Cinema & Teatro
Quarta Parete in progress
Quarta Parete in progress
Tutto quello che bisogna sapere su Arte, Musica e Spettacolo è su Quarta Parete, giovane testata giornalistica online
Una nuova tappa per Quarta Parete , giovane testata giornalistica online (quartapareteroma.it) che da ormai due anni sul piano ufficiale si è affermata sul territorio romano perseguendo una costante e instancabile ricerca delle realtà artistiche più eterogenee, dalle più nascoste alle più note che negli ultimi mesi ha aperto una finestra anche sulle realtà culturali di Napoli.
Si è svolto ieri 16 settembre presso la sede della web tv Quid Channel, l’evento che ne ha ricordato la nascita e la storia, presentandone la forma- attraverso la creazione di un nuovo logo- e la linea editoriale e configurandosi come memoriale e come spazio d’espressione per gli artisti che in questo tempo la hanno sostenuta e supportata nel suo percorso.
“Appena mi voltai risentito, subito col dito m’accennò di tacere e tese il filo d’avena lungo la muriccia, dove tra una pietra e l’altra spuntava il musetto d’una lucertola, a cui con quel cappio egli dava la caccia” – è il timbro intenso di Maximilian Nisi a rompere il silenzio di un palco ancora vuoto predisponendosi alla lettura di “Il monologo della lucertola” di Luigi Pirandello, esordio e degna introduzione di una serata all’insegna dell’arte.
A prendere la parola è infatti è l’Editore e Direttore responsabile Andrea Cavazzini che con tenacia e passione, illustra una “Quarta Parete in progress”, accezione che sottolinea l’idea di una realtà in evoluzione continua, configuratasi col tempo come coro di voci, ricerca assidua, rivolta alle sfumature più disparate del panorama artistico contemporaneo.
E’ altresì questa l’occasione per la presentazione di coloro che fanno parte, del Caporedattore Alessandra Antonazzo, dei collaboratori Miriam Bocchino, Paola Tiriticco, Edoardo Vezzi, Giorgia Leuratti, Mario Claudio Cesario, Sofia Chiappini, Maria Ester Campese, Giulia Pernaselci, Sara Formisano e Tonino Pinto che, ognuno con la propria storia, ognuno secondo diversi tempi e differenti modalità espressive, collaborano al coraggioso lavoro della testata.
Prosegue l’evento con la presentazione del crowfunding, introdotto da Andrea Cavazzini e Cinzia Tedesco, seguito dall’illustrazione della mostra di Germana Galdi, artista eclettica e sperimentatrice di linguaggi pittorici, esposta ipso tempo nella medesima sala.
Si susseguono nella prima parte gli interventi di Lorenzo Merico, giovane regista del cortometraggio inedito “Fuga Bianca”, Monica Rogledi che presta la sua voce al reading di “Schiava di Picasso”, e Isabel Russinova, la cui lettura poetica si pone come omaggio alla poetessa afgana Rabia Balkhi.
Un nuovo intervento di Andrea Cavazzini presenta La vera ripartenza è un futuro senza rimpianti, seconda fase della serata che insiste sul ruolo sociale e comunitario dell’arte vissuto non solo all’interno della redazione ma esteso anche alle problematiche della salvaguardia ambientale, sancito dalla collaborazione con Sea Sheapherd, al ruolo delle donne nell’ambito della società attuale.
E’ quindi la volta di “Così profondo è il suo logos”, assolo pianistico di Theo Allegretti, e della lettura di “La Quarta Parete” di Sorj Chandalon, interpretato dalla profonda voce di Maria Letizia Gorga e da lei dedicato alla testata che da quel muro immaginario del teatro prende il suo nome.
Sono invece due i monologhi affidati all’inconfondibile timbro di Pino Ammendola che prima con Mio Padre è morto partigiano, poi con Preghiera di una monaca napoletana -da lui scritto- sembra dare espressione alla duplice azione-funzione ora drammatica ora farsesca del teatro.
Segue a Ho una ferita tra le gambe”, altro monologo originale dell’attrice Marzia Ercolani, uno straziante e viscerale epilogo del soprano Sarah Biacchi che nel canto di Je ne regrette rien di Edith Piaf riesce magistralmente a dar voce a tutto il doloroso tormento che caratterizzò la vita della cantante francese.
Termina cosi la serata, ma non il lavoro di Quarta Parete per la quale ogni tappa rappresenta solo un punto di partenza per nuovi inizi, nuovi progetti, nuove idee.