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Diritti umani

Presentazione del tredicesimo Rapporto Osservatorio Romano sulle Migrazioni

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Il Presidente dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, prof. Paolo De Nardis, evidenzia come “ancora una volta Roma si confermi specchio del Paese, dei suoi limiti come delle sue potenzialità, e l’immigrazione come una lente che mette a fuoco pregi e carenze dell’Italia e del suo sistema sociale, economico e politico”.

Alle ore 16.00 di giovedì 7 giugno, a Roma, presso l’Auditorium di Via Rieti 13 (nelle vicinanze di Piazza Fiume), l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” e il Centro Studi e Ricerche IDOS presenteranno il tredicesimo Osservatorio Romano sulle Migrazioni, il rapporto socio-statistico che ogni anno fa il punto sull’immigrazione a Roma e nel resto del Lazio.

Il Rapporto si articola in cinque ampie sezioni:

  • la prima è dedicata alla regione e riporta numeri e analisi sulle diverse province;
  • la seconda approfondisce il caso della Città Metropolitana di Roma;
  • la terza articola un’analisi della situazione della Capitale e dei suoi municipi;
  • la quarta è dedicata agli aspetti economici e occupazionali e si sofferma sul contributo dei lavoratori immigrati all’economia locale;
  • la quinta è una ricca appendice statistica, con dati disaggregati per province, comuni e municipi.

Nell’insieme i dati evidenziano come, se per un verso Roma continua ad essere, nello scenario nazionale, il più importante polo catalizzatore della presenza straniera, per altro verso prosegue il processo di insediamento negli altri comuni della Città Metropolitana e nelle altre province del Lazio, anche grazie ai tanti Enti locali che hanno avviato progetti Sprar sul proprio territorio, promuovendo così pratiche di accoglienza e convivenza adeguate e diffuse.

Ma è soprattutto alle molteplici esperienze di convivenza sociale che il volume vuole dare voce, riservando numerosi capitoli al tema dell’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati, al contributo nel mercato del lavoro, alla questione linguistica e della scolarizzazione, alle pratiche religiose, al dramma crescente dei tanti insediamenti informali in cui troppi migranti – in transito o richiedenti tutela internazionale – sono costretti a vivere, in condizioni sempre più rischiose per la loro salute fisica e mentale.

Il Presidente dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, prof. Paolo De Nardis, evidenzia come “ancora una volta Roma si confermi specchio del Paese, dei suoi limiti come delle sue potenzialità, e l’immigrazione come una lente che mette a fuoco pregi e carenze dell’Italia e del suo sistema sociale, economico e politico”.

Al convegno interverranno, oltre al Presidente dell’Istituto “S. Pio V” che introdurrà i lavori e a Ginevra Demaio, ricercatrice del Centro Studi e Ricerche IDOS che illustrerà i risultati più salienti della nuova edizione, il dott. Vincenzo Lodovisi, Vice-presidente di Anci Lazio, il dott. Filippo Gnolfo, membro del Gruppo Immigrazione e Salute – GrIS Lazio, la dott.ssa Maria José Mendes Evora, esperta di migrazioni, e la dott.ssa Laura Baldassarre, Assessora alle Politiche Sociali di Roma Capitale. Tutti questi relatori offriranno spunti di riflessione preziosi sull’immigrazione, l’accoglienza e l’integrazione dei migranti nell’area romano-laziale, ciascuno dal proprio specifico punto di osservazione e secondo la propria competenza.

Le conclusioni saranno affidate al dott. Paolo Ciani, Consigliere della Regione Lazio e Vice Presidente della Commissione Sanità e Affari Sociali.

Il presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, Luca Di Sciullo, che coordinerà i lavori, sottolinea come “Roma e il Lazio costituiscano un terreno di osservazione paradigmatico delle dinamiche dell’immigrazione in Italia, dal momento che, soprattutto nella Capitale, si sperimentano, a volte estremizzati, da una parte un fermento di iniziative di dialogo e di scambio interculturale, e, dall’altra parte, fenomeni di emarginazione, degrado sociale, xenofobia e violenza che mostrano invece quanto ancora ci sia da lavorare per costruire una società aperta, coesa e accogliente, nel solco della grande tradizione secolare di Roma”.

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