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Quel che vediamo e non sempre capiamo – What we see and do not always understand

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Tempo di lettura: 10 minuti

di emigrazione e di matrimoni

Quel che vediamo e non sempre capiamo

Mi domando quanti dei nostri figli e nipoti capiranno nel futuro tutte le battute e critiche all’interno di molti film comici e satirici?

Lo sketch è leggendario e quando ero giovane lo conoscevo a memoria. In “Who’s on first?” la grande coppia comica americana, Bud Abbott e Lou Costello (Gianni e Pinotto in Italia) interpretava il manager di una squadra di baseball e un giovane fan che voleva sapere i nomi dei suoi beniamini. Purtroppo per il giovane tifoso i nomi non erano del tutto normali, infatti i primi tre giocatori si chiamano “Chi”, “Cosa”  e “Non lo so”. Naturalmente lo scambio è divertentissimo in inglese, ma molto meno in altre lingue.

In teoria lo sketch doveva essere facile da capire per i miei studenti di inglese e non era complicato, così avevo spiegato alcuni dettagli di baseball per evitare alcuni punti oscuri. Però la realtà era ben altra. Già a partire dal nome del giovane fan, Sebastian Dimwitty, cioè Sebastiano Mente Lenta, gli studenti si sono persi in scene che dovevano far ridere.

Mentre ne parlavo con gli studenti la settimana dopo mi sono ricordato delle mie prime esperienze con la commedia italiana e le mie prime difficoltà a capire le battute. Allora ho capito la loro reazione di confusione e anche il timore di non poter capire grande parte dello sketch. Dopo la lezione mi sono reso conto che queste incomprensioni non si limitano solo tra una lingua a un’altra, ma spesso tra generazione e generazione.

La commedia, peggio ancora la satira, che ne è la figlia naturale, ha una peculiarità particolare nel senso che spesso prende spunto da aspetti particolari di personaggi o situazioni che vengono esagerati o deformati per mostrare punti di vista che normalmente noi del pubblico non capiamo. Basta guardare gli sketch di Maurizio Crozza che interpreta in modo satirico personaggi della politica e dello spettacolo per capire questo meccanismo. Lui prende spunto da alcuni aspetti individuali del loro comportamento o linguaggio, per creare un “quadro” surreale dei suoi soggetti, affinché il pubblico conosca e capisca i soggetti così l’intrattenimento è assicurato. Ma cosa succede quando grande parte del pubblico non riesce a percepire le battute?

La reazione è quella di un pubblico che esce insoddisfatto dallo spettacolo.

Anni fa in Australia ho assistito alla proiezione del film “Ginger e Fred” di Federico Fellini. Quella sera noi italiani che conoscevamo i programmi televisivi italiani indicati nelle scene abbiamo capito immediatamente i riferimenti e chi erano i veri bersagli del film. Però, durante i discorsi dopo la proiezione ho sentito la confusione degli australiani che cercavano di capire alcune scene e tanti di loro facevano la stessa domanda “ma la televisione italiana è davvero cosi?”. La loro reazione alla nostra risposta affermativa mi ha confermato che era valsa davvero la pena d’essere andato al film quella sera.

Però mi domando quanti dei nostri figli e nipoti capiranno nel futuro tutte le battute e critiche all’interno non solo di questo film, ma in molti film comici e satirici?

Ci vuol poco per sapere la risposta. Basta accendere il televisore durante un film di Totò, oppure qualsiasi commedia o film importante degli anni ‘30, ‘40, ‘50 e ‘60 per sapere che già ora giovani e meno giovani reagiscono diversamente alle scene e battute.

Nel vedere i film italiani di quegli anni e poi paragonarli ai film di lingua inglese degli stessi anni ci rendiamo conto che la lingua italiana è cambiata molto di più dell’inglese nel corso degli ultimi sette decenni. Nel celebre sketch di Totò sul treno, il cambio di senso di alcune parole rende difficile per i giovani capire perché il parlamentare reagisce in modo indignato ad alcune battute di Totò e meno ancora perché lo sketch era considerato scandaloso all’epoca. Certo questo vuol dire anche che è difficile per il pubblico internazionale capire le scene, anche per film moderni, e questa è una lezione che i nostri produttori cinematografici devono imparare per poter trovare un pubblico più grande sul mercato internazionale.

