Diritti umani
UNICEF: decine di migliaia di bambini in fuga dalle violenze in Burundi

I rifugiati nelle aree di transito in Tanzania e Repubblica Democratica del Congo sono particolarmente a rischio di epidemie, come il colera, a causa delle difficili condizioni sanitarie.
Roma, 19 maggio – Circa 100.000 persone, la maggior parte dei quali donne e bambini, sono fuggite dai violenti scontri in Burundi verso i paesi vicini dei Grandi Laghi, tra cui Tanzania, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo (RDC). Si prevede che il numero di rifugiati aumenti. “Molti bambini che arrivano alle frontiere sono in cattive condizioni di salute, sono non accompagnati o sono stati separati dalle loro famiglie, ha detto Leila Gharagozloo-Pakkala, Direttore regionale UNICEF per l’Africa orientale e meridionale. “Hanno urgente bisogno di aiuto, protezione, cibo, salute e tutela”.
– In Tanzania sono arrivati più di 70.000 rifugiati, la maggior parte sono raccolti nell’area di Kagunga dove vengono lentamente trasportati verso il campo di Nyarugusu in barca, poi in camion.
– In Ruanda, la maggior parte dei 26.000 rifugiati burundesi vengono ospitati nel campo di Mahama.
– La Repubblica Democratica del Congo ha visto un afflusso di più di 9.000 rifugiati; la maggior parte sono stati alloggiati presso famiglie ospitanti, mentre un piccolo numero sono nelle aree di transito.
I rifugiati nelle aree di transito in Tanzania e Repubblica Democratica del Congo sono particolarmente a rischio di epidemie, come il colera, a causa delle difficili condizioni sanitarie. L’UNICEF sta lavorando per migliorare la situazione sanitaria in queste aree, oltre a fornire kit per la purificazione dell’acqua e secchi alle famiglie. La maggior parte dei bambini che arrivano richiede servizi di protezione speciale. L’UNICEF ed i suoi partner stanno registrando e proteggendo i bambini non accompagnati e separati. In ciascuno dei paesi colpiti, l’UNICEF sta lavorando sul campo con i partner per fornire servizi riguardanti la nutrizione, l’acqua, i servizi igienico-sanitari, la protezione dell’infanzia e l’istruzione.