Diritti umani
UNICEF, OMS, UNFPA, Banca Mondiale e UN: la mortalità materna è scesa dal 1990 del 44%

Babatunde Osotimehin, Direttore generale dell’UNFPA:”Negli ultimi 25 anni, il rischio di una donna di morire per cause legate alla gravidanza è quasi dimezzato.”
12 novembre – Secondo il nuovo rapporto UNICEF, OMS, UNFPA, Gruppo Banca Mondiale e UN/Divisione Popolazione la mortalità materna* è diminuita del 44% dal 1990, scendendo da circa 532.000 morti nel 1990 ad una stima di 303.000 di quest’anno. Ciò equivale a 216 morti materne per 100.000 nati vivi, in calo rispetto alle 385 morti nel 1990. Secondo il rapporto – l’ultimo di una serie che ha esaminato i progressi compiuti nell’ambito degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) – nonostante i miglioramenti globali, solo 9 paesi hanno raggiunto il 5° Obiettivo di sviluppo del Millennio di ridurre il tasso di mortalità materna di almeno il 75% tra il 1990 e il 2015. Questi paesi sono: Bhutan, Capo Verde, Cambogia, Iran, Repubblica democratica popolare del Laos, Maldive, Mongolia, Ruanda e Timor Est. Nonostante questo importante progresso, il tasso di mortalità materno in alcuni di questi paesi rimane superiore alla media globale. Entro la fine di questo anno, circa il 99% delle morti materne di tutto il mondo si verificheranno nelle regioni in via di sviluppo, con l’Africa sub-sahariana che da sola registrerà 2 morti su 3 (66%); ma che comunque registra un miglioramento importante: la regione Sub-sahariana ha visto quasi il 45% di diminuzione nel tasso di mortalità materna, da 987 a 546 su 100.000 nati vivi tra il 1990 e il 2015. Il più grande miglioramento di ogni regione è stato registrato in Asia orientale, dove il tasso di mortalità materna è sceso da circa il 95 a 27 per 100.000 nati vivi, con una riduzione del 72%.Nelle regioni sviluppate, la mortalità materna è scesa del 48% tra il 1990 e il 2015, da 23 a 12 per 100.000 nati vivi. “Come abbiamo visto con tutti gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio relativi alla salute, il rafforzamento del sistema sanitario deve essere integrato con attenzione con altre questioni per ridurre la mortalità materna”, ha detto il Vicedirettore generale dell’UNICEF Geeta Rao Gupta. “L’istruzione delle donne e delle ragazze, in particolare delle più emarginate, è la chiave per la loro sopravvivenza e per quella dei loro figli. L’istruzione fornisce le conoscenze per sfidare le pratiche tradizionali che mettono in pericolo loro e i loro figli”. “Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio hanno innescato sforzi senza precedenti per ridurre la mortalità materna”, ha detto Flavia Bustreo, Assistente del Direttore Generale dell’OMS, per Famiglia, salute delle donne e dei bambini. “Negli ultimi 25 anni, il rischio di una donna di morire per cause legate alla gravidanza è quasi dimezzato. Questo è vero progresso, anche se non è sufficiente. Sappiamo che possiamo porre fine a queste morti entro il 2030 e questo è quello che ci siamo impegnati a raggiungere”. Il raggiungimento di questo obiettivo richiede molto più sforzo, secondo Babatunde Osotimehin, Direttore generale dell’UNFPA. “Molti paesi con alti tassi di mortalità materna faranno pochi progressi o rimarranno indietro, se nel corso dei prossimi 15 anni, non miglioriamo l’attuale numero di ostetriche disponibili e altri operatori sanitari con competenze ostetriche”, ha detto. “Se non diamo ora una grande spinta, nel 2030 saremo di fronte, ancora una volta, all’obiettivo mancato nella riduzione dei decessi materni”. Una nuova Strategia Globale per la Salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti, è stata lanciata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite nel settembre 2015, per contribuire a raggiungere l’ambizioso obiettivo di ridurre i decessi materni a meno di 70 per 100.000 nati vivi a livello globale, come previsto negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS). Raggiungere questo obiettivo richiede di più che triplicare il ritmo dei progressi – dal miglioramento annuo del 2,3% nel tasso di mortalità materno che è stato registrato tra il 1990 e il 2015 al 7,5% l’anno a partire dal prossimo anno.
*La mortalità materna è definita come la morte di una donna durante la gravidanza, il parto o entro 6 settimane dopo la nascita.