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Credere Oggi: la “questione gender” oltre le barricate ideologiche

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La rivista bimestrale di divulgazione teologica dell’EMP si interroga sulla “questione del gender”

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Credere Oggi, il bimestrale delle Edizioni Messaggero Padova, dedica l’ultimo fascicolo appena pubblicato ad Antropologia e questione di genere. Il taglio è quello di una riflessione articolata, che dà spazio alle complessità del tema, nella convinzione che, in merito al gender, vi sono certamente alcune interpretazioni non condivisibili, soprattutto alla luce di una visione antropologica cristiana, ma anche «istanze che meritano di essere seriamente considerate», per usare le parole di una nota dello scorso anno dell’Ufficio pastorale Educazione e scuola della Diocesi di Padova.  Un punto di vista lontano dalla logica di contrapposizione a cui finora abbiamo assistito, dove il dibattito pubblico assomigliava più a un conflitto – simbolico, politico o pratico -, con innegabili risvolti di ordine culturale, teologico, educativo, sociale e giuridico. Primo tra tutti la polarizzazione dei fronti contrapposti, con il risultato che è sotto gli occhi di tutti: semplificazione del problema, fraintendimenti, barricate ideologiche da ambo le parti, «no gender» e «pro gender».  Il nodo della questione, e se vogliamo la posta in gioco, è ben più alto e complesso. Lo riassume efficacemente una delle autrici della rivista, Chiara Giaccardi, sociologa della Cattolica: «quale rapporto intrattenere con la nostra dimensione biologica, in un tempo in cui i confini di ciò che è “naturale” si sono ridefiniti e sono continuamente forzati in ogni direzione?». Anche se nel dibattito mediatico sembra prevalere una visione del gender nella sua versione più radicale, «non si può banalizzare né considerare superflua la discussione sul gender, derubricando la questione a semplice espressione di minoranze ideologizzate», si legge nell’editoriale del bimestrale che ha una storia ormai più che trentennale . «La storia è lì a ricordarci che sull’asse delle differenze di genere, lungo i secoli – ma ancor oggi in diverse parti del mondo – si sono praticate discriminazioni, giustificando le diseguaglianze unicamente in rapporto all’appartenenza a un sesso piuttosto che a un altro. Si tratta di rivedere posizioni astratte, che ignorano come l’essere umano sia sempre un “essere situato” in una cultura, una storia, uno spazio, ma ancor prima in un corpo sessuato». In questa direzione, si muovono i contributi ospitati nel fascicolo: Lucia Vantini (Voci della differenza sessuale: genere, differenza, differenze), Serena Noceti (L’antropologia incompiuta), Italo De Sandre (Uno sguardo sociologico sul genere, campo di conflitti), Marinella Perroni (Uomini e donne nella Bibbia), Pier Davide Guenzi (Genere e magistero), Aristide Fumagalli (Antropologia dei corpi sessuati – Il testo è leggibile nell’abstract), Aldo Natale Terrin (Maschile e femminile nella storia delle religioni e i problemi del gender), Placido Sgroi («Nato da donna». Un percorso fra teologia e maschilità), Elisabetta Musi (Identità, differenze. Note a margine del dibattito sul gender). Completano la rivista la sezione Documentazione e l’Invito alla lettura, ricco repertorio bibliografico ragionato organizzato da Rita Torti.

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