Diritti umani
Otto marzo 2022. La carta di Dubai. Il futuro è di chi lo fa
All’Expo di Dubai anche l’artista pavese Stefano Bressani che donerà una sua opera: La bellezza unisce le persone. #statigeneralidonne #alleanzadelledonne
di Isa Maggi – Coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne
Un 8 marzo particolare quello di quest’anno. Dopo i due anni di pandemia, di mancanza di lavoro, di paura, di malattia e di perdite quest’anno le donne, in questo preoccupante clima di guerra e di tensioni internazionali, diventano costruttrici di pace
Il nostro “Ottomarzotuttolanno” partito dallo Sportello Donna di Pavia nel 2010 affronta quest’anno il tema dei giovani, delle giovani donne e della formazione per l’inserimento reale nel mercato del lavoro attraverso gli strumenti e le opportunità messe in campo dai fondi della Next Generation Eu nel Piano di ripresa e di resilienza e risolvere finalmente il dramma della disoccupazione giovanile e femminile #oraomaipiù
Non possiamo permetterci di non utilizzare, in tutte le sue potenzialità, questo grande investimento in termini economici e finanziari per ammodernare il nostro Paese e procedere verso un vero cambiamento di paradigma per quanto riguarda la parità di genere, la transizione ecologica, la digitalizzazione, la coesione sociale e il superamento dei divari territoriali.
Il valore aggiunto delle donne in questa fase di transizione verso nuovi modelli economici, rispettosi dell’ambiente che possano determinare un ormai improrogabile cambio di rotta, si trova in alcune nuove imprese che stanno nascendo sul nostro territorio.
Relazionandoci ogni giorno con le donne imprenditrici emergono valori fondamentali come la capacità di ascolto e di osservazione delle necessità degli altri e delle altre, l’attenzione e la cura verso le nuove generazioni, la volontà di trasferire ai più giovani conoscenza e consapevolezza, l’attitudine all’approccio multidisciplinare e alla condivisione, oltre all’immancabile passione, competenza e impegno.
Ed in questo percorso che parte proprio da Pavia la tappa dell’8 marzo 2022 passa da Dubai, dove si sta svolgendo l’Esposizione universale.
Un altro importante traguardo raggiunto in collaborazione con le Associazioni che fanno parte dell’Alleanza delle Donne.
Infatti, dalla “Carta delle donne del mondo” di #expomilano2015 scritta con 981 donne provenienti da 35 paesi del mondo, siamo arrivate a Matera, Capitale europea della cultura nel 2019 dove abbiamo promosso e diffuso il progetto delle “Città delle donne” ed oggi siamo a Dubai, per l’esposizione mondiale.
Abbiamo attualizzato la “Carta delle donne del mondo” ed abbiamo inserito parole nuove, dopo un lungo processo open access che ha accolto il contributo di migliaia di donne.
La “Carta di Dubai” è una “carta” aperta, strategica che definisce i temi delle donne e del futuro in termini generativi e rigenerativi.
La Carta afferma l’impegno sociale delle donne nel campo artistico e scientifico, nella letteratura, nella filosofia, nella storia, nella musica, nel teatro, nell’arte visiva, nel cinema, nella politica, nella diplomazia, nella cooperazione internazionale, nelle Forze Armate e nella scienza, per costruire un dialogo duraturo, un testimone da consegnare alle future generazioni.
La “Carta di Dubai” accoglie i principi della “Carta dei Diritti delle Bambine”, documento internazionale di Fidapa BPW Europa.
La consultazione si è configurata in questi mesi come un momento di formazione, apprendimento continuo, confronto e dialogo su alcuni temi strategici che caratterizzano il gender mainstreaming coniugato con la sostenibilità nel contesto delle Città del futuro, le “Città delle Donne” e la vita di donne, uomini, bambine e bambini ponendo l’attenzione ai cambiamenti climatici, la cultura, il lavoro, le imprese femminili, la biodiversità, l’interconnessione, la mobilità virtuale e fisica, l’innovazione e la ricerca, il rispetto e la cura delle relazioni e della Madre Terra. Il percorso è iniziato con i side event organizzati in seguito al G20 che si è svolto in Italia, importanti momenti di lavoro online e in presenza realizzati nel mese di febbraio, giugno, luglio, agosto e settembre 2021, per poi concludersi con la presentazione del documento ufficiale il 12 novembre 2021.
La “Carta di Dubai” si pone l’obiettivo di sostenere i policy maker e i rappresentanti del mondo delle politiche di sviluppo economico locale, educazione, formazione, pari opportunità e sostenibilità di tutto il mondo per sviluppare politiche e programmi a supporto del lavoro, delle imprese, della formazione, della innovazione e ricerca delle donne, attraverso il protagonismo delle donne stesse, nell’ambito di una sostanziale valorizzazione delle donne.
Il documento open, anche in termini di arricchimento e articolazione, vuole fare il punto sul Patto Internazionale che le donne di tutto il mondo decidono di condividere, con sfumature diverse e tempi non sincroni, ma con l’idea che gli obiettivi siano comuni e che la solidarietà, la consapevolezza, la responsabilità del futuro dipenda da noi e dai nostri figli e dalle nostre figlie. Riteniamo che le grandi questioni di conflitto sociale, sicurezza, sostenibilità – ambientale, amministrativa, economica-finanziaria, e culturale – cura, welfare devono avere risposte e traiettorie comuni verso la transizione ecologica e digitale, le politiche di genere, la gestione della cosa pubblica, partendo dalla capacità generatrice e rigeneratrice della donne, dai territori, dagli stili di vita, dall’educazione, dalle Città, dai borghi, da tutti gli insediamenti umani che esprimono relazioni sociali organizzate, da connessioni virtuali e fisiche, incentrate sulla promozione di azioni concrete su temi strategici in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, nonché con la cooperazione tra scuole, università e comunità locali.
Quali sono i nuovi diritti delle donne e della società?
Quali sono i temi sociali legati all’innovazione e al nuovo umanesimo digitale?
I nuovi servizi, le dotazioni territoriali che organizzano l’ambiente umano e sociale nei rapporti casa/lavoro. La sicurezza urbana in termini sociali e non solo ambientali. Come superare e monitorare il gap strutturale nelle espressioni delle società dei vari paesi? A chi affidare il monitoraggio della società nei confronti delle donne e del loro futuro, il futuro del mondo?
Alle donne spetta il compito di scrivere il futuro che è presente e lo dobbiamo costruire ogni giorno.
Il futuro è di chi lo fa.
Alla UE, all’ONU, al G20, ognuno per competenza e per diversi pacchetti operativi e normativi, affidiamo il compito di strutturare le azioni politiche implementative e di monitoraggio.
Questo lungo ultimo miglio sembra irrealizzabile rispetto all’eccentricità della diversa realtà misurabile almeno nei diversi contesti nazionali e di continenti in cui ancora la soglia di povertà costringe a forme di sopravvivenza milioni di persone. Traiettorie scomposte e trame interrotte da riannodare e tessere. Un lavoro complesso e sfidante in linea con l’Agenda 2030, ma che va oltre, a causa di una accelerazione alla trasformazione che ci coinvolge tutti e tutte.
Il futuro delle donne è il futuro della società e la “Carta di Dubai”, è una milestone determinante nella consapevolezza di un contributo necessario, né utopico, né ideologico, verso una società coesa di cui gli Stati Generali delle Donne e l’Alleanza delle donne si fa carico