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Attualità

In bicicletta dalla Romagna al Baltico

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Intervista a Ole Rohwer e Stefano Sertori

Di Francesca Rossetti

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In Romagna ci sono due intraprendenti ciclisti che hanno compiuto una lunga trasferta fino al Mar Baltico, a loro la parola

Chi sono Ole Rohwer e Stefano Sertori e come nasce l’idea del tour da Santarcangelo al Mar Baltico?

Ole Rohwer: 51 anni, tedesco di origine (dal 1993 in Italia), sposato con Morena Matteoni, che è titolare del negozio Cicli Matteoni di S. Ermete di Santarcangelo, 3 figlie, piccolo Imprenditore (forniture alberghiere) Stefano Sertori: 53 anni, italiano, sposato con Sabrina, un figlio, impiegato in banca, entrambi membri del Gruppo Sportivo Cicli Matteoni – Bianchi (circa 200 unità). L’idea nasce dentro di me, Ole, circa 10 anni fa. Andare a trovare mia mamma (ora 82 enne) che vive ancora nella mia città natale Neumünster a 40 km dal Baltico. Quindi una “Adriatico –  Baltico” in bici. Però non era mai il momento giusto, troppi impegni. Invece a inizio di quest’anno la vera decisione, o ora o mai più. Con Stefano ho fatto numerose gare (Granfondo) in bici e usciamo regolarmente insieme (col nostro gruppo) il fine settimana. Insomma, due amici da anni. Siccome lo conosco bene, sapevo che se gli avessi chiesto di accompagnarmi non avrebbe detto di no.”

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Come è stato strutturato l’itinerario e come sono state scelte le tappe?

Non avrebbe dovuto essere un viaggio turistico, ma volevamo vedere in quanti giorni si sarebbe potuto fare. Il tragitto in auto, quindi autostrada, sono circa 1550 km e volevamo stare su questa cifra.  Sapendo che solo la prima tappa sarebbe stato pianeggiante (poi erano comunque 700mt di dislivello) volevamo arrivare più su possibile e la prima meta era Trento. 328 km . Ho studiato bene il percorso e pianificato tutto su www.openrunner.com, scegliendo soprattutto strade secondarie per evitare il traffico e quindi ridurre un po’ il pericolo. Avrebbero dovuto essere in totale 6 tappe.”

Quale media giornaliera di km è stata percorsa e quali persone particolari avete incontrato durante il viaggio?

Ecco un po’ di numeri:

1592,2 km percorsi in 6 tappe (5 giorni e 15h)
62h40′ pedalate (media 25,20)
circa 11000 metri di dislivello

8 kg di bagaglio
3 nazioni attraversate
1550 km percorsi in camper per ritornare

1a tappa     Santarcangelo – Trento:  327km   828metri di dislivello  11:01 ore
2a tappa     Trento – Mittenwald (prolungato fino a Garmisch Partenkirchen): 238 km    2255mt dislivello     10:10 ore
3a tappa     Garmisch – Wassertrüdingen :    247km     1469mt dislivello  10:02 ore
4a tappa     Wassertruedingen – Bad Liebenstein (eisenach):  248 km      1988 mt dislivello     10:47 ore
5a tappa     Bad Liebenstein – Celle:  354 km    1874mt dislivello    10:24 ore
6a tappa     Celle – Laboe (Kiel): 264 km     972mt dislivello    10:06 ore

Abbiamo lasciato le grandi città sempre lontani , ma per avere un idia: 

