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Diritti umani

Ragazza minorenne denuncia i genitori: vogliono costringerla a sposarsi ma lei rifiuta

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In India il matrimonio tra minori è ancora ben radicato nella società e strappa l’infanzia a molte giovani donne.

 

di Vito Nicola Lacerenza

 

Si chiama Ruchi. E’ una ragazza indiana che vive nel villaggio di Madhisa Ratan, nella regione del Mall, all’estremo nord dell’India. Il suo “destino” era di sposarsi nel pieno della sua infanzia con un ragazzino poco più grande di lei. Non per sua scelta, ma per decisione dei suoi genitori. La giovane però si è ribellata e li ha denunciati alla polizia, mandando in fumo il matrimonio. «Solo la ragazza patisce le conseguenze di un matrimonio avvenuto durante l’infanzia- ha detto Ruchi- gli altri potranno al massimo provare un po’ di compassione per me, ma sarò io a pagarne le conseguenze per il resto della mia vita». L’età delle minorenni che sono costrette a sposarsi oscilla tra i 10 e 15 anni, una fase della vita in cui rimanere incinte  può risultare molto rischioso per la loro salute: il decesso legato a complicazioni durante la gravidanza o il parto è frequente, così come la perdita del bambino ancora prima che venga alla luce. Inoltre il rischio di contrarre il virus dell’HIV è altissimo e non è escluso che le giovanissime spose si sottopongano all’aborto anche in più di un’occasione. In India migliaia di persone vivono con meno di un dollaro al giorno.

Avere una bocca in più da sfamare può condannare l’intero nucleo familiare alla fame. E’ una delle ragioni che spinge migliaia di genitori indiani a dare le figlie in sposa durante l’età infantile, nonostante la legge lo vieti.  Una volta sposati, alla famiglia della sposa spetta l’onere della dote, che aumenta in maniera proporzionale all’età della ragazza. Ovvero man man che si rimanda il matrimonio e la giovane cresce, in proporzione aumenta anche il corredo che  si dovrà portare in dote per la sposa.  Grazie alle denunce di ragazze come Richi il fenomeno dei matrimoni tra minori viene percepito sempre più come una piaga sociale dall’opinione pubblica indiana e non semplicemente come un’antica tradizione. Le autorità locali attraverso numerose campagne di sensibilizzazione hanno ottenuto importanti risultati nella lotta per il rispetto dell’infanzia: dieci anni fa i matrimoni tra minori costituivano il 50% delle unioni, ora solo il 27%.

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