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San Remo e la musica: lo specchio d’Italia— San Remo and Music: Italy’s looking-glass

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Tempo di lettura: 9 minuti
di emigrazione e di matrimoni

San Remo e la musica: lo specchio d’Italia

Nell’ultimo articolo abbiamo spiegato come una canzone del recente Festival della Canzone Italiana di San Remo ha aperto la porta per capire meglio la nostra emigrazione (Una lettera attuale dal passato— A modern letter from the past). In questo articolo vogliamo parlare di come questo Festival ha anche dimostrato perfettamente le sfide per fare capire i nostri programmi e anche la nostra musica a un pubblico internazionale e di conseguenza come trovare il miglior modo di promuovere la nostra Cultura nel mondo. 

La notte del festival dedicata alle cover, una gara ulteriore tra i cantanti, Maria Chiara Giannetta, la co-presentatrice della serata con Amadeus (Direttore artistico della manifestazione), ha fatto uno sketch divertentissimo con Maurizio Lastrico, il suo collega nella celebre fiction televisiva “Don Matteo”. 

Questo sketch (video sotto) è la storia tra due innamorati a suon di titoli o citazione dei grandissimi successi di oltre 70 anni di musica italiana. Infatti, la frase “Grazie dei fiori” all’inizio dello sketch è il titolo della canzone con cui Nilla Pizzi vinse il primo festival nel 1951. 

Il duetto comico dimostra come semplici traduzioni delle nostre opere non bastano per capire sketch, film, ecc., nella nostra lingua. Certo, già di per sé gli scambi tra i due sono divertenti, ma il divertimento viene dal poter individuare tantissime canzoni leggendarie che rende il duetto molto bello per il pubblico italiano, ma difficile da capire per il pubblico internazionale con un livello base della nostra lingua e/o una scarsa conoscenza delle nostre canzoni. 

In quei quasi 7 minuti abbiamo sentito le parole dei cantanti, cantautori e parolieri più importanti della nostra musica leggera. Dobbiamo anche dire che due delle battute sono riconoscibili per il pubblico mondiale perché sono i titoli di due canzoni leggendarie, ma in lingua inglese: un brano dei Beatles e una canzone di John Lennon che fa capire che la loro influenza nella musica del mondo non si è limitata solo ai paesi anglofoni. 

Però, queste difficoltà linguistiche non devono farci pensare che non possiamo utilizzare meglio la nostra musica leggera per introdurre la nostra Cultura ai figli ed i discendenti dei nostri emigrati nel mondo, e non lo sostiene chi scrive, ma l’ha detto un personaggio veramente importante della nostra Cultura, Renzo Arbore, che ha presentato la nostra musica in moltissimi paesi con la sua Orchestra Italiana, durante il suo discorso all’apertura dei primi Stati Generali della Lingua italiana tenutisi a Firenze nel 2014. Purtroppo, quel discorso non ha mai avuto un seguito nei fatti da parte degli addetti ai lavori. 

Inoltre nello sketch, Maria Chiara Giannetta pronuncia una frase che introduce l’altro momento significativo per la promozione della nostra Cultura nel mondo con parole che qualsiasi persona nata e cresciuta in Italia riconoscerebbe immediatamente: “Ho visto la differenza tra lui e te ed ho scelto te”  E questa canzone ci fa capire chiaramente come la musica riflette i cambiamenti di ogni genere in Italia nel corso degli anni. 

Quella parole vengono dalla canzone “Nessuno mi può giudicare” (video sotto) presentata da Caterina Caselli al Festival del 1965. Nell’introdurre il duo Rettore e Ditonellapiaga (un nome d’arte che è anche un gioco di parole…) Amadeus ha spiegato come la canzone ha fatto scandalo all’epoca perché la cantante descrive il proprio tradimento verso il fidanzato/marito, un fatto del tutto inaudito nell’Italia del 1965 non solo perché non c’era ancora il divorzio, ma soprattutto perché vigeva ancora la legge che permetteva il “delitto d’onore” per cui nel caso in cui un marito avesse scoperto la moglie e l‘amante in flagrante adulterio,  avrebbe potuto ucciderli senza timore di castigo penale. Quella legge non solo fu l’ispirazione del film leggendario “Divorzio all’italiana” con Marcello Mastroianni del regista Pietro Germi del 1961, ma la legge rimase in vigore per una ventina di anni dopo la canzone. 