Ferrara-Verona-Trento-Bolzano-Brennero-Innsbruck-Garmisch-Augsburg-Norimberga-Eisenach-Göttingen-Celle-Amburgo-Kiel Persone particolari ?  Pedalando così tanto durante il giorno non abbiamo incontrato una marea di persone. Poi percorrendo strade secondarie, soprattutto in Germania, erano delle volte deserte. Nella seconda tappa, che portava da Trento a Mittenwald in Germania abbiamo vissuto una piccola disavventura. La tappa era difficile, in quanto saliva tutta fino al Brennero, poi giù a Innsbruck (caldo infernale) e Zirlerberg (con rampe del 18 e 20%) per arrivare a Seefeld in Austria e poi giù a Mittenwald, cittadina pittoresca e turistica che avrebbe dovuto essere la meta di questo giorno, ma non si trovava nessuna stanza per dormire – tutto esaurito. Allora abbiamo detto “andiamo avanti sul percorso della 3a tappa e vediamo se si trova qualcosa”. Abbiamo anche deviato, leggendo indicazione per un Ostello della gioventù e dei B&B, tutti pieni. Erano le ore 20:00. Andiamo avanti fino a Garmisch Patenkirchen, città un po’ più grande con tanti alberghi a 18km da lì. Arriviamo, giriamo giriamo….tutto esaurito. guardando anche su Internet ….prossima stanza libera a 70km a 188 euro !!!. Era le 21:30 …cosa facciamo ora ? Dove dormiremo ? Calma, intanto mangiamo, poi si vedrà. Quindi si mangia con calma e si ragiona. Di notte la temperatura scendeva a circa 8/9 gradi, umido. La cosa migliore sarebbe stato andare avanti, ma le nostri luci hanno autonomia per circa 3 ore. Quindi …..dormire in stazione (se non la chiudono di notte). Andando verso la stazione passiamo davanti ad un piccolo Hotel Garni, già con la scritta “completo”. Suono comunque e chiedo “ho visto che è tutto pieno, ma forse ha un garage o un altro posto coperto, se no dobbiamo andare in stazione”. Il signore, molto gentile, dice…”Ma come si fa a dormire in garage ? Non si può. Comunque vi faccio vedere…ah no ho un’ altra idea. Sotto ho una vecchia palestra, se vi va bene.”  Bene ? Alla grande. Caldo, materassini da ginnastica …perfetto.  Alle 23 quindi abbiamo trovato da dormire, alle 05 sveglia e via di nuovo, senza lavarsi ….non c’era il bagno. Incontriamo due signore fuori da una macelleria, appena chiusa alle 13:00. Ci riaprono e ci preparano il pollo con insalata di patate. Fantastico. Passando per strade piccole era veramente difficile trovare dei locali per mangiare o dei negozi di alimentari, erano tutti paesini di 5 o 10 case, non c’era niente. Poi abbiamo imparato. Nella pausa pranzo si capiva fin dove oggi saremmo potuti arrivare ….un’ occhiata su booking o expedia ed ecco prenotata subito una stanza.”

Com’è il paesaggio per un ciclista di professione?

In realtà non siamo assolutamente ciclisti di professione. Amatori puri. Con il nostro gruppo facciamo qualche gara, ma finisce lì. Percorriamo circa 10.000 km al anno (Stefano circa 20.000). Il paesaggio ? Bellissimo dall’inizio alla fine. Le Alpi sono sempre uno spettacolo e la Germania non è piatta per niente, a parte l’ultimo pezzo. Tantissimi boschi e un paesaggio che ogni giorno cambiava, sempre uno spettacolo diverso.”

Quali sono i segreti per arrivare ad un livello di allenamento che permette imprese del genere?

Nessun segreto. La bici non te la inventi. Ci vuole un allenamento costante. Personalmente esco sabato, domenica e una volta alla settimana. Quindi neanche tantissimo. Purtroppo i vari impegni non permettono di più. Comunque 10.000 km al anno sono già un buon numero. Soprattutto ti devi abituare alle tante ore in sella ( e pure il male ti viene dopo il secondo giorno). In giugno abbiamo fatto (col gruppo) anche la Rimini – Arabba (Dolomiti) in bici – 364 km, era un bel test, ma farlo per 6 giorni cambia. Non ci vuole il solo allenamento, dopo è tutta testa. Lo devi volere veramente, devi essere pronto a soffrire (delle volte si vedevano le stelle per il male del sottosella) e non ti devi arrendere alla prima difficoltà (vedi il problema col dormire).  Un viaggio cosi è una lezione per la vita, in quanto si riduce tutto alle cose essenziali. pedalare (quindi arrivare), mangiare, bere, dormire al coperto, un bagno. E ti rendi conto quanto siamo fortunati, nella vita quotidiana, a trovare tutto questo tutti i giorni a nostra disposizione senza fatica.  Si, non è un viaggio in Africa o nel Deserto, siamo in Europa, rischi poco, ma comunque ti devi arrangiare a trovare tutte queste cose e nel percorso scelto non era sempre facile.

Una grande esperienza, irripetibile. E ti devi fidare del tuo amico al fianco.”

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