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Politica

Riforme: Divina (LN), Renzi si prepara al discorso del Bivacco?

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Divina: ” Se ci sono ancora uomini liberi, bisogna avere il coraggio di dire che questa riforma non s’ha da fare’.

sergio-divinaROMA, 28 SETTEMBRE – ”C’è una grossa concentrazione di poteri cui aspira il signore di Palazzo Chigi. Andiamo a leggere cosa abbiamo scritto nella riforma che stiamo esaminando: andiamo ancor di più verso un centralismo statale. L’analogia con il 1922 e la presa al potere di Mussolini e il suo conseguente discorso ‘del bivacco’ e’impressionante”. Lo scrive, in una nota, il senatore trentino della Lega Nord, vicepresidente del gruppo parlamentare, Sergio Divina che di seguito riporta le parole del duce appena preso il potere: ”Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto”. ”Le correzioni apportate al Titolo V – afferma Divina – prevedono meno potestà legislativa alle Regioni: infatti le Regioni ordinarie vengono completamente spogliate della potestà legislativa concorrente. Noi che veniamo dalle Regioni a statuto speciale potremmo anche dire che tutto sommato a noi è andata bene. Invece non è andata bene per nulla. Se andiamo a vedere, quando è prevista un’intesa per le modifiche dei nostri statuti speciali, qualora l’intesa non si trovi, scatta il potere sostitutivo del Governo. Cosa conta a questo punto il nostro potere? È un potere di veto, se vogliamo, o di non siglare l’intesa, quando comunque l’intesa non trovata trova il Governo che si sostituisce e che deciderà”. Continua Divina: ”Dovremmo poi sentirci indignati – qui mi rivolgo ad ogni singolo senatore – per il fatto che sempre quel signore che citavo prima stabilisce anche le date e dice che vuole che questa riforma sia approvata entro una data certa, cioè entro il 15 ottobre; stabilisce pure i termini di lavoro in questa Assemblea. Dove è finita l’autonomia di questa Assemblea? Dobbiamo parlare velocemente e dobbiamo accelerare i tempi, perché egli, senza sentire alcuna ragione, vuole che la riforma sia approvata entro quella data”. E conclude: ”Stiamo intraprendendo un percorso di una pericolosità assoluta. Se ci sono ancora uomini liberi, bisogna avere il coraggio di dire che questa riforma non s’ha da fare’.

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