Pochissimi del pubblico internazionale potevano sapere quel che il pubblico italiano di una certa età sapeva, che quella canzone doveva essere presentata proprio da un grande nostro cantante, ma lui l’ha regalata alla Caselli. Ascoltando l’introduzione di Amadeus è stato spontaneo chiederci se Adriano Celentano, che spesso e volentieri ha utilizzato la musica per cause sociali vicino al suo cuore, non l’avesse data a “Casco d’oro”, come veniva chiamata Caterina Caselli, proprio perché aveva capito che la canzone sarebbe stata molto più potente cantata da lei, ed in questo ha avuto pienamente ragione e ha contributo al suo enorme successo. 

E questa canzone non è stata che uno dei casi di scandali, veri e presunti, che hanno colpito il Festival di San Remo. Nello sketch sopra la Giannetta dice “Minchia signor tenente” che viene dalla canzone “Signor tenente” (video sotto) che Giorgio Faletti ha presentato al festival del 1994 dove vinse il Premio della Critica. La canzone porta le parole di un giovane Carabiniere che esprime le sue paure al suo comandante. Stranamente lo scandalo all’epoca non fu tanto per la parolaccia in dialetto siciliano che lui ripete continuamente per indicare Cosa Nostra, quanto sul tema della canzone, che faceva trapelare quanto le Forze dell’ordine si sentivano abbandonate ed isolate dai politici e le autorità e quindi preda delle cosche responsabili per le stragi del ’92 e del ‘93, come quelle di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e gli assassini di magistrati e poliziotti che indagavano per corruzione e sulle mafie. 

Questa canzone merita di essere ricordata non solo perché il tema è ancora attualissimo, ma anche perché troppo spesso dimentichiamo che la Cultura, che comprende la musica, la letteratura, il teatro ed il cinema, sono mezzi potenti per documentare e opporsi alle forze oscure che fin troppo spesso hanno condizionato la nostra vita in Italia. 

Quindi la sera delle cover al Festival di San Remo ci ha dato molto su cui pensare, non per il valore dei cantanti e se meritavano o no di vincere, ma perché ci ha fornito esempi importanti che dobbiamo tenere ben in mente quando programmiamo la promozione del nostro paese in giro per il mondo. 

Ed il festival ci ha anche dato un altro tema della nostra vita che molti in Italia non vogliono riconoscere e che ancora meno persone vogliono risolvere perché lo considerano un’arma politica da utilizzare invece di un male che bisogna eliminare con l’educazione e che tratteremo nel prossimo articolo. 

di emigrazione e di matrimoni

 San Remo and Music: Italy’s looking-glass

In our last article we explained how a song in the recent San Remo Italian Song Festival opened a door to better understanding our migration (Una lettera attuale dal passato— A modern letter from the past). In this article we want to talk about how this Festival also perfectly showed the challenges of making our programmes and also our music better understood by the international audience and consequently how to find the best way to promote our Culture around the world.

On the night of the festival dedicated to cover versions of songs, a specific competition between the singers, the co-presenter of the evening with Amadeus (the event’s Artistic Director) performed a very funny sketch with Maurizio Lastrico, her colleague in the famous TV series “Don Matteo”.

This sketch (video below) is the story of two loversand the dialogue was composed of the titles or lyrics from highly successful songs over more than 70 years of Italian music. In fact, the phrase “Grazie dei fiori” (Thank you for the flowers) at the start of the sketch is the title of the song with which Nilla Pizzi won the first festival in 1951.

