Arte & Cultura
Quartet in scena al Quirino. Voglia di Rigoletto e di tenerezza

Tutto si svolge all’interno di una casa di riposo per musicisti e cantanti lirici e Il 10 di ottobre diventa l’occasione per festeggiare non solo il compleanno di Giuseppe Verdi mettendo in scena “Bella figlia dell’amore” dal Rigoletto, ma anche di riaccendere, anche se solo per un giorno, le luci della ribalta sul loro glorioso passato artistico, venato ormai di quella malinconia che da quel tocco di tenerezza verso gli ormai canuti protagonisti.
di Andrea Cavazzini
“Quartet” di Ron Harwood ha inaugurato la nuova stagione teatrale del Quirino, un testo tornato alla ribalta nella versione cinematografica di qualche anno fa realizzata da Dustin Hoffman. Sul palco, quattro giganti del teatro ovvero Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Erika Blanc e Cochi Ponzoni, diretti dalla mano sapiente di Patrick Rossi Gastaldi che ha naturalmente adattato il testo al nostro teatro.
Tutto si svolge all’interno di una casa di riposo per musicisti e cantanti lirici e Il 10 di ottobre diventa l’occasione per festeggiare non solo il compleanno di Giuseppe Verdi mettendo in scena “Bella figlia dell’amore” dal Rigoletto, ma anche di riaccendere, anche se solo per un giorno, le luci della ribalta sul loro glorioso passato artistico, venato ormai di quella malinconia che da quel tocco di tenerezza verso gli ormai canuti protagonisti.
Inoltre la casa di riposo é a rischio chiusura e lo spettacolo aiuterà a sostenerla economicamente.
Tutti gli ospiti si impegnano alacremente per l’allestimento; in particolare la svampita contralto Cecilia, persa ad ascoltare la musica con le cuffiette(affetta in realtà da demenza senile), un rigoroso Rudy da aplomb britannico nel ruolo del tenore, salvo il divertente siparietto con l’inserviente della casa che gli nega il piacere della cotognata a colazione, e un imprevedibile quanto impertinente ed ironico baritono Titta nel ruolo di Rigoletto, a dissertare di forme e del passato libertino di Cecilia, come un ragazzino in piena tempesta ormonale.
Tutto sembra procedere per il meglio pronti a ricreare parte del quartetto nel terzo atto dell’opera verdiana, quando improvvisamente giunge inaspettata ad incrinare il perfetto equilibrio tra i tre, Giulia, la soprano: atteggiamento da diva e soprattutto ex moglie di Rudy con la quale era stato sposato anni addietro, che come se non bastasse si rifiuta di partecipare all’evento canoro. I momenti di tensione non mancano, ma la determinazione da parte del trio di andare avanti con il progetto è tale da superare tutte le divisioni, le ruggini del passato e soprattutto riuscire nell’impresa di compattare quattro caratteri diversi per personalità e temperamento, che vedrà alla fine riaccendere la fiamma sopita dal tempo tra i due ex coniugi.
Una commedia brillante, a tratti malinconica che affronta il tema della vecchiaia, dell’amore e della nostalgia interpretata da “una vecchia guardia” di attori che sprizza energia e che riesce a caratterizzare i personaggi in modo sublime. Assolutamente spassosa la Cecilia impersonata da una straordinaria Paola Quattrini, dai tempi comici esilaranti, un Giuseppe Pambieri, che puo ancora vantare quell’ accattivante fascino che lo accompagna, da quando giovane attore interpretò in tv “Le sorelle Materassi”. Una Erika Blanc che da alla sua Giulia quella giusta dose di snobismo dietro il quale nasconde in fondo l’amore per il suo ex e un Cochi Ponzoni che colora alla perfezione il suo personaggio tra eccessi dialettici e una strenua resistenza verso gli anni che scorrono inesorabilmente
Una commedia godibilissima all’insegna della leggerezza , capace di far ridere, commuovere e regalare ai quattro protagonisti applausi meritati.
Si replica fino al 21 ottobre