Arte & Cultura
Per un ponte indimenticabile alla Villa dei Capolavori

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La Fondazione Magnani Rocca aperta nei quattro giorni del ponte di Ognissanti: Sabato 29, Domenica 30, Lunedì 31 ottobre e Martedì 1° novembre
Alla Fondazione Magnani Rocca le due proposte d’autunno “Italia Pop. L’arte negli anni del boom” e “Monet. Quelle ninfee che anticiparono l’Informale”, stanno riscontrando grandissimo interesse da parte del pubblico, con punte di 1.000 ingressi la domenica.
dice Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione. Il quadro di Claude Monet raffigurante le Ninfee, giunto dal Denver Art Museum, uno dei più importanti musei americani, custodito in una cassa corazzata, è ora esposto in una sala della Fondazione Magnani Rocca interamente dedicata al maestro francese insieme ad altri due capolavori; si tratta di due paesaggi, che esemplificano il suo nuovo modo di concepire lo spazio: Falaises à Pourville, soleil levant, appartenente a una serie di cinque dipinti su tema, eseguiti dall’artista tra gennaio e marzo 1897, dialoga con un dipinto di analogo soggetto, Falaise du Petit Ailly à Varengeville, proveniente dalla collezione sequestrata a Calisto Tanzi.
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Sono poi numerosi i giovani che visitano la mostra dedicata alla Pop Art italiana, attratti da un mondo di grande vivacità presentato anche nel video Pervoigiovani realizzato da Kreativehouse con la collaborazione di Giordano Bovi in un mix di immagini d’arte, voci, luoghi, musiche che racconta la noia, il ballo, il divertimento, il supermercato, la ribellione, la moda, la solitudine, la droga, i modi di sentire dei ragazzi e delle ragazze degli anni Sessanta.
Anche i saloni dove sono esposti i capolavori della collezione permanente creata da Luigi Magnani sono invasi dalle opere pop: si può incontrare, ad esempio, un colossale, stupefacente struzzo in metacrilato rosa di Gino Marotta di fronte a un cavaliere seicentesco a olio su tela di Van Dyck, una televisione a colori (Intervallo) realizzata profeticamente da Gianni Ruffi nel 1965 vicino a un camino neoclassico e a un fortepiano del 1810. Di grande impatto è anche il grande Reggiseno di Domenico Gnoli, originalissimo artista pop morto in giovane età, esposto sulla destra della tela di Francisco Goya La famiglia dell’infante don Luis. Poi un rinoceronte giallo a dialogare con le opere Albrecht Dürer che raffigurò questo animale, allora leggendario, in una celebre xilografia del 1515, e ancora giraffe coloratissime irriverentemente a proprio agio nelle sale. A chiudere la mostra Italia Pop un grande ritratto equestre di Che Guevara a colori vivacissimi realizzato da Giangiacomo Spadari: un rivoluzionario che diventa monumento come i grandi condottieri del passato.
Tra le opere d’arte più curiose apprezzate dal pubblico nel percorso pop c’è il celebre divano Bocca su cui è possibile sedersi. Nato alla metà degli anni Sessanta per soddisfare la richiesta di una stravagante collezionista e da allora pubblicato sulle copertine di tante riviste di design e ancora oggi custodito nelle case più originali del mondo e nei musei più importanti. A forma di giganti labbra si ispira al quadro Il Volto Di Mae West del 1935 del surrealista Salvador Dalì e alle labbra rosso fuoco delle dive hollywoodiane, che gli architetti dello Studio65 realizzarono senza immaginare che l’opera sarebbe diventata un vero e proprio cult.
Visite guidate alla Stanza Monet (con le celebri Ninfee) e alla mostra “ITALIA POP. L’arte negli anni del boom”.
Sabato alle ore 16.00, Domenica, Lunedì e Martedì alle ore 11.30, 15.00, 16.00, 17.00 ti aspettano le guide della Fondazione Magnani Rocca.
È possibile prenotare via mail a segreteria@magnanirocca.it; oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti. Costo € 5,00 oltre al biglietto d’ingresso, durata circa 90 minuti (Monet + Pop Art).
Con un unico biglietto è possibile ammirare i tesori della Villa: Le Ninfee di Monet, La Pop Art, la Collezione permanente coi tanti capolavori di ogni tempo, il Parco Romantico.