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Ucraina: la tragica situazione degli animali negli zoo

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Tempo di lettura: 3 minuti

In Ucraina lo zoo di Nikolaev, il parco zoologico di Kiev e, infine, quello di Kharkiv sono tutti all’interno di città che sono sotto l’attacco dell’esercito russo

 di Damiana Cicconetti

La guerra in Ucraina sta creando enormi danni anche all’interno degli zoo: alcuni animali, tra cui leoni, tigri e gatti selvatici, sono stati trasferiti in Polonia. Tuttavia questo non sarà possibile per molte altre specie.

Del resto, la terrificante situazione che sta vivendo l’Ucraina non avrebbe non potuto avere effetti gravi finanche per gli animali presenti negli zoo del Paese, proprio come è accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale nello zoo di Londra.

In questo momento l’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari (EAZA) e l’Associazione Mondiale degli Zoo e degli Acquari (WAZA) si stanno adoperando alacremente per supportare ogni zoo dell’Ucraina.

Nel Paese ve ne sono tre: quello di Nikolaev; il parco zoologico di Kiev e, infine, quello di Kharkiv. Tutti all’interno di città che sono sotto l’attacco dell’esercito russo.

Ovviamente, l’iniziativa più ovvia da prendere sarebbe quella di provvedere con la massima urgenza all’evacuazione degli animali, in ambienti più sicuri, lontani dalle zone di guerra.

Tuttavia, questo è uno sforzo incredibilmente rischioso, perché in un ambiente teso e difficile gli animali possono avere paura dei suoni e, invero dei rumori che li circondano.

Dunque, caricare animali altamente stressati all’interno di casse per, poi, trasportarli attraverso zone di conflitto rumorose e complicate potrebbe causare gravi malattie o persino la morte, a parte il pericolo di essere colpiti dagli spari.

Gli animali dello zoo, del resto, sono abituati solo ad un certo tipo di rumori quando i visitatori si avvicinano ai loro recinti. E, a quanto pare, addirittura le chiacchiere umane sembrano causare stress, cambiando i loro comportamenti.

Dunque, sebbene l’effetto delle esplosioni negli animali non sia stato ancora studiato, è ovvio che rumori così violenti non possano non spaventarli al punto da cagionargli spesso infarti e conseguenti decessi.

A quanto pare, uno studio pubblicato nel 2019 ha appurato come elefanti, giraffe ed emù hanno affrontato i lavori di costruzione dello zoo, manifestando evidente stress ed agitazione, oltre a trasferirsi in aree più tranquille all’interno dei recinti, ben lungi dai rumori.

Per l’occasione, inoltre, le giraffe si sono avvicinate, per evidente spirito di protezione, ad altri animali della mandria: una condotta alquanto insolita, visto che le giraffe sono note per essere selvatiche e solitarie.

Pertanto, si può presumere che le violente esplosioni della guerra, ben più elevate rispetto ai lavori di costruzione, non possano non avere impatti devastanti sugli animali, tanto più se rinchiusi negli zoo.

Ecco perché nello zoo di Kiev ad alcuni animali sono oramai somministrati sedativi, oppure si è provveduto a spostarli in spazi sotterranei, dove rimangono in compagnia dei custodi per l’intera notte.

In ogni caso, procedere con il trasferimento di tanti e tali animali in altri zoo non è assolutamente semplice e al contempo, non si può non pensare a dove potrebbero essere collocati, visto che gli zoo vicini non sono dotati del necessario spazio e/o degli appositi recinti atti ad ospitarli, oltre a mancare del personale e delle competenze di chi deve occuparsene nel quotidiano.

E, in effetti, anche in circostanze normali spostare taluni animali non è un compito facile, tanto più in considerazione del fatto che proprio il trasporto può avere effetti negativi sul loro benessere, facendoli incorrere in disidratazione, affaticamento, cambiamenti comportamentali e stress.

La ricerca ha, poi, dimostrato che gli animali formano relazioni con i custodi e, dunque, il trasferimento in altri luoghi potrebbe creare ulteriori problematiche, influendo sul loro benessere.

E, mentre la guerra continua, non poche sono le segnalazioni di animali dello zoo rimasti uccisi nelle esplosioni e di altri visti vagare per le strade, compresi i leoni.

Ci si augura, quindi, che si raccolgano fondi per aiutare gli zoo ucraini a fornire supporto al personale di cura e alla gestione degli zoo,  perché il pensiero che gli animali possano essere abbattuti non è assolutamente contemplabile.

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