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Irlanda approva aborto solo se è a rischio la vita della madre

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00079b94-642Dopo l’ok della Camera bassa lunedì prossimo tocca al Senato irlandese votare la nuova legge sull’aborto: tra i possibili rischi per la vita materna anche il suicidio

Roma, 12 luglio – La Camera bassa del Parlamento irlandese ha approvato con 127 voti a favore e 31contrari la ‘Protection of Life During Pregnancy Bill’, legge proposta dal governo di centro destra del primo ministro Enda Kenny, che prevede la possibilità di abortire qualora fosse in pericolo la vita della madre, compreso il caso in cui la stessa dichiari di volersi suicidare. “Una legge necessaria di cui il Paese ha assolutamente bisogno per aver più chiarezza dal punto di vista medico e legale” è stato il commento del Primo Ministro Kenny, che oltre le proteste fuori dall’aula pro e contro la nuova norma, ha dovuto fare i conti anche con appartenenti al suo partito politico, a cominciare da Lucinda Creighton sottosegretaria per gli Affari europei, che si è dovuta dimettere dopo la votazione . Enda Kenny ha infatti espulso dal gruppo del Fine Gael cinque parlamentari che si erano espressi contro la legge. 
L’iter legislativo prevede per lunedì prossimo il passaggio in Senato (Camera Alta) della legge che copre un’assenza normativa che nel dicembre 2010 aveva procurato una condanna ai danni della cattolicissima Irlanda da parte della Corte Europea dei diritti dell’uomo: in quell’occasione  era stata negata la possibilità di abortire a una donna malata di tumore, che temeva che la sua gravidanza potesse portare la malattia a riacutizzarsi. Ma la Costituzione irlandese che con un referendum costituzionale del 1983 bandiva l’aborto, forte del fatto che quasi il 90% degli abitanti dell’isola sono cattolici,  ha inserito solo dal 1992 un emendamento  in seguito ad un processo storico “The X Case”. Si tratta del tredicesimo emendamento della Costituzione, mai trasformato in legge,  che stabilisce che la proibizione dell’aborto in Irlanda non limita la libertà delle donne incinte di recarsi all’estero per interrompere la gravidanza.Enda Kenny “The X Case” riguardava il caso di una quattordicenne rimasta incinta in seguito ad una violenza, a cui fu proibito dai giudici irlandesi di andare ad abortire all’estero dopo aver confessato alla madre di volersi togliere la vita. Successivamente a questo emendamento nel 2011 sono state circa quattromila le donne che si sono recate in Gran Bretagna per abortire, secondo stime del ‘Guardian’.  La nuova legge, approvata per ora solo da un ramo del Parlamento, arriva nove mesi dopo la morte di una giovane donna indiana, la 31enne Savita Halappanavar,  alla quale era stata negata un’interruzione di gravidanza in un ospedale irlandese nonostante un aborto spontaneo in corso. La giovane, deceduta per setticemia, si era sentita rispondere che la sua vita non era in pericolo. Da qui la necessità non più prorogabile di colmare il vuoto normativo: la ‘Protection of Life During Pregnancy Bill’  ha applicazione piuttosto limitata, non prevede la possibilità di interrompere la gravidanza in caso di stupro, di incesto o di anomalie del feto.download Per quanto riguarda donne che manifestino  intenzioni suicide in gravidanza, è prevista una commissione di 3 medici e l’aborto sarà consentito se tutti daranno un parere favorevole e decideranno che il suicidio può essere evitato solo con l’interruzione di gravidanza. In caso contrario la donna potrà presentare ricorso e venire esaminata da una seconda commissione. La pena prevista per le donne che infrangeranno la legge arriva fino a 14 anni di carcere. Dure le critiche degli anti abortisti che sostengono che la nuova legge  non fa altro che incentivare l’aborto clandestino, non protegge a sufficienza la salute della madre e del nascituro. Ma anche  i pro aborto polemizzano: la legge infatti non prevede l’aborto nei casi di violenza, incesto o nei casi di malformazione del feto, violando così anche i diritti umani. In ogni caso l’Irlanda , in procinto di approvazione definitiva della legge sull’aborto, lascia Malta unico paese europeo in cui l’aborto non è ammesso in nessun caso.

 

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