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Successo dei neonazisti alle elezioni nazionali svedesi

In Svezia il partito di estrema destra è stato votato da un elettore su sei. Nel Paese scandinavo l’ostilità verso i rifugiati aumenta e i nazionalisti salgono nei sondaggi.
di Vito Nicola Lacerenza
Pochi giorni fa in Svezia si sono svolte le elezioni nazionali che hanno visto il partito neonazista svedese, “I Democratici Svedesi”, diventare la terza forza politica del Paese col 17.6% dei consensi. Un evento senza precedenti nella storia della nazione scandinava dove la coalizione di centrosinistra, composta dal Partito Socialdemocratico, dal Partito Verde e il Partito di Sinistra, ha dominato la scena politica per decenni. Anche in quest’ultima competizione elettorale i moderati di sinistra svedesi si sono riconfermati vincitori, ma la loro leadership non è più indiscussa come in passato. Basti pensare che la coalizione di centrosinistra non ha i numeri per governare da sola. La differenza di voti tra la coalizione di centrosinistra e quella di centrodestra, seconda forza politica del Paese, è troppo lieve: la prima ha ottenuto il 40.6% l’altra il 40.3%. La Svezia è una repubblica parlamentare con una legge elettorale proporzionale che assegna a ciascun partito un numero di seggi in Parlamento proporzionale alla percentuale di consenso ottenuto. Per avere la maggioranza parlamentare un partito ha bisogno di 175 seggi, ma la coalizione di centrosinistra ne ha ottenuti 144. Ora il neoeletto primo ministro svedese Stefan Lofven ha dato inizio alle trattative con la coalizione avversaria per tentare di formare il nuovo governo ma, per moltissimi osservatori, saranno necessari mesi prima che si raggiunga un accordo.
Sebbene il centrosinistra e il centrodestra siano politicamente molto distanti, entrambe le forze politiche hanno rifiutato di allearsi coi nazionalisti di “Democratici Svedesi”, guidati da jimmie Akesson. L’autore della campagna “anti-immigrati” iniziata nel 2015. Data in cui la Svezia ha accolto 163.000 richiedenti asilo, diventando il Paese “campione d’accoglienza” in Europa. Il Paese scandinavo ha una popolazione di poco più di 9 milioni di persone e, considerando la proporzione tra abitanti e rifugiati ospitati sul territorio nazionale, è la nazione europea che ha ricevuto più immigrati. Ed è proprio su tale primato che il partito neonazista ha fatto leva per giustificare i punti più controversi della sua agenda politica: il rimpatrio dei migranti irregolari, la chiusura delle frontiere nazionali e l’uscita dall’euro. Per il momento il partito nazionalista svedese è destinato a rimanere all’opposizione ma la sua capacità di influenzare l’opinione pubblica è notevole. Un sondaggio svolto dalle autorità locali ha mostrato che nelle ultime elezioni nazionali uno svedese su sei ha votato il partito di estrema destra.