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Italia

“Famiglia inDifesa”: l’associazione nata a Catania per tutelare legalmente e aiutare i cittadini

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Debiti bancari, solleciti delle finanziarie, cartelle esattoriali, pignoramenti: i problemi più frequenti

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Negli ultimi 5 anni lo stato di crisi che attanaglia un determinato ceto sociale, è seriamente aumentato. In alcuni quartieri popolari di Catania, il sovra indebitamento è all’ordine del giorno, con pignoramenti, fallimenti, cause di sfratto, contenziosi vari e vendita della casa all’asta pubblica, come se piovessero!”. Chi si pronuncia così, è l’avv. Vincenzo Drago, presidente del neonato Movimento sociale denominato “Famiglia inDifesa, associazione che si è costituita il 21 giugno scorso alla presenza del notaio Daniela Corsaro di Catania, allo scopo di aiutare legalmente e tutelare i diritti dei cittadini. Il Movimento “Famiglia inDifesa” trae le sue fonti di pensiero dalle esigenze e dalle difficoltà che provengono quotidianamente dalle famiglie che, d’ora in poi potranno rivolgersi ai “centri di ascolto” dove poter avere anche l’adeguata assistenza legale gratuita, godendo del patrocinio a spese dello Stato, che sotto l’insegna del movimento, sono nati e nasceranno sul territorio siciliano. Altro secondo obiettivo del Movimento a tutela del cittadino, fare della sede catanese il punto di partenza di un progetto di salvaguardia che non abbia limiti provinciali. La forte crisi economica si materializza sempre più nei tribunali. Le famiglie che hanno un reddito annuo fino a 11.500 euro, potranno avvalersi gratuitamente dell’assistenza legale e avere così tutelati i propri diritti ed avere l’accesso alle porte della giustizia. Durante la conferenza stampa di presentazione del Movimento sociale “Famiglia inDifesa” che si svolgerà venerdì 1 luglio 2016 alle ore 11, presso la sede di Via Martino Cilestri 25 a Catania, saranno illustrate nel dettaglio, le linee guida di tutela e salvaguardia della popolazione non abbiente catanese. La proposta di class action sul contributo unificato con procedimenti soggetti alle riduzioni e l’applicazione del “tariffario forense sociale”.

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