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Campionato della mietitura 2015: ecco i vincitori

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A Castelvecchio Subequo si è svolta la prima fase della “Festa della Solina d’Abruzzo”. La premiazione si svolgerà il 5 agosto.

Festa-della-Solina-dAbruzzo-2015-Castelvecchio-SubequoL’Aquila, 15 luglio- Sono Vito Cone, Alessandro D’Aloisio e Nestore Cone e vengono da Pietransieri di Roccaraso i tre vincitori del secondo Campionato Regionale di mietitura a mano che si è svolto la mattina di domenica 12 luglio 2015 a Castelvecchio Subequo (Aq). La gara è stata ideata e promossa dall’associazione “Palco e Scena” con la collaborazione del “Consorzio Produttori Solina d’Abruzzo” e l’Archivio Tradizioni Subequane. Al ritmo dell’hashtag #solinafest ha visto visitatori, turisti, bloggers e igers radunarsi in un campo di grano solina ancora da falciare, nei pressi di Castelvecchio. Le squadre, composte da mietitori esperti e non, hanno dovuto convincere la giuria di agricoltori anziani circa il loro lavoro con falcetto (sarrécchia) e piolo (parucce, necessario per legare i covoni). Gli unici accessori in dotazione erano i ditali protettivi (chènnere) in legno di canna, la pietra di cote (caute) per affilare il falcetto e, naturalmente, paglietta e fiaschetto. La giuria ha valutato diversi parametri di efficienza ed estetica, tra cui la velocità nel mietere il grano, disposto in una superficie uguale, misurata e delimitata per ogni squadra; l’uniformità dell’altezza del taglio e la sua “pulizia” (intesa come minor quantità possibile di spighe rinvenute a terra nel momento della spigolatura); e la regolarità dei covoni, in termini di dimensioni, ordine, regolarità e funzionalità. La mattina di lavoro è stata simpaticamente interrotta da un’incursione a sorpresa dei “Briganti di Secinaro”, che hanno messo in scena un furto del raccolto, e allietata da una merenda a base prodotti tipici, vino e “sciarappa”, la bevanda ottenuta da vino rosso, acqua e limone, che gli agricoltori erano soliti consumare in occasione della mietitura. «Il grano Solina raccolto durante l’intera giornata completerà la maturazione in attesa della trebbiatura – spiega Elia Santilli, presidente dell’associazione “Palco e scena” e responsabile del progetto –  e sarà poi trasformato in farina attraverso la macinatura a pietra. La farina sarà utilizzata per i piatti tipici che saranno preparati dal 5 al 7 di agosto in occasione della seconda fase della Festa della Solina, la manifestazione gastronomico-culturale “Taccòzze e Frignòzze”, pensata per valorizzare il legame imprescindibile fra tradizione culinaria, materie prime e territorio». La rassegna “Taccòzze e Frignòzze” sarà ricca di iniziative, come convegni, stand di prodotti enogastronomici, musica dal vivo e laboratori di cultura contadina. Sarà inaugurata il 5 agosto, dalla premiazione dei vincitori del Campionato regionale della mietitura a mano, e sarà conclusa, il 7 agosto, dal concerto a ingresso gratuito della band salentina Après La Classe. La Solina è una varietà di frumento conservata nelle aree dell’Abruzzo interno in provincia dell’Aquila e in alcuni comuni montani della provincia di Pescara e Chieti. È un grano particolarmente resistente alle rigide temperature; la sua frugalità lo rende adatto alla coltivazione con i metodi dell’agricoltura biologica, in quanto non richiede elevati apporti di azoto e, grazie alla sua taglia e alla sua capacità di accestimento, riesce a competere con le erbe infestanti, rendendo così non necessario ricorrere al diserbo chimico. Si tratta di un grano tenero aristato, classificato come “Triticum aestivum”. Il legame delle popolazioni abruzzesi a questo pregiato cereale risale almeno al 1500, documentato da alcuni atti notarili dell’epoca. Detti popolari, proverbi e attestati celebrano le sue caratteristiche organolettiche, la sua bontà e l’importanza della genuinità: “La solina è la mamma di tutti i grani”; “Quella di solina aggiusta tutte le farine”; “Ogni grano torna a solina”, “Se il contadino vuole andare al mulino deve seminare la solina”. Oggi la Solina è coltivata da poche aziende, alcune delle quali localizzate nel Parco Sirente-Velino.

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