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Italia

I ragazzi delle scuole italiane raccontano perché è bello fare il bene

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21 e 22 maggio le cerimonie di conclusione del 42° Premio della Bontà sant’Antonio di Padova

 

hqdefaultRoma, 18 Maggio – La Cerimonia di premiazione per la 42a edizione del Premio della Bontà S. Antonio, indetto dall’Arciconfraternita del Santo, si svolgerà sabato 21 maggio 2016, alle ore 20 presso l’Auditorium del Centro Culturale San Gaetano in Padova, con la presidenza del Delegato Pontificio per la Basilica antoniana Mons. Giovanni Tonucci e presente il Rettore della Basilica P. Enzo Poiana. Il Concorso nazionale, opera storica dell’Arciconfraternita del Santo, premia gli elaborati degli studenti delle scuole italiane ed è suddiviso in tre sezioni: elaborato scritto, disegno e multimediale. Hanno partecipato a questa edizione più di 850 alunni delle scuole primarie e secondarie della Penisola. Viene inoltre conferito nella stessa occasione il vero e proprio “Premio della Bontà”, che va annualmente a chi abbia compiuto un gesto significativo di altruismo o generosa carità, in modo da offrire ai ragazzi un modello efficace a cui ispirare le proprie azioni. Il Concorso gode dei Patrocini della Conferenza Episcopale Italiana, della Regione del Veneto e del Comune di Padova ed è sostenuto dal Comune di Padova e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Quest’anno la serata sarà arricchita dagli interventi musicali a cura del Gruppo Musicale Giovanile del conservatorio “Pollini” di Padova. I ragazzi premiati, provenienti da ogni parte del Bel Paese, sono dieci: alle loro scuole vengono consegnate delle Borse di Studio. Durante la Cerimonia i vincitori saranno singolarmente presentati, letti i brani dei loro temi o mostrati i disegni e proiettati i filmati elaborati sul tema proposto:

 In un mondo dove il male sembra la via facile per vincere,

perché tu vuoi comunque seguire la strada giusta anche se più difficile?

 

Ai primi classificati della sezione narrativa saranno consegnati dalle autorità i Sigilli della Città di Padova. L’ingresso è libero e gratuito previa comunicazione ai nostri recapiti.

Il Premio della Bontà 2016 a

Nadia Ferrari di Grosseto

Infermiera dell’amore materno.

La cui storia, che più sotto riportiamo integralmente, colpisce per l’alto senso di generosità e per il valore che ha dato alla vita umana accogliendo e accompagnando il piccolo Mario dagli occhi a mandorla, nella sua pur breve vita terrena. Un gesto d’amore disinteressato e veramente materno che può ispirare, oggi più che mai, all’accoglienza di ogni bambino, anche malato o disabile.

 

Cerimonia religiosa: Domenica 22 maggio 2016 alle ore 11:00 presso la Basilica del Santo, sarà inoltre celebrata la Santa Messa solenne presieduta dal Delegato Pontificio Mons. Giovanni Tonucci, che concluderà la due giorni di premiazione. Saranno presenti i ragazzi premiati e la vincitrice del Premio della Bontà 2016 accompagnati da autorità, familiari e amici.

La Stampa è invitata a tutte le fasi della Cerimonia e sarà assistita durante la manifestazione dal nostro addetto stampa Rosa Milone Cassin (cell. 328 / 8345603).

 Prima della Cerimonia civica al San Gaetano, dalle ore 19:15 e prima della S. Messa in Basilica, dalle ore 10 (nel Chiostro del noviziato) gli organizzatori, i premiandi, i loro insegnanti e i familiari potranno essere intervistati.

I testi completi degli elaborati vincitori, i disegni premiati, i due video vincitori sono già pubblicati nella HOME PAGE nel sito WEB www.arciconfraternitasantantonio.org

 

Dal sito potranno essere scaricate anche informazioni riguardanti la storia e le altre edizioni del concorso.

Dati statistici sulla partecipazione: un totale di 844 elaborati in concorso: 483 delle Scuole Primarie, 277 delle Scuole Secondarie di I Grado, 47 delle Scuole Secondarie di II Grado, 21 Video o elaborati multimediali di singoli o gruppi, 16 fuori concorso; Province italiane interessate: 29 di 14 Regioni; Istituzioni Scolastiche partecipanti: 61 da tutto il territorio nazionale.

Sezione Narrativa

Scuole Primarie

1° classificato – Riccardo DESTRO classe V b della Scuola Primaria “Collegio Dimesse” di Padova;

2° classificato – Federico PAESANI classe V della Scuola Primaria Paritaria “S. Maria Goretti” di Roma;

 Scuole Secondarie di Primo Grado

1° classificato – Giulia MALESANI classe III A Scuola Sec. di I gr. “Don Bosco” di Verona;

2° classificato – Sara DI PATRIZIO classe II A della Scuola Sec. di I gr. “Madonna della Neve” di Roma

 Scuole Secondarie di Secondo Grado

1° classificato – Guglielmo SANTERO MORMILE classe I A Liceo Scientifico Salesiano “San Lorenzo” di Novara;

2° classificato – Carolina BERIA classe III A Liceo Scientifico Salesiano “San Lorenzo” di Novara;

Sezione Disegno

 Scuole Primarie

  Francesco CAZZATO classe IV C dell’Istituto comprensivo “I. Calvino” di Alliste (LE);

Scuole Secondarie di Primo Grado

  Marcella BROCCARDO classe III B della Scuola Secondaria di I grado “Beato Arnaldo da Limena” di Limena (PD)

Scuole Secondarie di Secondo Grado

Maria ANTINOZZI classe IV B dell’I.S.I.S.S. “Taddeo da Sessa” di Sessa Aurunca (CE).

