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Rodolfo Laganà ha finalmente ritrovato la sua sedia a rotelle: sicuramente sottrattagli per una “bravata”

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Tra le ipotesi più probabili vi è quella secondo cui a mettere a segno il colpo sarebbero stati dei balordi, intenzionati a smontare il mezzo per poi rivenderne i pezzi singolarmente.

di Damiana Cicconetti

Il noto attore romano Rodolfo Laganà, affetto da sclerosi multipla oramai da molti anni, nella giornata di martedì 10 gennaio è rimasto vittima di un vergognoso episodio: gli è stata rubata la sedia a rotelle elettrica che era solito lasciare posteggiata nell’androne del suo palazzo, sito in un tranquillo vicolo nel quartiere di Trastevere.

A quanto pare, Laganà ha potuto utilizzare il mezzo, divenutogli necessario per ogni spostamento, fino a domenica 9 gennaio, quando ha fatto rientro a casa, verso le ore 14:00. Poi, il giorno seguente, nella tarda mattina di lunedì 10 gennaio, è avvenuta la triste scoperta: la sedia elettrica era misteriosamente scomparsa, anche se nessuno dei vicini ha avvertito rumori, né insoliti movimenti all’interno del palazzo.

Rodolfo Laganà, profondamente dispiaciuto, ha così deciso di sporgere denuncia presso i Carabinieri di Trastevere, prontamente attivatisi per il ritrovamento.

A dire il vero, gli stessi abitanti della zona si sono mostrati, come sempre, solidali: hanno contribuito alle ricerche tappezzando l’intero rione di volantini, assieme ai Giovani per la Pace della Comunità di S. Egidio, al contempo lanciando numerosi appelli sui social. 

Tra le ipotesi più probabili vi è quella secondo cui a mettere a segno il colpo sarebbero stati dei balordi, intenzionati a smontare il mezzo per poi rivenderne i pezzi singolarmente.

Non sembra, infatti, che l’attore abbia nemici all’interno del quartiere, in cui vive da sempre ed è conosciuto da chiunque: non solo per la notorietà ma per la simpatia e l’umanità che lo contraddistinguono.

L’intenzione dei ladri non era, dunque, colpire la sua persona, danneggiandolo direttamente e volontariamente, bensì ricavare profitti, seppur indegni perché generati da un furto di per sé riprovevole in quanto illecito ma, nel caso specifico, ancor di più, avendo costretto Laganà a restare chiuso in casa per giorni, privato del mezzo che svolge le veci dei suoi arti e, in buona sostanza, condizionato e limitato enormemente.

Di fatto, Rodolfo Laganà è dovuto dipendere da amici e familiari, tra cui lo stesso figlio, anch’egli malato perché immunodepresso: una dipendenza che l’attore, nei suoi 64 anni di vita, ha sempre combattuto ed osteggiato, desiderando mostrare la sua autosufficienza, finanche – e, anzi, ancor di più – dopo il sopraggiungere dell’invalidante malattia, trasmettendo tale insegnamento al figlio, altrettanto coraggioso.

Per fortuna, nella giornata di ieri, è avvenuta la bella sorpresa, del tutto inaspettata: la sedia è magicamente ricomparsa, parcheggiata sotto casa dell’attore, perfettamente funzionante e priva di danni. Evidentemente perché i responsabili devono essersi spaventati per il clamore suscitato dal caso.

…Un gesto che, probabilmente,  avrebbe voluto rappresentare solo una bravata, seppur di pessimo gusto.

Cari amici l’hanno ritrovata!  Vi ringrazio per i numerosi messaggi ricevuti! Sarà stata una bravata. Grazie, grazie a tutti…”: ha scritto entusiasta l’attore sul suo profilo Facebook, senza risentimento, come si conviene a chi sa affrontare la vita sempre con il sorriso.      

È stato lui stesso a rendere pubblica la malattia degenerativa di cui soffre dal 2014: “Non è bello quando scopri una cosa così. Però ho capito che ci si può convivere; si può stare sereni. Voglio portare la mia esperienza al servizio di qualcuno o di qualcosa…”.

Non vi è dubbio: Rodolfo Laganà ha saputo infondere un grande insegnamento anche in questa occasione, oltretutto con il sorriso. Siamo noi che non possiamo non ringraziarlo!

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