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Attualità

Portogallo “paradiso” dei pensionati italiani

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Pensioni esentasse e basso costo della vita hanno spinto numerosi over settanta a trasferirsi nel Paese lusitano

di Vito Nicola Lacerenza

 

 

La “fuga dei cervelli” e dei giovani italiani in cerca di lavoro all’estero è un tema di cui si sente spesso parlare e che ha una forte risonanza nell’opinione pubblica. Decisamente più silenziose, invece, sono le migliaia di pensionati che decidono di invecchiare fuori dall’Italia. Spagna, Tunisia, Albania sono solo alcune delle nazioni dove i nostri conterranei over 70 hanno la possibilità, con una pensione bassa, di vivere dignitosamente, levandosi persino qualche  sfizio. Negli ultimi anni, però, un altro Paese è entrato a far parte delle destinazioni preferite dei pensionati italiani, per trascorrere una vecchiaia serena: il Portogallo. Il piccolo paese europeo, affacciato sull’atlantico, oltre ad un minor costo della vita, ha una politica fiscale molto vantaggiosa per i pensionati, che godono  di un’esenzione dalle tasse sulle pensioni per dieci anni (in Italia l’Irpef decurta le pensioni di circa il 30 per cento ndr).

Per averne diritto, basta vivere in Portogallo 183 giorni l’anno, acquisire lo status di “residente non abituale” ed è fatta. Un sogno per migliaia di pensionati italiani, molti dei quali si sono già trasferiti nel Paese lusitano: 16.000, solo negli ultimi cinque anni, secondo i dati ISTAT. «Sono separato, ho 67 anni, due figli che lavorano fuori dall’Italia e tanta voglia di ricominciare una nuova vita- ha raccontato Remo Romandini, ex bancario di San Benedetto del Tronto- «Nel 2016 sono venuto a vivere a Sesimbra, mezz’ora da Lisbona, su un promontorio che pare Portofino. Pago 300 euro d’affitto per un bilocale fronte-mare, mediamente 10 euro per mangiare ottimo pesce al ristorante». Una qualità di vita impossibile in Italia, con una pensione di 600-1000 euro al mese. E pensare che il Portogallo fino a qualche anno fa si trovava nelle condizioni economiche disastrose simili a quelle della Spagna, dell’Italia e della Grecia! E’ la dimostrazione evidente che una politica “mirata” ed efficiente può risolvere la crisi di qualsiasi Paese.

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