Diritti umani
UNICEF Italia lancia #8marzodellebambine

In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, Unicef organizza una raccolta fondi a sostegno dell’istruzione delle bambine per garantire loro il diritto fondamentale a un’istruzione
Roma, 7 marzo – “Nel mondo, più di 700 milioni di donne e bambine si sono sposate prima di aver compiuto 18 anni. Più di 1 su 3 – circa 250 milioni – si è sposata prima dei 15 anni; a livello globale circa la metà delle ragazze tra i 15 e i 19 anni tende a giustificare chi picchia la moglie o la partner in alcune circostanze come ad esempio: rifiutare un rapporto sessuale; uscire di casa senza permesso; litigare; trascurare i bambini o bruciare la cena. Questi dati parlano di una mentalità che tollera, perpetra e giustifica la violenza e dovrebbero far suonare un campanello d’allarme in ognuno di noi, ovunque”, ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera in occasione della Giornata Internazionale della donna, proprio a sottolineare il dramma dell’infanzia negata di milioni di bambine. “In occasione di questa Giornata, l’UNICEF Italia lancia una raccolta fondi a sostegno dell’istruzione delle bambine per garantire loro il diritto fondamentale a un’istruzione di qualità e un nuovo video dedicato in particolare alle ragazze rapite da Boko Haram o usate come kamikaze in Nigeria, alle bambine fuggite dalla guerra nella Repubblica Centrafricana, alle ragazze yazide schiave dell’Is in Iraq, alle adolescenti violentate e uccise in India“ – ha detto il Presidente Guerrera– “Vorrei ricordare le parole di Malala, Premio Nobel per la pace: ‘Un bambino, un maestro, un quaderno e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione”. La scuola è un luogo reale di protezione dagli abusi, dallo sfruttamento, dai matrimoni e dalle gravidanze precoci, che mettono letteralmente a rischio la vita delle bambine e delle ragazze, soprattutto in alcuni paesi del mondo in via di sviluppo dove le bambine e le donne sono ancora fortemente discriminate. 31 milioni di bambine, nel mondo non frequentano la scuola primaria; le ragazze con istruzione secondaria hanno fino a sei volte meno probabilità di sposarsi precocemente, rispetto a quelle con poca o nessuna istruzione. Nell’Africa subsahariana, circa 1,8 milioni di bambini, nel 2008, sarebbero stati salvati se le loro madri avessero avuto un’istruzione secondaria e di conseguenza migliori conoscenze dei comportamenti igienici e sanitari per garantire la salute dei loro figli. Diversi casi recenti di attacchi contro le ragazze che vanno a scuola hanno evidenziato la fragilità dei risultati ottenuti nell’aumentare l’accessibilità e la qualità dell’istruzione femminile. Le bambine e le adolescenti che devono affrontare molte discriminazioni in tempo di pace sono ulteriormente svantaggiate durante e dopo i conflitti e durante i processi di transizione politica.