Attualità
Ue, Corte di giustizia annulla bandi di concorso non in italiano
Avvisi di concorso per posti di lavoro nelle istituzioni Ue ‘bocciati’ dal tribunale del Lussemburgo. Il ricorso era partito dall’Italia che denunciava disparità, perché scritti solo in inglese, francese e tedesco
Roma, 12 settembre – Una sentenza della Corte di giustizia europea del Lussemburgo ha annullato alcuni bandi di concorso per l’accesso al lavoro in istituzioni Ue, perché pubblicati solo in inglese, francese e tedesco. Una “diversità di trattamento” vietata dalla Carta dei diritti fondamentali, cui l’Italia si era rivolta per ottenere equità. Compito della Corte di giustizia è infatti interpretare il diritto dell’Ue perchè esso venga applicato allo stesso modo in tutti i paesi membri. Il Tribunale di Lussemburgo ha annullato allo stesso tempo anche un bando che stabiliva che le prove si dovessero svolgere solo in inglese, francese e tedesco. “I risultati dei bandi annullati,- precisa il Tribunale, – restano comunque validi in applicazione del principio del ‘legittimo affidamento’ dei candidati prescelti”.” Tuttavia la sentenza,- spiegano fonti della Corte, – dà indicazioni molto chiare e concrete alla Commissione Ue sulla necessità di pubblicare i bandi integralmente in tutte le lingue ufficiali dell’Ue.
E questo perché la loro pubblicazione parziale non è sufficiente né per avere una buona conoscenza dell’oggetto del concorso, né per prepararlo adeguatamente”. “Quindi, – conclude il Tribunale, – chi avesse voluto partecipare ai concorsi era svantaggiato rispetto a un candidato di lingua madre inglese, francese o tedesca. Si è venuta così a creare una disparità di trattamento sulla base della lingua, vietata dalla Carta dei diritti fondamentali e dallo statuto dei funzionari Ue”.