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Usa, un’ameba le stava mangiando il cervello: 12enne sopravvissuta al parassita

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amebaL’organismo unicellulare distrugge i tessuti fino alla morte dell’ospitante nel giro di una settimana. 

Roma, 27 agosto – Un’ameba le stava mangiando il cervello ma è riuscita a salvarsi. E’ l’incredibile storia accaduta ad una 12enne dell’Arkansan, Kali Hardig che, durante una gita scolastica al parco acquatico di Willow Springs Water Park di Little Rock, è rimasta vittima dell’infenzione. La 12enne, infatti, è stata colpita da una febbre altissima che ha richiesto il ricovero d’urgenza in ospedale. Qui i medici hanno diagnosticato una meningoencefalite amebica primaria, appunto l’infezione causata dalla Naegleria fowleri.

Si tratta di un organismo unicellulare che vive in acqua dolce, prevalentemente paludosa, e cresce dopo giorni di caldo intenso. Il suo incontro con l’uomo, che può avvenire attraverso i canali del naso nuotando in laghi e fiumi, è deleterio. Una volta raggiunto il cervello distrugge progressivamente i tessuti sino alla morte dell’individuo, che avviene nel giro di una settimana.
“Abbiamo eliminato il parassita dal suo corpo, ma far tornare a posto il cervello è la parte più difficile. Però ogni giorno assistiamo a un piccolo miglioramento, siamo ottimisti”, spiegano i medici dell’ Arkansas Children’s Hospital dove Kali è ancora ricoverata a distanza di un mese. Per salvarle la vita, infatti, i sanitari hanno indotto in cola la 12enne attraverso l’abbassamento artificiale della temperatura corporea e somministrando un farmaco sperimentale.

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