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UNICEF, il punto sulla situazione e gli aiuti ad un anno dal terremoto in Nepal

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Mentre gli sforzi per il recupero e la ricostruzione stanno andando avanti, resta ancora molto da fare per garantire un rapido ritorno alla normalità per questi bambini. 

UN01714326 aprile 2015- Un anno fa un devastante terremoto, seguito da un secondo sisma il 12 maggio ha colpito duramente il Nepal, causando  quasi 9.000 vittime e 22.400 feriti, 900.000 abitazioni danneggiate o distrutte, danni per oltre 7 miliardi di dollari. Un anno dopo, 1,6 milioni di bambini in età scolare stanno iniziando il nuovo anno accademico nelle zone colpite. Eppure molti di loro continuano a studiare in aule provvisorie. Mentre gli sforzi per il recupero e la ricostruzione stanno andando avanti, resta ancora molto da fare per garantire un rapido ritorno alla normalità per questi bambini. “I terremoti devastanti dello scorso anno hanno distrutto o gravemente danneggiato più di 35.000 classi. A seguito di questo, grandissimi sforzi sono stati fatti per far tornare i bambini a scuola il più presto possibile,  per ridurre i disagi nella loro istruzione e l’esposizione ai rischi di abbandono, sfruttamento e violenza”, ha detto Tomoo Hozumi, Rappresentante UNICEF in Nepal.”Grazie a questi sforzi, le scuole nei distretti colpiti sono state riaperte un mese dopo il primo terremoto in aule di fortuna. Ora abbiamo bisogno di raddoppiare i nostri sforzi per far sì che i bambini possono studiare in sicurezza in classi transitorie o permanenti il più presto possibile”. Delle 188.900 persone che erano state temporaneamente sfollate dopo il terremoto, oltre l’85% ha lasciato i campi per sfollati, mentre 26.272 vivono ancora nei campi. La costruzione di edifici permanenti è iniziata da poco e deve essere accelerata nei mesi a venire. Nel frattempo, i bambini e le loro famiglie continuano a vivere in alloggi di fortuna accanto alle loro case distrutte.  I bambini che vivono in questi rifugi temporanei e ambienti ancora non sicuri sono vulnerabili a diversi rischi, tra cui il traffico di esseri umani. Tra il 25 aprile 2015 e il 12 febbraio 2016, un totale di 850 bambini e bambine sono stati intercettati dalla polizia possibile per possibile  traffico e altri rischi connessi alla protezione. Questo anno l’UNICEF ha aiutato 1,1 milioni di bambini in 14 distretti gravemente colpiti con interventi d’emergenza nei settori operativi di sanità, nutrizione, acqua e igiene, protezione, istruzione, comunicazione per lo sviluppo.

Questi i risultati ottenuti nei vari settori:

Ø  Acqua e igiene: raggiunte 1.324.969 persone con acqua sicura, 425.649 con servizi igienico-sanitari, 890.589 con kit igienico-sanitari ed educazione sanitaria. Allestiti servizi idrici e igienico-sanitari in 500 centri sanitari e 100 scuole. In corso la ricostruzione di 60 impianti idrici.

Ø  Sanità: vaccinazioni d’emergenza per 573.081 bambini e campagna nazionale di vaccinazioni contro la polio per 3,6 milioni di bambini. Terapie salvavita contro la diarrea acuta per 406.181 bambini, assistite con cure di emergenza 46.522 madri di bambini appena nati. Allestiti e sostenuti 22 luoghi protetti per l’assistenza a 11.000 tra giovani madri incinte o in allattamento e i rispettivi neonati.

Ø  Nutrizione terapie per 1.575 bambini con malnutrizione acuta grave e in pericolo di vita. Micronutrienti per 326.091 bambini e servizi di consultorio nutrizionale su allattamento e alimentazione complementare per 142.731 madri di bambini sotto i 2 anni. Un totale di 354.562 bambini hanno ricevuto capsule di vitamina A.

Ø  Protezione Infanzia: sostenuti 244 Spazi a misura di bambino per oltre 16.000 tra bambini e adolescenti; raggiunti con assistenza psicosociale  180.570 bambini. Sensibilizzate 161.877 persone sui rischi di violenze e abusi. Raggiunti e registrati 39.337 bambini rimasti soli dopo il terremoto, assistiti 13.317 bambini separati dai genitori e 516 bambini ricongiunti alle famiglie.

Ø  Istruzione: allestiti 1.793 Centri per l’apprendimento, luoghi protetti dove studiare per 179.300 bambini. Oltre 881.100 bambini raggiunti con aiuti scolastici, 8.125 insegnanti formati sull’assistenza psicosociale.

Ø  Protezione sociale: sostegno tecnico e finanziario per sussidi di emergenza a beneficio di 434.690 persone in condizioni di particolare difficoltà.

“Moltissimo lavoro è stato fatto per il soccorso e il recupero umanitario nei distretti colpiti per garantire l’istruzione ed evitare il diffondersi di focolai di malattie e malnutrizione grave. Ma il paese ha ancora una strada lunga e difficile verso la piena ripresa”, ha detto Hozumi. “Insieme con altre agenzie delle Nazioni Unite e partner per lo sviluppo, l’UNICEF continuerà a lavorare a stretto contatto con il governo e la società civile non solo per aiutare i bambini delle zone colpite dal sisma, ma anche per applicare le lezioni apprese da questo disastro all’’intero paese, per aiutare il Nepal a diventare maggiormente preparato per i disastri nel futuro”. Grazie alla generosità dei donatori italiani, l’UNICEF Italia ha trasferito più di 3.879.800 euro per gli interventi di emergenza e prima ricostruzione in Nepal.

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