Sezione Multimediale

 Premiato

Alunni delle Classi 5a A e 5a B

della Scuola Primaria “Olmo di Riccio” dell’Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Lanciano (CH);

Il filmato è pubblicato al seguente link: https://youtu.be/F5fPi3OAdc0

Menzione d’Onore

Leonardo PURICELLI

Classe I BA del Liceo Scientifico Statale “Alvise Cornaro” di Padova; penny@din.it

Il filmato è pubblicato al seguente link: https://youtu.be/NuzFGFFBaMQ

Premio della Bontà 2016

 Nadia Ferrari

 “Infermiera dell’amore materno”

Qualche giorno dopo la Festa di sant’Antonio del 2011, il 16 giugno, in questa Italia forse sgangherata ma sicuramente solidale, veniva alla luce un bimbo dagli occhi a mandorla, affetto da una grave diversità, che induceva i sui genitori ad abbandonarlo alle cure dell’ospedale. Gli veniva imposto il nome della Madre di tutti i Cristiani: Mario. Nato a Siena, per la sua infermità, venne presto sottoposto a più interventi neurochirurgici sia a Siena sia   presso il famoso ospedale pediatrico “Mayer” e fu quindi trasferito, per la prosecuzione delle cure, nel reparto di patologia neonatale dell’Ospedale di Grosseto all’età di sei mesi. Mario arrivò in condizioni terribili, ma per l’infermiera Nadia fu da subito un grande dono. Ricorda che, quando lo vide la prima volta, era piccolissimo, coperto da tubicini e drenaggi. Aveva assunto posizioni obbligate dall’ospedalizzazione. Fu per lei un colpo di fulmine, la catalizzava. Il bimbo passò i primi due anni della sua vita fra le cure del personale dell’ospedale e di un gruppo di volontari, facendo avanti e indietro dall’ospedale di Firenze, dove fu rioperato. Piano, piano, con la fisioterapia, si riuscì a sbloccarlo e a fargli assumere posture più naturali. Cominciò anche a mangiare con il biberon, mentre prima si nutriva con il sondino naso gastrico. Nadia cominciò a lavorare su di lui da subito e quando non era di turno si fermava in ospedale e, quando andava a casa, pensava a lui, quindi tornava per dargli da mangiare, fare la ginnastica o giocare. A Nadia venne il desiderio di adottarlo ma non credeva si potesse fino a quando, confessato ad alta voce il suo pensiero, un’assistente sociale subito le rispose “Allora perché non lo fai?”. Cominciarono le pratiche per la richiesta di affido, era l’agosto 2012. A marzo dell’anno successivo Mario fu finalmente affidato all’infermiera. In ospedale lo accudivano tutti, ma non si poteva dargli il massimo, perché il tempo a disposizione del personale non bastava e c’erano anche altri bimbi da curare. Nadia si mise in aspettativa così a casa, con sua figlia, poteva stimolarlo in continuazione. Lo portarono al mare e in montagna, persino in piscina e i progressi furono immediati: cominciò a mangiare da solo, imparò a tenere sollevata la testa e a muoversi meglio. Insomma dopo un anno e mezzo di vero calvario e vita chiuso tra le mura ospedaliere il piccolo cominciò ad avere una vita quasi normale, in cui c’era spazio per ridere, fare versi e giocare e a giugno si fece una grande festa per il suo secondo compleanno. Molti fra amici e colleghi sono rimasti colpiti dalla generosità di Nadia: le dicevano che stava facendo tantissimo, ma non capivano che era infinitamente più grande quello che lei riceveva da lui. Mario le ha donato gioia, pace, amore. Sentirlo piangere di rado e senza mai fare capricci, vederlo sereno, sorridente e dignitoso, nonostante la sua sofferenza, era ricevere continuamente speranza. Nadia racconta di altre persone che le dicevano che non valeva la pena sacrificarsi per un bimbo che sarebbe morto, perché il distacco, certo, l’avrebbe fatta soffrire ma Lei rispondeva così:

Lo so, soffrirò, ma lo amo e non voglio che sia solo e poi preferisco soffrire per sempre per avere dato a mio figlio Mario l’amore incondizionato di una famiglia, anche per poco, piuttosto che non averlo mai accudito”.

Nadia avrebbe accolto il piccolo anche se fosse diventato grande, anzi ci sperava tanto che aveva già messo in vendita la casa perché non c’era l’ascensore; sarebbe stato necessario cambiare l’automobile. Ma purtroppo tutto questo non è successo. Nadia ha fatto assaggiare a Mario un po’ più di vita, dopo il calvario in ospedale. Ora a Nadia restano i ricordi e i dialoghi con Mario:

“Gli parlo in continuazione, ci ha confessato Nadia, anche se è dura non poterlo più accarezzare. Se c’è un paradiso, spero che stia correndo e giocando e di arrivarci anch’io un giorno così poi lì ci potremo organizzare meglio, che di tempo ce n’è un’eternità”.

Il 26 gennaio 2014 Mario ha concluso il suo pellegrinaggio terreno nel quale è stato accompagnato amorevolmente da una nuova famiglia, la Sua, quella con mamma Nadia e la sorella Alessia, che lo hanno adottato, lo hanno curato ma sicuramente lo hanno semplicemente amato.

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