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Arte & Cultura

Per “Un libro al mese. Visti da Vicino” Felice Foresta con “Lungo il sentiero delle trasparenze”

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Tempo di lettura: 2 minuti

Felice Foresta è il protagonista del nuovo appuntamento con L’Isola che non c’è, per Vibo Capitale Italiana del Libro 2021.

di Alessandro Cammareri

“Lungo il sentiero delle trasparenze” introduce un nuovo genere letterario nella rassegna, quello delle pubblicazioni legate alle così dette costellazioni familiari.

Condivisa dagli organizzatori con l’associazione romana Ipathia e l’amministrazione comunale nella sua interezza, in ogni appuntamento da spazio ad una associazione culturale del territorio.

Questa volta si tratta di “Radici per il Futuro”, storica associazione degli ex allievi del Liceo classico “M. Morelli”, rappresentata dalla presidente Rosa Alba Nardo e dalla segretaria Rossella Giordano.

Inconsueto l’inizio della serata, in musica.

La presidente dell’associazione organizzatrice, Concetta Silvia Patrizia Marzano, introduce l’ospite evidenziando che il volume non contiene solo prosa ma anche versi. Questi sono i testi dell’ultimo cd del compianto Gianfranco Riccelli.

Si è spento Gianfranco Riccelli, ufficiale gentiluomo

La parola alle autorità presenti, l’assessore alla Cultura, Daniela Rotino Araneo e, l’assessore alla Pubblica Istruzione, Rosamaria Santacaterina.

Ha introdotto quindi la professoressa Nardo che ha subito affrontato il libro a partire dal suo protagonista, un giovane avvocato che si propone di scrivere di se e dei suoi viaggi.

Viaggi e ricerche sollecitati da incontri che sembrano, ma non sono di certo, casuali.

Viaggi diversi. Uno interiore, che lo porta anche nella sua Calabria dai mari trasparenti e dalle montagne ricche di anfratti che custodiscono memorie di cristianità. L’altro verso “un altro”  il fantasma , la trasparenza. Un treno fino a Parma, per scoprire una vita che gli darà completezza «il treno per un altrove del mio io. Da quel treno non sono più sceso.»

Emozionanti la lettura dei versi da parte della professoressa Giordano.

Poi Felice Foresta racconta e si racconta. Un libro che è un intreccio di vissuto, ma anche scoperta di se, introspezione e illuminazione «La nostra vita, in fondo, è un viaggio fra gli opposti. Tu stai al centro tra forma e sostanza, tra chi sta vicino e chi non c’è più, tra chi ti stringe le braccia e chi soltanto la gola del cuore. L’importante è non stancarsi di tenerle strette, la trasparenza e la materia, devi farle vivere insieme, regalargli lo stesso battito come un cordone ombelicale, declinarle come una parola sola.»

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