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Roma a rischio epidemie, montagne di rifiuti fermentano sotto un sole cocente

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Mai così sporca, la Capitale con l’acuirsi del caldo e la scarsa pulizia con cumuli di spazzatura fuori dai cassonetti ovunque, è diventata un rischio per la salute dei cittadini. I giochi della politica sono ormai un attentato alla vita della popolazione

Come in un film fantasy sulla fine del mondo, Roma offre da più di un mese, periodo che combacia con l’arrivo di un caldo torrido, l’immagine di una città sepolta dai rifiuti che vengono posizionati ormai fuori dai cassonetti stracolmi di spazzatura, formando cumuli maleodoranti e pericolosi per la salute dei cittadini, e che potrebbero creare le condizioni per l’insorgere di epidemie.  Una situazione già evidente durante i mesi invernali che il caldo improvviso ha portato all’esasperazione, tanto da far intervenire l’Ordine dei Medici di Roma, che in un documento mette in guardia per la seconda volta in pochi giorni sui “forti rischi per la salute dei cittadini”. “La pericolosa combinazione di cumuli di spazzatura abbandonata intorno ai cassonetti strapieni e il caldo eccezionale di questi giorni sta infatti progressivamente trasformando la Capitale in una maleodorante discarica a cielo aperto”, scrive il presidente Antonio Magi nella lettera al sindaco Virginia Raggi, al presidente della Regione Lazio e ai ministri della Salute e dell’Ambiente, invitandoli ad “intervenire sinergicamente prima che la situazione degeneri ulteriormente”.

In questa situazione drammatica la politica mostra il suo lato peggiore: di giorno in giorno si acuisce il conflitto tra Regione Lazio, presidente Nicola Zingaretti, e la sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi.  Se durante l’inverno abbiamo assistito al blocco di ben tre fermate della linea A della metropolitana, ora la popolazione subisce una situazione ben peggiore che mette a rischio la stessa salute dei cittadini, in particolare bambini ed anziani. In questa farsa di accuse reciproche, bugie, omissioni e scarico di responsabilità,  i guai sono tutti sulle spalle degli abitanti di Roma, ai quali non interessa sapere chi vince o chi perde questo braccio di ferro. Chiedono di vivere in maniera dignitosa e secondo le più elementari regole di igiene. A quanto risulta dalle giustificazioni del Campidoglio l’emergenza rifiuti dipende dalla chiusura di due impianti di smaltimento. Una risposta che ha quasi del ridicolo di fronte ai rischi per la salute dei cittadini, in una città invasa ormai da topi, scarafaggi, gabbiani e anche vermi. Una politica irresponsabile da tutte le parti che vede protagonisti e opposti su un ring regione Lazio e Comune di Roma. Ma a pagarne le spese è la popolazione che esasperata ha già dato fuoco a numerosi cassonetti, cosa che capita anche spontaneamente viste le alte temperature. Senza voler fare inutile allarmismo, la domanda ai vertici di chi ci governa sorge spontanea: se dovesse malauguratamente intervenire una vera e pericolosa epidemia, chi governerete? E da chi prenderete gli anelati voti? Una classe politica che non garantisce la tutela della vita e della salute dei cittadini non è degna di esistere, qualsiasi sia il suo colore politico.  

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