Tifone della morte sta per colpire le Filippine

Il vento di Mangkhut  viaggia ad oltre 250 chilometri orari e minaccia di radere al suolo gran parte del Paese uccidendo milioni di bambini. UNICEF pronta ad offrire soccorso agli sfollati.

di Vito Nicola Lacerenza

Un tifone di dimensioni apocalittiche, denominato Mangkhut, sta per distruggere la zona nord delle Filippine. Con raffiche di vento che toccano i 255 km orari di velocità e onde alte fino a 7 metri, la tormenta tropicale si avvicina ora dopo ora alle coste Filippine. L’arrivo del tifone è previsto per sabato. Gli abitanti fuggono terrorizzati lasciandosi alle spalle le loro case fatte di lamiera e circondate da distese si campi coltivati pronti per essere arati. Si stima che gli sfollati siano circa 5 milioni, la metà dei quali bambini. È soprattutto a loro che l’UNICEF rivolge la sua preoccupazione. La fuga precipitosa di un’intera popolazione vede i bambini esposti ad ogni tipo di pericolo: malattie, malnutrizione, disidratazione, violenze. Se a tale situazione si aggiunge la potenza distruttiva del tifone, il rischio di morte tra i soggetti più deboli aumenta in maniera esponenziale.

Per tentare di scongiurare il rischio di una tragedia umanitaria, l’UNICEF ha già predisposto aiuti e soccorsi di prima necessità per 12.500 famiglie, offrendo ulteriore supporto logistico e materiale al governo Filippino. Ma i timori della catastrofe in arrivo vanno ben oltre l’arrivo di Mangkhut . Una volta passato il tifone, ripristinare la vivibilità nelle zone colpite sarà molto difficile. Bisognerà ricostruire strade, ospedali, scuole, case, stazioni e ripulire il terreno da una marea di detriti. Lavori di ricostruzione lunghi e costosi, durante i quali 5 milioni di sfollati dovranno vivere accampati in luoghi di fortuna e ritrovare una nuova normalità. Obiettivo quasi impossibile da realizzare quando in un Paese vige lo stato d’emergenza