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Tevere: Ecoitaliasolidale propone “Parco Nazionale del Tevere” e bonifica dalle microplastiche che il fiume sversa nel Tirreno

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Riqualificare le rive del Tevere, spazi lasciati per troppo tempo al completo abbandono fra baraccopoli ed insediamenti abusivi dove si sviluppano attività illegali non può che essere un segnale positivo e rappresenta una richiesta che da anni il Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale sta portando avanti.

Sono state pubblicate dalla Giubileo 2025 S.p.A., per conto del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale, le gare d’appalto relative alla realizzazione di cinque Parchi d’affaccio sul Tevere in preparazione del Giubileo 2025. Un investimento complessivo di 7,3 milioni di euro comprensivo degli interventi di manutenzione a carico delle ditte affidatarie per due anni.

Il programma prevede la realizzazione dell’Oasi Naturalistica tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, realizzazione dell’area di  Lungotevere delle Navi, il  Parco di affaccio Foro ltalicoil Parco di affaccio Ostia Antica, oltre alla sistemazione dell’area della confluenza con I’Aniene, via del Foro ltalico e dell’Acqua Acetosa e la contestata spiaggia Tiberis che dovrebbe trasformarsi finalmente da parco esclusivamente estivo  in un parco per l’intero anno.

La programmazione di realizzare nuovi parchi di “affaccio” sulle rive del Tevere con i primi tratti pronti per il Giubileo del 2025 non può che avere una valenza positiva.  Riqualificare le rive del Tevere, spazi lasciati per troppo tempo al completo abbandono fra baraccopoli ed insediamenti abusivi dove si sviluppano attività illegali non può che essere un segnale positivo e rappresenta una richiesta che da anni il Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale sta portando avanti.

E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.

Come Ecoitaliasolidale -ricorda Benvenuti- “abbiamo da anni proposto la realizzazione  di un vero e proprio   Ente unico di gestore che si occupi: della riqualificazione del tratto fluviale,  della depurazione delle acque,  della piena navigabilità del fiume, sia per la mobilità alternativa, sia per lo sviluppo turistico della città, della valorizzazione degli argini, comprese le competenze sulla pista ciclabile,  del poco che rimane dell’esistente ippovia e quindi della gestione dei parchi fluviali, inserendo anche la riqualificazione dell’archeologia industriale presente nel bacino Ostiense.

Altrimenti anche i nuovi progetti rimarrebbero disomogenei nella gestione e nelle competenze.  Lanciamo inoltre ancora una volta l’allarme per la presenza di grandi quantità di microplastiche che vengono trasportate dal fiume sino alla foce e quindi in mare. Come ha rilevato anche uno studio condotto dall’Università Tor Vergata di Roma che indica la presenza di grandi quantità di microplastiche nel Tirreno, a soli sei chilometri dalla costa, proprio trasportate dal fiume Tevere.  La stessa Università ha rilevato nel fondale marino, di fronte alla foce del Tevere, nel luglio 2020, la presenza di polistirolo e microplastiche in tutti i campioni, con la concentrazione più elevata a 6 chilometri dalla costa, con una media di 45 microgrammi per litro, ma in alcuni punti si sono raggiunti sino a 60 microgrammi per litro di sedimento. Del tutto reale-ribadisce Benvenuti- come queste sostanze inquinanti ingerite da pesci e molluschi rientrano  nella catena alimentare dell’uomo con il consumo del pesce.

“Bene quindi stanziare fondi e realizzare progetti di “parchi di affaccio” ma noi proponiamo l’istituzione di un “parco nazionale del Tevere”, un’area che “si svilupperebbe su 80 mila ettari di territorio” e che “sarebbe il sesto parco nazionale per dimensione. Un valore inestimabile per la salvaguardia ambientale, oltre che per il rilancio d’immagine della Capitale -conclude Benvenuti- sicuro volano per uno sviluppo turistico e conseguente ritorno occupazionale”.

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