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Politica

TPL: la FAISA CISAL critica il nuovo Testo Unico sulle società partecipate

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Il metodo proposto dal Governo per riorganizzare la materia rappresenta un’occasione perduta per il settore dei trasporti. Unica soluzione, la creazione di una cabina di regia centralizzata che garantisca chiarezza, condivisione e affidabilità.

“Un errore estendere la disciplina del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica alle imprese del Trasporto Pubblico Locale. Le difficoltà interpretative generate dall’assimilazione del TPL alla Pubblica Amministrazione comportano un’eccessiva burocratizzazione del settore, che, oltre a non garantire l’auspicata riduzione dei costi, penalizza gravemente competitività ed efficienza delle aziende coinvolte e rischia di creare ripercussioni negative per i dipendenti”. E’ quanto ha dichiarato Mauro Mongelli, Segretario Nazionale Vicario della FAISA CISAL, in occasione del Convegno nazionale ASSTRA tenutosi ieri mattina a Roma e focalizzato sul futuro dei trasporti pubblici.

“La riorganizzazione del sistema delle partecipazioni pubbliche prevista dal Decreto 175/2016, ha precisato Mongelli, non può avere come unico obiettivo la riduzione numerica delle partecipate, ma deve preservare la continuità del servizio rispettandone la specificità. In particolare, la FAISA CISAL è critica nella lettura di quella parte della norma che prevede:

la procedura, peraltro legata a un decreto interministeriale non ancora emanato, relativa all’individuazione, nell’ambito del personale in servizio, di eventuali esuberi, da inserire in appositi elenchi (regionali e nazionale);

  •  il blocco delle assunzione di personale a tempo indeterminato fino al 30 giugno 2018, se non attingendo dai suddetti elenchi;
  •  i provvedimenti per grave irregolarità ai sensi dell’art. 2409 c.c. a carico di chi stipula rapporti di lavoro in violazione di tali disposizioni;
  •  la possibilità di avviare procedure di assunzione ai sensi dell’art. 19 limitatamente a personale con profilo infungibile (comma 5) inerente specifiche competenze e lo stesso non sia disponibile negli elenchi sopra citati.

Da tali previsioni, risulterebbe il blocco in ingresso degli addetti, anche ove necessari, quindi una grave compromissione del futuro delle aziende del TPL. La FAISA CISAL ritiene che sia invece necessario coinvolgere tutti i portatori di interessi (istituzioni e parti sociali), in ogni tappa del processo. A tale scopo è necessario istituire una cabina di regia centralizzata che, sia nella fase transitoria che a regime, sia impegnata a valutarne l’evoluzione. Obiettivo, determinare reale chiarezza condivisa e applicabilità sostenibile e creare un affidabile sistema di ammortizzatori sociali che sostenga l’iter di razionalizzazione.

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