Attualità
Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli accusato di presunte molestie sessuali alla segretaria
I vicepresidenti dell’associazione chiedono le dimissioni per ragioni “etico-morali” ma lui si oppone. «Non ho mai mancato di rispetto ai miei collaboratori».
di Vito Nicola Lacerenza
È bufera nella Confcommercio da quando alcuni mesi fa il suo presidente, l’81enne Carlo Sangalli, è stato accusato di aver molestato sessualmente la segretaria tra il 2011 e il 2012. In alcuni SMS inviati dalla donna a un altro dirigente dell’associazione, l’ex segretaria racconta di aver subito da parte del suo datore di lavoro “un’atroce attenzione sessuale”, tale da “averla fatta ricoverare a causa della tachicardia” provocatale dallo stress psicologico. Sebbene Carlo Sangalli abbia dichiarato di “non aver mai mancato di rispetto a nessuno dei suoi collaboratori” e di essere vittima di un complotto “ben orchestrato”, si è però appreso che, a gennaio scorso, il presidente di Confcommercio ha versato sul conto della sua ex segretaria 216 mila euro in presenza dell’allora direttore generale Francesco Rivolta, il quale è stato successivamente licenziato da Sangalli per un “rinnovamento dei funzionari direttivi”.
Una motivazione che non ha convinto i vicepresidenti di Confcommercio Renato Borghi, Luisa Coppa e Paolo Uggé che, il 7 giugno 2018 hanno chiesto le dimissioni di Sangalli per ragioni “etico-morali” e per aver violato lo statuto della Confcommercio. Secondo il regolamento dell’associazione, il presidente ha l’obbligo di garantire la figura del direttore generale, ma dopo il licenziamento di Rivolta non è stato nominato alcun successore. Per far fronte alla polemiche nei suoi riguardi, Carlo Sangalli ha indetto per il prossimo 14 novembre un consiglio generale, il cui ordine del giorno sarà l’“abolizione della figura del direttore generale”. È probabile che il presidente di Confcommercio coglierà l’occasione per controbattere alle accuse mossegli.