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Diritti umani

UNICEF: Orlando Bloom tra i rifugiati in Macedonia

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UNICEF, il Goodwill Ambassador Orlando Bloom in missione nella Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia: più protezione per i bambini rifugiati e migranti  in fuga verso Europa

ImageProxy (1)30 settembre 2015 – Orlando Bloom, Goodwill Ambassador dell’UNICEF, in missione nella Repubblica Ex Jusoslava di Macedonia, ha chiesto maggiore protezione per le decine di migliaia di bambini rifugiati e migranti che continuano i loro viaggi per cercare sicurezza in Europa. Dal giugno di quest’anno presso il confine di Gevgelija sono state registrate circa 100.000 persone – delle quali un terzo donne e bambini. Mentre la crisi continua a crescere, l’UNICEF stima che almeno 320.000 donne e bambini in fuga verso l’Europa potrebbero avere bisogno di assistenza nei prossimi sei mesi.  Bloom ha incontrato alcuni bambini durante una visita ad un centro di accoglienza per rifugiati e migranti vicino Gevgelija nell’Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, al confine con la Grecia. Ha ascoltato le storie dei loro pericolosi viaggi, le loro preoccupazioni e le speranze per il futuro. Molti di loro sono fuggiti dalle violenza in Siria, Afghanistan e Iraq.”Questi bambini hanno viaggiato attraverso uno dei più pericolosi percorsi al mondo per un rifugiato. Ho parlato con i bambini che hanno dovuto sopportare viaggi spaventosi spesso in condizioni climatiche estreme e molti sono arrivati solo con le scarpe e vestiti che avevano indosso. Vengono traghettati da un’autorità all’altra, attraversando numerosi confini, incerti sui rischi che possono incontrare. Se arrivano salvi a destinazione, hanno paura per un futuro incerto. Abbiamo bisogno di proteggerli e di sostenerli”, ha detto Bloom. Tarek, 17 anni, fuggito dalla Siria, è stato uno dei bambini e ragazzi che Bloom ha incontrato. Tarek ha parlato del terrore che ha avuto nel viaggio via mare dalla Turchia alla Grecia e del dolore di lasciare tutta la sua famiglia a Damasco. Come molti minori non accompagnati in viaggio in Europa, sta viaggiando con un’altra famiglia siriana incontrata dopo aver salvato la figlia Yaraman di dieci anni dall’annegamento durante il viaggio. Mentre Tarek ha elogiato l’umanità degli operatori presenti nello spazio a misura di bambino, ma ha anche espresso la sua profonda angoscia e la disperazione per il proprio futuro. “L’Europa si trova ad affrontare uno delle più grandi crisi negli ultimi tempi; le persone sono in fuga da zone di conflitti che sono rimasti irrisolti. Dobbiamo fornire aiuti, cure e protezione nei paesi in cui i bambini si spostano e nei paesi di origine e di destinazione. Dobbiamo mettere il superiore interesse del bambino al centro della nostra azione e garantire che le famiglie siano tenute unite durante il viaggio. Non possiamo fallire con questi bambini”, ha detto Rajae Msefer Berrada, Vice Rappresentante UNICEF nella Repubblica ex Jugoslava di Macedonia. Un gran numero di persone, compresi i bambini e le donne, non sono state registrate alla frontiera. Questo desta preoccupazioni, poichè coloro che hanno bisogno di aiuto non possono avere accesso ai servizi di cui hanno bisogno. Al centro di accoglienza vicino Gevgelija, i bambini possono ora usufruire – grazie all’UNICEF- di un luogo sicuro per riposare, giocare e ricevere cibo e acqua, vestiti caldi, servizi igienico-sanitari e protezione di cui hanno bisogno.

Sostieni la campagna UNICEF “Non è un viaggio. E’ una fuga. AIUTA I BAMBINI IN PERICOLO” con donazioni su www.unicef.it/bambininpericolo

E’ possibile donare  anche tramite:
– bollettino di c/c postale numero 745.000, intestato a UNICEF Italia,
– telefonando al Numero Verde UNICEF 800 745 000
– bonifico bancario sul conto corrente intestato a UNICEF Italia su Banca Popolare Etica: IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051.

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