Senza dimenticare che il senso di parole cambia nel corso del tempo così che il gioco di parole sul verbo “trombare” nello sketch di Totò vuol dire che la battuta non era sul gioco “trombetta” /“trombone” che già di per se è divertente, ma crea un doppio senso moltomeno innocente, per cui la scena era scandalosa alla sua uscita all’epoca.

E come cambiano le parole, cambiano anche i personaggi di ogni decennio e dunque i bersagli degli scherzi. Le nuove generazioni non capiscono riferimenti a politici o personaggi celebri e notori di quei decenni, come non capiranno i cambi di tradizioni e comportamenti che nel frattempo sono scomparsi dal paese.

Un esempio di questi cambi di usanze sarebbe senza dubbio “Divorzio all’italiana”  del regista Pietro Germi con Marcello Mastroianni. Chissà quanti giovani oggi vedendo quel film capiscono che davvero esisteva ancora il delitto d’onore quando il film fu girato?

Nel bene e nel male, alcuni temi e personaggi sono e saranno sempre attuali. Per questo motivo “Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin non invecchierà mai e spiega perché esce ancora regolarmente nelle sale cinematografiche. Hitler, Mussolini e il tema delle dittature farà sempre parte della coscienza mondiale.

Purtroppo non possiamo dire altrettanto di altri temi e personaggi che consideriamo importanti. Nel film “Mars Attacks” del regista Tim Burton, una satira dei film di fantascienza, l’addetto stampa della Casa Bianca porta una ragazza in una stanza segreta per un appuntamento “romantico”. Lui chiama il luogo dell’incontro “la stanza di Kennedy”. Già oggi i giovani non capirebbero il riferimento alla vita privata frenetica di quel presidente americano morto oltre cinquant’anni fa.

Questi sono problemi legati particolarmente ai film comici e satirici. I film drammatici, soprattutto quelli che raccontano storie vere non affrontano gli stessi ostacoli perché i film già raccontano i dettagli necessari per il pubblico.

Naturalmente molti di questi film avranno un pubblico nel futuro e saranno ricordati, però il pubblico non li giudicherà più con i nostri metodi e metri di giudizio. Le future generazioni vedranno i film e gli sketch con gli occhi delle loro esperienze e i cambi naturali nella vita da oggi ad allora.

Questo già succede con moltissime opere d’arte quando i nostri critici d’arte discutono opere importanti e cercano di interpretare il significato dei simboli che i grandi artisti misero nelle loro opere. Per esempio, non sappiamo più con precisione il messaggio di certi animali in alcuni ritratti. Non sappiamo più il significato per la gente dell’epoca di certi simboli e oggetti al fianco dei soggetti dei ritratti.

Ma questo non ci impedisce di godere e cercare di capire queste opere, rimarranno sempre grandi opere perché loro non cambiano nel corso dei secoli, cambiano gli occhi e le menti di coloro che li guardano.La perdita di alcuni messaggi all’interno di opere d’arte, di grandi film e di sketch comici non riduce il senso di meraviglia nel vederli. 

Sarebbe davvero divertente portare nei nostri tempi questi grandissimi artisti, come anche gli attori comici e satirici per vedere le nostre reazioni alle loro opere. Non ho dubbi che alcuni sarebbero scandalizzati che non abbiamo capito tutto, ma ho meno dubbi che la maggior parte di loro si divertirebbe a sapere che ancora godiamo delle loro opere e che queste hanno ancora un senso per le nuove generazioni.

di emigrazione e di matrimoni

What we see and do not always understand

I wonder how many of our children and grandchildren in the future will understand all the jokes and criticism in many comedy and satirical films?

 

The sketch is legendary and when I was younger I knew it by heart. In “Who’s on first” the great American comedy duo Bud Abbott and Lou Costello interpret the manager of a baseball team and a young fan who wants to know the names of his idols. Unfortunately for the young fan the names are not at all normal, in fact the first three players are called “Who”, “What” and “I don’t know”. Naturally the exchange is hilarious in English but much less so in other languages.

Theoretically the sketch should have been easy for my English language students and it was not complicated but I explained some obscure details about baseball. However the reality was very different, starting with the name of the young fan, Sebastian Dimwitty, and the students got lost in scenes that should have made them laugh.  

A week later as I spoke to the students about this film I remembered my first experiences with Italian comedy and my first difficulties in understanding the jokes. So I understood their confused reaction and even their fear in not understanding most of the sketch. After the lesson I realized that these misunderstandings are not only between one language and another but between generation and generation.

