aggiunto: “Con questi numeri si deve continuare a spingere perché nei territori arrivino tutti gli impianti necessari alla rigenerazione dei materiali, così da poter fermare i pazzeschi viaggi oltre regione di centinaia di auto-articolati verso impianti lontani, ma anche l’idea che a risolvere i problemi possa essere la scelta totalmente sbagliata di un nuovo mega-inceneritore romano, antitetica al concetto stesso di economia circolare. Per questo insieme alla CGIL, nei mesi scorsi, abbiamo costruito un’idea di piano con nuovi impianti che nella Capitale si possono attivare, separando materiali oggi considerati indifferenziati: dai prodotti assorbenti per la persona al riciclo chimico delle plastiche miste, dal tessile ai rifiuti elettrici e alle terre di spazzamento, dallo stop al conferimento di rifiuti edili nel ciclo urbano alla costruzione di bio-gestori anaerobici per l’organico. Anche il Lazio deve continuare a migliorare e saremo vigili perché ciò avvenga, soprattutto oggi che l’Europa continua  a spingere gli impianti della green economy con le linee di finanziamento del PNRR, e che tante regioni continuano a fare salti in avanti, così come migliorano sempre di più molte città importanti a partire da Milano…”.

Anche l’intervento di Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della regione Lazio merita di essere evidenziato: “Arriviamo a questa edizione dei “Comuni Ricicloni” di Legambiente con un importante risultato: abbiamo abbondantemente superato il 50% di raccolta differenziata media nel Lazio. Il 53% nel 2021 è, perciò, un risultato rilevante che ha visto la nostra regione crescere negli ultimi anni di oltre 20 punti percentuali grazie ai finanziamenti assegnati ai Comuni per la realizzazione di isole ecologiche e centri di compostaggio, ma anche grazie al proficuo impegno di molti amministratori pubblici. In questi anni, inoltre, abbiamo introdotto la tariffa puntale, in base al principio ‘meno si inquina meno si paga’, con contributi regionali per sostenere i Comuni nell’acquisto di soluzioni tecnologiche e strumenti necessari all’applicazione della nuova modalità tariffaria. Abbiamo investito notevoli risorse per la messa in sicurezza e la bonifica di aree degradate e discariche abusive, insieme al rafforzamento delle attività di vigilanza ambientale e delle misure per la legalità e la sicurezza. Abbiamo altresì promosso numerose campagne di sensibilizzazione ed educazione ambientale, destinate agli studenti del Lazio, per favorire una maggiore consapevolezza sulla gestione del ciclo dei rifiuti e sul contrasto allo spreco alimentare. Abbiamo, dunque, avviato un percorso virtuoso, oltre a conseguire preziosi risultati ma ora deve essere rafforzata questa grande alleanza tra istituzioni, operatori e cittadini per affermare un modello di sviluppo incentrato sulla sostenibilità ambientale e su l’uso consapevole delle risorse…”: così ha doverosamente concluso l’assessore Valeriani.

Tuttavia, al di là dei risultati raggiunti e degli importanti progetti già in campo, non si può fare a meno di tornare alla realtà, evidenziando le parole di Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio che ha, per l’appunto, preferito concentrarsi su risultati ancora da raggiungere: “Il dato complessivo del Lazio rimane ancora troppo basso. La Capitale pesa come un macigno e fa sprofondare la percentuale di 10 punti. Roma deve fare ancora tutto, visto che continuano ad essere inaugurati cassonetti stradali… Senza contare che l’inceneritore sul quale Gualtieri ha deciso di puntare è un errore imperdonabile che servirebbe solo per condannare la città del futuro a non essere mai virtuosa nella raccolta, obbligata come sarebbe a sfamare il forno di termo-valorizzazione. Al contrario, nel resto dei territori cominciano ad essere realtà i primi bio-gestori come quello di Pontinia. E, considerando che la frazione organica pesa per almeno un terzo del totale, non di inceneritori ma di bio-digestori la città ha bisogno. Nel Lazio ne servono tanti, per un potenziale complessivo di almeno un milione di tonnellate, per la metà destinati proprio a Roma…”.

Consapevoli, a tal punto, che ben poco è stato fatto rispetto a quel che rimane ancora da fare, non possiamo non impegnarci fin da oggi – ciascuno di noi, nessuno escluso! – per far sì che la nostra Capitale primeggi non solo per bellezza ma finanche per pulizia, prendendo esempio da piccoli-grandi Comuni quali Velletri.

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