Arte & Cultura
Ozmo Munda Mundis
Dialogando con OZMO, Mago della street-art, nella missione artistica tra Europa, Stati Uniti e Oriente. Da Carducci a Kafka, dall’occultismo alla Madonna che fuma. Quando guardi a lungo in OZMO, OZMO guarda in te e rilascia un’intervista.
di Antonio Dentice d’Accadia
Anno Domini duemiladiciotto. Lo spread è alto, l’Italia è ormai fuori dai mondiali di calcio e il Vaticano manifesta preoccupazione per la questione immigrati. Intanto, la Minerva di Ozmo, dipinta ai piedi del Castello di Breno, ricorda al paesaggio i resti del tempio romano della divinità, mentre a Pisa il Galileo custodisce cerebralmente un microcosmo di galassie e a Parigi i vagoni vestono le immagini dei tarocchi marsigliesi. Santi alati cavalcano nei cieli, incontrandosi coi caccia F-35 e nel Salento, San Sebastiano martire subisce le frecce e la biancheria intima di Dolce&Gabbana.
E’ l’estetica schizofrenica di OZMO, tra i pionieri mondiali della street-art e tra i maestri fondatori della corrente in Italia, che celebra la potenza della rinascita nell’antico, passando per l’anima cattolica, la magia, la mistica e le recensioni sul New York Times. Con lui, i burleschi inferni ispirati al Bosch, da una parte all’altra della penisola, strizzano l’occhio alla Madonna di Ancona, la Santissima Vergine con Bambino e testa rovesciata, che – non compresa – indigna gli indignati ad oltranza. Un putiferio. E mentre si indignano, la Madonna guarda il cielo farsi terra.
OZMO, classe 1975. Toscanaccio di parte ghibellina. Pseudonimo di Gionata Gesi. L’Enciclopedia Treccani gli dedica una corposa e significativa sezione, essendo questo folle dell’immaginifico e del simbolismo pittorico, tra i protagonisti della Storia dell’Arte che va tessendosi nei decenni del presente. Probabilmente un giorno verrà studiato nei licei artistici e nelle accademie. Vento in poppa e ha appena una quarantina d’anni.
La testimonianza di OZMO, in soli quindici anni di attività, si diffonde per New York, per gli Stati Uniti ed endemicamente nel resto del mondo. Pisa, al Palazzo della Ragione di Milano, Londra, Parigi, Cina, Russia, Cuba e via dicendo. Tra i suoi committenti, anche Absolut, Prada e Nike. Il 2012 è un anno fondamentale: il Museo del Novecento di Milano e il Macro di Roma. Ancora prima, al Leoncavallo di Milano e al Padiglione d’Arte Contemporanea 2007 di Vittorio Sgarbi, che l’autore si concede di snobbare con una nota di disprezzo.
OZMO inizia giovanissimo, con fumetto, pittura e writing. A Firenze frequenta l’Accademia delle Belle Arti. Fa la conoscenza di molti rispettati nomi di questo mondo, come il writerEtnik, il disegnatore GIPI e il pittore Bartolini di Viareggio.
Le forme adottate sono numerose ed eterogenee, dalla pittura a olio, alle nuove tecnologie. Frequenti i dipinti murali di monumentale dimensione. Addirittura, per un periodo, ossessionato dalla necessità metamorfica, decide di apprendere la tecnica dei tatuaggi e di produrli in anonimato, senza rivelarsi OZMO. Ora, qua e là, c’è gente con capolavori d’autore addosso, probabilmente dal valore di migliaia di euro e pagati molto, molto meno, per cifrette simboliche, in amicizia. Offre la casa. Al Maestro andava di scherzare e così ha giocato.
L’ispirazione iconografica è assunta da una molteplicità di fonti. La storia, la letteratura, la religione, la politica, l’attualità, la cultura cattolica e l’esoterismo. San Michele Arcangelo che trafigge gli inferi, incoronato dall’acronimo alchemico VITRIOL, è visione pittorica nell’indagine del Deus absconditus e affronta con prepotenza il pubblico.
Il demone fuggito dall’arcangelo, ricompare in una città diversa, a Carrara, nella forma del Diavolo dei tarocchi – realizzato in una sola notte – e in un punto particolare della città: dietro il bar Fuoriporta, noto luogo di manifestazioni spiritiche e apparizioni. OZMO ci ha messo il suo. Varie pitture dei tarocchi, oltre quelle eseguite in Italia e in Francia, spiccano finanche a Cuba.
Per dichiarazione del Maestro, l’occultista dell’Ottocento Rudolf Steiner rientra nel proprio bagaglio. L’opera più importante dell’austriaco si sottotitola: “Come si consegue la conoscenza dei mondi superiori?”. Non a caso, OZMO dichiara di cercare il «simbolo condiviso supremo», che probabilmente – per sua diretta ammissione – è solo Dio.
Maestro, quanta differenza intercorre tra OZMO e Gionata Gesi?
In effetti nessuna, Ozmo era una maschera che mi mettevo per essere me stesso al cento per cento.
Tu, grazie a Dio, sei un polemico, come si evince dalle numerose interviste che Ti coinvolgono. Anzi, non solo sei un polemico, ma tendi ad argomentare colla precisione di un saggio breve, razionalità e rigore di dettaglio. Ebbene, quanto è importante la polemica nella Tua vita e soprattutto nel Tuo lavoro?
Sarà la toscanitudine, sarà che mi piace argomentare e tenere il cervello acceso, una volta scrissi: «il disprezzo che vi riservo l’ho testato prima su me stesso». Sto cercando di ribaltare questa critica perenne di 180°, costringendomi a trovare un lato positivo in tutto. L’ipercriticità può essere mortale creativamente e spiritualmente parlando.
I Tuoi lavori sono necessariamente ispirati. Eppure Tu sei un razionale e un coerente. La forza di un artista e l’anima di un ingegnere. Nel Tuo caso, L’estro artistico come si sposa con lo spirito apollineo?
Bene. La cosa bella di questo lavoro è che certamente si sperimenta, si apprende e si comprende. Nella mia esperienza l’ispirazione a volte parte dal basso ed è apollinea, tramite un ragionamento o intuizione, ma altre volte è come se cadesse dall’alto. In questo caso ci si sente veramente allineati con qualcosa di più alto e bisogna solo farsi strumento
Al RedCarpet del convivio beneficenza 2018 di Vogue a Milano, Sallusti era poco dietro di Te, come un’ombra misteriosa e silenziosa. Cosa hai provato?
Quando me ne sono accorto era già troppo tardi.
A parte Tua madre e Tuo padre, quale persona devi ringraziare su tutte?
Questa domanda mi mette in difficoltà. Direi tutte quelle che mi hanno supportato in questa mia avventura
Se si volesse trarre un manifesto artistico dalla Tua produzione, almeno recente, quale significato emergerebbe?
Siate gentili con il prossimo, non mangiate i grassi, leggete un buon libro, fate passeggiate e cercate di vivere in pace e armonia con gente di ogni fede o nazione (cit. MontyPython).