Comedy, and worse still satire which is its natural offspring, has a specific peculiarity in the sense that it often takes its cue from particular aspects of people or situations that are exaggerated or deformed to show points of view that we of the audience do not understand. We only have to watch the sketches by Italian TV satirist Maurizio Crozza who satirically interprets people from politics and show business to understand this mechanism. He takes his cue from some individual aspects of their behaviour or language to create a surreal “portrait” of his subjects so that the audience recognizes and understands the subjects and in this way the enjoyment is guaranteed. But what happens when a large of the audience cannot perceive the jokes?

The reaction is that of an audience that leaves the show unsatisfied.

Years ago in Australia I attended the screening of the film “Ginger and Fred” by Federico Fellini. That evening we Italians who knew the Italian television programmes shown in the scenes understood immediately the references and who were the true targets of the film. However, during the discussion after the screening I heard the confusion from the Australians who tried to understand some scenes and many of them asked the same question “Is Italian television really like this?” Their reaction to our reply in the affirmative confirmed for me that it really was worth the effort to have gone to see the film that evening. 

But I wonder how many of our children and grandchildren in the future will understand all the jokes and criticism within not only this film but in many comedy and satirical films.

It takes little to know the answer. We only have to switch on the television during a film by Totò, or any comedy or major Italian film of the ‘30s, ‘40s, ‘50s and ‘60s to know that the younger and the less young people already react differently to scenes and jokes.

When we watch Italian films of those years and then compare them to English language films of the same years we realize that the Italian language has changed much more than English over the last seven decades. In Totò’s famous sketch on the train the change of meanings of some words makes it hard for young people to understand why the politician reacts indignantly to some of Totò’s jokes and even less why the sketch was considered scandalous at the time. Of course this also means it is hard for overseas audiences to understand the scenes, even for modern films and is a lesson our film producers must learn in order to find bigger audiences on the international market.

Without forgetting that the meaning of word change over time so that the play of words on the verb “trombare” in Totò’s sketch means that the jokes are not a play of words between “trombetta” (trumpet) and “”trombone” (trombone), which is funny on its own, but creates a much less innocent double meaning which made the scene scandalous at the time of its release.

And as words change, so people of every decade also change and therefore so do the targets of the jokes. The new generations do not understand references to politicians or famous and notorious people of those decades, just as they will not understand the changes in customs and behaviour that have disappeared in the country in the meantime. 

One example of these changes of customs would undoubtedly be the film “Divorzio all’italiana” (Divorce Italian style) with Marcello Mastroianni by the director Pietro Germi. Who knows how many young people today seeing this film understand that at the time the film was shot the “delitto d’onore” (honour killing) really existed?

For better or for worse some themes and people are and always will be current. For this reason Charlie Chaplin’s “Great Dictator” will never grow old and this explains why it is still screened regularly in cinemas. Hitler, Mussolini and the theme of dictatorships will always be part of the world’s conscience.

Unfortunately we cannot say the same for other themes and people that we consider important. In Tim Burton’s film “Mars Attacks”, a satire of science fiction films, the White House press agent takes a young woman for a “romantic interlude” into a secret room that he calls the “Kennedy Room”. Young people today would already not understand the reference to the frenetic private life of the American President who died more than fifty years ago.

These are problems related particularly to comedy and satirical films. Dramatic films, especially those that tell true stories, do not deal with the same obstacles because the films already provide the details that the audience needs.

Naturally many of these films will have an audience in the future and will be remembered, however, the audience will not judge them with our methods and yardsticks. Future generations will see the films and the sketches through the eyes of their experiences and the natural changes in life between now and then.

This already happens when our art critics discuss major works of art and they try to interpret the significance of symbols that the great artists put in their works. For example, we no longer know precisely the message of certain animals in some portraits. We no longer know the significance for people of the time of certain symbols and objects next to the subjects of the portraits.

But this should not prevent us from enjoying and trying to understand these works, they will always be great works because they do not change over the centuries, the eyes and the minds of those who look at them change. The loss of some messages within works of art, great films and comedy sketches does not reduce the sense of wonder at seeing them.

It would be really fun to bring these great artists into our time, as well as great comedy and satirical actors to see our reactions to their works. I have no doubt that some would be scandalized that we have not understood everything but I have fewer doubts that most of them would be pleased to know that we still enjoy their works and that they still have a meaning for the new generations.

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