The funny duet shows how simple translations of our works are not enough to understand the sketch, films, etc. in our language. Of course, the exchanges between the two are funny in themselves but the enjoyment comes from being able to identify many legendary songs that makes the duet wonderful for the Italian audience but difficult to understand for the international audience with a basic level of our language and/or little knowledge of our songs.

In the almost 7 minutes we heard the words of the most important singers, singer songwriters and lyricists of our pop music. We must also say that two of the lines are recognizable to the international audience because they are the titles of two legendary songs, but in English: a song by the Beatles and a song by John Lennon that makes us understand that their influence in the world’s music is not limited only to English speaking countries.

However, these linguistic difficulties must not let us think that we cannot use our pop music in a better way to introduce our Culture to the children and descendants of our migrants around the world but I do not assert this, it was said by a truly important person of our Culture, Renzo Arbore who presented our music to many countries with his Orchestra Italiana, during his speech at the opening of the first Estates General of the Italian Language held in Florence in 2014. Unfortunately, that speech never had a follow up in the facts on the part of the experts.

Furthermore, in the sketch Maria Chiara Giannetta pronounced a phrase that introduced the other significant moment for the promotion of our Culture around the world with words that any person born and raised in Italy would recognize immediately: “Ho visto la differenza tra lui e te ed ho scelto te” (I saw the difference between him and you and I chose you). And this song lets us understand clearly how music reflects the changes in Italy of every kind over the years.

The words come from the song “Nessuno mi può giudicare” (Nobody can judge me) presented by Caterina Caselli in the 1956 Festival. In introducing the duo Rettore and Ditonellapiaga (a stage name that is also a play on words) Amadeus explained how the song created a scandal at the time because the lyrics are the words of a woman who betrayed her boyfriend/husband, a fact that was unheard of in the Italy of 1965 not only because there was no divorce but especially because there was still the law that allowed the “delitto d’onore” (honour killing) which meant that in the case of a husband finding his wife and lover in the act of adultery he could have killed them without fear of a criminal punishment. Not only was that law the inspiration of the legendary 1961 film “Divorce Italian Style” directed by Piero Germi but the law remained in force for about twenty years after the song.

Few people in the international audience could have known what the older members of the Italian audience knew, that the song was to have been presented by a great Italain male singer but he gave it to Caselli. Listening to the introduction it was natural to wonder if Adriano Celentano who often and willingly used music for social causes close to his heart, did not give it to “Casco d’oro” (“golden helmet” due to her blonde hair-do), as she was known, precisely because he had understood that the song would have been much more powerful sung by her and in this he was absolutely right and it contributed to its huge success.

And this song was only one of the scandals, real and alleged, that have hit the San Remo Festival. In the sketch above Maria Chiara Giannetta said “Minchia signor tenente” (F*ck, Lieutenant) that comes from the song “Signor tenente” (Lieutenant sir, video below) that Giorgio Falletti presented in the 1994 Festival and which won the Critics’ Prize. The song presents the words of a young Carabiniere who expresses his fears to his commander.

Strangely, the scandal at the time was not so much due to the swear word in Sicilian dialect, that he repeats continually to indicate the Mafia, as much as the theme of the song that betrays how much the Police forces felt abandoned and isolated by the politicians and the authorities and therefore prey to the gangs responsible for the massacres in ’92 and ’93, such as those of Giovanni Falcone and Paolo Borsellino, and the murders of magistrates and policemen who were investigating corruption and organized crime.

This song deserves to be remembered not only because the issue is still very current but also because too often we forget that Culture, that includes music, literature, the theatre and cinema, is a powerful means to document and oppose the dark forces that all too often have conditioned our life in Italy.

Therefore the night of the cover versions at the San Remo Festival gave us much to think about, not because of the value of the singers and whether or not they deserved to win but because it provided us with important examples that we must bear well in mind when we programme the promotion of our country around the world.

And the Festival also gave us another issue in our lives that many in Italy do not want to recognize and even fewer people want to resolve because they consider it a political weapon to be used instead of an evil that must be eliminated with education and that we will deal with in the next article.

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