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Diritti umani

Risparmiatori traditi: Veneto Banca condannata al risarcimento

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LIDU Abruzzo e Molise: al via 57 ricorsi in Abruzzo in difesa dei cittadini

Giorni decisivi per i risparmiatori che continuano ad ottenere vittorie importanti nei confronti di Veneto Banca per la risoluzione dei contratti per l’acquisto di titoli venduti, nella fattispecie, da Banca Apulia (incorporata poi per fusione ad Intesa San Paolo s.p.a.).

Dopo la storica sentenza emessa dal Tribunale di Brindisi, con la quale per la prima volta in Italia, l’Istituto bancario è stato condannato al risarcimento del danno in favore del risparmiatore per € 81.649,75, oltre interessi, sono stati accolti due ricorsi presentati dagli associati del Coordinamento Interregionale Abruzzo, Molise, Puglia e Calabria istituito dall’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, unitamente alla Confconsumatori Brindisi, all’“Osservatorio LIDU” sui Fenomeni di Usura Estorsione e Sovraindebitamento – Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo e all’ACU Calabria.

Nei giorni scorsi, l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) ha emanato n.2 decisioni, con cui ha accolto i ricorsi di due associati del Coordinamento Interregionale per la difesa dei Consumatori, riconoscendo il diritto degli stessi ad ottenere il risarcimento del danno, quantificato rispettivamente in € 10.324,13 ed in € 20.614,85, da parte della Banca Intesa San Paolo, quale incorporante Banca Apulia.

“Con la sentenza ottenuta dinnanzi al Tribunale di Brindisi – afferma Massimo Bomba, Presidente della Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo – LIDU ABRUZZO e MOLISE – anche l’Abruzzo si prepara a dare battaglia per difendere i cittadini in difficoltà in relazione all’annoso contenzioso per la vendita dei titoli di Veneto Banca. Alla luce delle vittorie ottenute dal Coordinamento Interregionale per la difesa dei Consumatori e delle recenti decisioni dell’ACF che ha accolto integralmente la linea difensiva dei risparmiatori, riscontrando la violazione degli obblighi di informazione da parte dell’Istituto di credito intermediario, stanno per essere presentati 57 ricorsi di cittadini vittime di Veneto Banca. In sostanza – conclude il Presidente Bomba – i titoli erano in realtà azioni illiquide, fortemente, a rischio e i risparmiatori non erano stati resi edotti della natura, dei rischi e della pericolosità dell’investimento”.

“I provvedimenti successivi alla breccia che abbiamo aperto con la sentenza ottenuta dinnanzi al Tribunale di Brindisi, tutti favorevoli ai nostri assistiti – chiarisce l’avv. Emilio Graziuso – è motivo di grande soddisfazione ed entusiasmo per il nostro Coordinamento. Siamo impegnati, infatti, da quasi venti anni nella tutela dei risparmiatori coinvolti nelle tristi vicende di risparmio tradito dallo scandalo della allora Banca 121 alla vendita di titoli Parmalat, Cirio, Cerruti, Argentina, Giacomelli, ed ora nelle controversie riguardanti i risparmiatori della Veneto Banca e della Banca Popolare di Bari. La nostra speranza è che le ormai numerosissime vittorie ottenute in materia a livello giudiziale, sull’intero territorio nazionale, portino ad una riforma della normativa di settore che ponga al centro la tutela effettiva del risparmiatore affinché vicende economiche, come quelle in esame, non si trasformino in veri e propri drammi familiari e personali” – conclude Graziuso.

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