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Moda

Un faro nel Made in Italy: lo stile ineguagliabile di Roberto Guarducci

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Tempo di lettura: 5 minuti

Se la moda italiana è rinomata in tutto il mondo un motivo deve esserci. Da secoli, l’arte scorre ampiamente nelle vene di artisti che in questo paese trovano ispirazione per le proprie idee, e la moda non fa eccezioni. Proprio per questo, abbiamo avuto il piacere di intervistare Roberto Guarducci, stilista italiano di fama internazionale, che ci ha raccontato come nasce la sua arte: la moda.

 Classe 1959, livornese di nascita ma barese di adozione, se fosse un medico Roberto Guarducci potrebbe essere definito un luminare della moda, tanta è la passione e la ricercatezza che mette nel proprio mestiere.

La sua lunga carriera inizia con le pellicce e prosegue con linee semplici ed eleganti, magistralmente fuse tra loro in uno stile inimitabile.

Queste caratteristiche, affiancate alle numerose collaborazioni intrecciate negli anni, fanno sì che lo si possa definire come un vero e proprio faro nel Made in Italy.

La nostra redazione ha avuto il piacere e l’onore di poterlo intervistare, cercando di riportare a galla le radici della sua passione per la moda e di strappare qualche consiglio in più su come gestire il nostro guardaroba per il 2022.

 Da dove nasce la Sua passione per la moda?

La mia predisposizione estetica per la bellezza, ed anche per quella della moda, nasce con me sin da quando ero un bambino.

Da piccolo ho percepito interiormente una particolare attrazione per tutto ciò che riguardava il “bello” in generale, il fascino che si poteva manifestare nella natura e nelle sue forme ed anche nelle espressioni artistiche, soprattutto quelle dell’arte antica nelle varie rappresentazioni e nei vari generi.

Cos’è la moda secondo Roberto Guarducci?

La Moda è la piena rappresentazione dell’immagine che si desidera evidenziare per scelta personale, in modo da trasmettere visivamente precise informazioni comunicative che possano essere poi percepite visivamente in modo da manifestare la personalità di chi la indossa.

Dal punto di vista visivo l’immagine rappresentata è estremamente importante, molto di più di quel che si possa pensare perché la scelta dell’abbigliamento ne dimostra una rappresentazione personale, ed è di fondamentale importanza nei confronti di chi la osserva anche per l’accettazione psicologica che poi ne deriva, appunto da parte dell’osservatore nei confronti di chi la manifesta.

Quali sono i capi a cui non rinuncerebbe mai?

Sicuramente ogni capo è studiato appositamente per una funzione specifica ed estetica che assolve ad una esigenza formale. 

In genere apprezzo ogni elemento precostituito perché ognuno ha un suo fascino ben preciso che, assemblato ad altri elementi, può certamente sollecitare una completezza costruttiva che evidenzia il gusto e la personalità di chi la indossa.

Cosa ne pensa del panorama della moda italiana?

Ritengo che la Moda italiana abbia tradizionalmente dei vantaggi qualitativi e costruttivi di altissimo livello storico/culturale senza eguali nel Mondo, e deve essere trasmessa alle nuove generazioni in modo che possa essere valorizzata nella sua integrità sartoriale, in una ricerca di modernità che non ne stravolga eccessivamente  i canoni creativi che troppo spesso, attualmente, ne vengono alterati  in modo ossessivo ed antiestetico pur di  inseguire, da parte di chi la realizza, un’originalità forzata che possa colpire l’immaginazione ad ogni modo.

Quali sono le tre caratteristiche che uno stilista dovrebbe sempre avere?

Saper affermare un proprio stile creativo in maniera che possa metterne in evidenza tutto il talento personale, per poter rimanere impressi nell’immaginario collettivo anche attraverso una strategica e produttiva comunicazione mediatica.

Saper percepire i cambiamenti storici ed estetici anticipatamente al periodo nel quale si manifesteranno per poter meglio programmare il proprio lavoro creativo.

Sapersi adattare alle esigenze del mercato pur mantenendo la propria identità estetica.

Quali sono state le collaborazioni più interessanti della sua carriera?

Ho avuto modo di collaborare con alcune tra le più importanti Maison della moda e con gli Stilisti più importanti del Fashion, sin dai miei primi esordi professionali. 

Tra questi lo stilista Karl Lagerfeld nella Maison Fendi a Roma, collaborando per oltre 20 anni. Ritengo pertanto che questa sia sicuramente la collaborazione esterna più importante della mia carriera.

Con chi altro Le piacerebbe collaborare?

Sarebbe assolutamente gratificante per me poter collaborare con il grande artista Roberto Capucci, per poter respirare ancora la grande arte scultorea e sartoriale della vera alta moda che soltanto Lui ha saputo manifestare magnificamente con tanta creatività e sapienza nel tempo, distaccandosi completamente dal sistema moda inteso come evidente promozione e commercializzazione del prodotto  di lusso e dedicandosi unicamente alla sua raffinatissima “Arte senza tempo”! Ma ammiro anche altri grandi designer come Giorgio Armani ed Elie Saab, gli unici che a mio giudizio riescono a farci sognare perché sanno ancora interpretare la femminilità con una creatività e una bellezza ricca di armonie creative e proporzioni ideative impeccabili.

Un colore e un capo che saranno irrinunciabili nel 2022

Il binomio irrinunciabile che ritengo sia sempre attuale è il Black and White, il contrasto degli opposti nella coloritura di base delle collezioni, perché crea sempre quella raffinata eleganza di genere indiscusso.

La tuta pantalone reinterpretata in chiave estremamente sofisticata e glamour, impreziosita da contrasti di colore e pizzo è certamente un must irrinunciabile per l’anno 2022.

Può raccontarci dell’evento “La Magia delle Muse”?

“La Magia delle Muse” è un Evento di Alta Moda unico, di cui sono l’ideatore e il promotore, il cui obiettivo è quello di mettere in evidenza la valorizzazione della bellezza attraverso la moda, la cultura e l’arte in ogni sua espressione.

Giunto alla sua settima edizione, con grandi successi e consensi, sin dal primo anno si svolge nella Sala delle Muse del Circolo Unione del Teatro Petruzzelli di Bari. La Sala è affrescata dagli splendidi dipinti dell’artista Armenise, che decorano il salone e rappresentano le Muse ispiratrici della Bellezza e dell’Arte, in un contesto di grandi specchi e stucchi dorati, con grandi lampadari di cristallo, a cui mi sono ispirato per il nome e per la realizzazione di questa esclusiva manifestazione.

L’evento “La Magia delle Muse” è un evento glamour che nel corso degli anni ha visto la presenza di stilisti nazionali e internazionali e personaggi dello spettacolo e della moda. Ad ogni edizione vengono assegnate “Le Muse”, premi/riconoscimento a delle Eccellenze della moda, del giornalismo, del cinema, della cultura, dell’arte e dello spettacolo, che si sono particolarmente distinte nella loro professione. Un premio che, se non lo avesse inventato lui stesso, andrebbe sicuramente assegnato a Roberto Guarducci per il notevole contributo donato al Made in Italy.

Credit Photo: Francesco Ottomaniello

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