Arte & Cultura
Roma, Dracma mette in scena ‘Clitennestra’
Al teatro Agorà (Trastevere) la rivisitazione del testo tratto dal libro “Fuochi” di Marguerite Yourcenar, interpretato dal calabrese Paolo Cutuli
Roma, 18 aprile – Prodotto dal Centro Sperimentale di Arti Sceniche Dracma, per la regia e scenografia di Paolo Cutuli che ne è anche l’unico interprete, è andato in scena al teatro Agorà di Roma ( Trastevere) ‘Clitennestra’, testo liberamente tratto dal libro “Fuochi” di Marguerite Yourcenar. Una rivisitazione che in chiave moderna e priva di fronzoli vede sulla scena Paolo Cutuli allo stesso tempo regista ed interprete della celebre moglie di Agamennone. Con lui sul palco tre valige, che identificano i tre personaggi che segnano il dramma di una donna che uccide per troppo amore, un amore non più corrisposto. Il pubblico in sala è l’inconsapevole corte di tribunale che giudica la donna, cui Cutuli–Clitennestra si rivolge per tutto il dramma, raccontando l’amore, il dolore, l’attesa e la disperazione quando al rientro del marito Agamennone dopo dieci anni, realizza di non essere più amata. Efficaci quanto originali le scelte di regia e le musiche(dalla Bertè ai Depeche Mode, Piccola Orchestra Avion Travel, 99 Posse ecc.) che colorano i ricordi di questa donna interpretata da un uomo che regala più forza al personaggio e lascia negli spettatori–giudici una maggiore consapevolezza dell’atroce solitudine di cui è stata vittima per dieci lunghi anni. La vita intesa come viaggio, dove i personaggi – valigia spinti dal destino entrano in relazione solo temporaneamente con la protagonista, unica capace di amare così tanto da non sopportare il tradimento e l’abbandono. A tal punto che la scelta finale diventa quella di uccidere il marito Agamennone, unico suo motivo di vita. Un testo pungente e magistralmente interpretato da Paolo Cutuli, lungamente applaudito da un pubblico pienamente partecipe della tragedia in scena. Il giovane artista, nato nel 1981, ha conseguito il diploma di Pittura e la laurea in Lettere. Successivamente si è formato presso l’Istituto Internazionale di Commedia dell’Arte di Venezia (ICAI) e da lì il teatro con ‘Arlecchino’ , coreografie firmate da Carolyn Carison poi ‘Vita di Galileo di Brecht’ al Piccolo Teatro di Milano e ‘L’amore che bruciò Troia’, dove interpreta Paride per la regia di Giancarlo Cauteruccio, nella rassegna “Magna Grecia Teatro Festival“.Prosegue a Marsiglia gli studi di mimo con Adriano Sinivia, collaboratore del grande Marcel Marceau. Dal 2008 inizia il sodalizio artistico con Mariano Rigillo e nel 2011 ancora una volta al Magna Grecia Teatro Festival è Enea con lo spettacolo ‘Kroton, Lokroi e la barba di Enea’ (omonimie in Magna Graecia) diretto da Giorgio Albertazzi.