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Operaio muore di mesotelioma: rimuoveva amianto dalle carrozze ferroviarie

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Il Tribunale condanna l’INAIL a indennizzare vedova e figli del mulettista Giovanni Panariello che aveva il compito di rimuovere amianto dalle carrozze ferroviarie

Il giudice Beatrice Marrani del Tribunale di Velletri ha condannato l’INAIL a riconoscere l’indennizzo da malattia professionale agli eredi di Giovanni Panariellooperaio morto per mesotelioma dopo essere stato esposto ad amianto. Una cifra che, soltanto di arretrati, ammonta a circa 110mila euro, compreso il fondo vittime amianto, e una rendita mensile alla vedova di circa 2mila euro al mese.

Panariello è stato esposto a materiale contenente la fibra killer lavorando come mulettista presso diverse ditte, tra cui due ditte del Lazio, la ZIN.CA.L. e la società Laziale Zinco S.r.l., e l’Avis di Castellamare di Stabia. In particolare ha svolto attività di commercio e pulizia dei materiali di scarto tra cui la scoibentazione dell’amianto presente nelle carrozze ferroviarie. Nel febbraio 2017 è arrivata la terribile diagnosi e l’uomo è morto a soli 66 anni nel dicembre dello stesso anno tra atroci sofferenze lasciando la moglie Rosaria Francesca, che all’epoca aveva 53 anni, e i figli Rocco34 anni, e Rosa30 anni. L’INAIL, che eppure aveva riconosciuto all’uomo la malattia professionale, contestava non solo il nesso causale tra il decesso avvenuto per amianto e l’attività lavorativa, ma la stessa esposizione all’asbesto. L’uomo, oltretutto era stato collocato in pensione nel gennaio 2010 usufruendo dei benefici previdenziali di legge per esposizione all’amianto con la certificazione della stessa INPS che ha rilevato: “è stata riconosciuta l’esposizione all’amianto per 666 settimane comprese nel periodo dal 11 febbraio 1978 al 16 settembre 1991”.

Dopo la morte dell’operaio l’ente è arrivato a negare l’indennizzo a moglie e figli e le altre prestazioni dovute costringendoli ad adire le vie legali e ad affidarsi al Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, avv. Ezio Bonanni che osserva: “L’INAIL ha negato l’evidenza e le sue stesse conclusioni evitando per l’ennesima volta di riconoscere i diritti degli eredi di una vittima amianto. Un uomo che ha lavorato tutta la vita per poter sostenere la sua famiglia e che si è ammalato proprio di mesotelioma, una patologia gravissima che lo ha portato via in meno di un anno”.

Si può richiedere assistenza all’ONA tramite lo sportello amianto online https://onanotiziarioamianto.it/sportello-amianto-ona-nei-territori/ o il numero verde gratuito 800 034 294. L’associazione ha realizzato anche la app Amianto http://app.onanotiziarioamianto.it/ per la mappatura dei siti contaminati.

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