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Diritti umani

Ritirato il premio Nobel per la medicina a James Watson per le sue teorie razziste

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Il biologo statunitense ha sostenuto per anni che “i neri hanno un quoziente intellettivo inferiore rispetto ai bianchi”. Sconcerto della comunità scientifica internazionale.

di Vito Nicola Lacerenza

Ieri la comunità scientifica ha deciso di ritirare il premio Nobel per la medicina del 1962 al biologo americano James Watson, colui che, insieme allo scienziato inglese Francis Crick, ha scoperto la struttura elicoidale del DNA nel 1953.  James Watson è colpevole di aver ripetutamente sostenuto la tesi secondo cui “i bianchi hanno un quoziente intellettivo superiore ai neri”. In un’intervista rilasciata nel 2007, il biologo statunitense si è detto “fortemente preoccupato per il futuro dell’Africa”, perché le politiche sociali  dell’occidente “sono basate sul fatto che l’intelligenza dei neri sia uguale a quella dei bianchi”.

«I test sul quoziente intellettivo mostrano che non è così»- ha affermato James Watson volendo dare sostegno scientifico alla sua tesi, che è stata definita “infondata e riprovevole” dalla Cold Spring Harbor Laboratory, il prestigioso laboratorio che Watson ha diretto per 26 anni, e di cui, fino a poco tempo fa, era professore emerito; prima che venisse spogliato di ogni onorificenza. La  Cold Spring Harbor Laboratory stava per estromettere l’ex premio Nobel già nel 2007, ma le pubbliche scuse di quest’ultimo hanno bloccato i provvedimenti contro di lui. A causa delle sue dichiarazioni, però, Watson è stato messo ai margini della comunità scientifica, al punto che, sentendosi “ostracizzato” dai suoi colleghi, il biologo americano ha venduto, nel 2014, la medaglia d’oro del Nobel. Col passare degli anni James Watson non ha mai rinunciato alle proprie convinzioni. Lo ha dichiarato in un documentario girato dall’emittente televisiva americana PBS. «Non ho cambiato affatto idea. Mi sarebbe piaciuto farlo, magari attraverso una nuova scoperta che avesse dimostrato che il processo educativo è superiore alla natura. Ma non c’è stato niente del genere».

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