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Diritti umani

Non solo Covid. Picco donazioni emergenza sanitaria ma in calo quelle terzo settore

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La onlus romana Happy family Grajau lancia l’allarme

Allarme per il calo del sostegno agli enti del terzo settore che, pur avendo assistito a un record di donazioni destinate all’emergenza sanitaria (quasi 166 i milioni raccolti dalla Protezione Civile), registra una diminuzione di offerte relative al resto delle imprese no profit.  Parla chiaro infatti il monitoraggio a cura dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) sul primo trimestre 2020: l’81% delle realtà ha subìto un impatto importante sul fundraising e il 40% denuncia un calo superiore al 50%. 

L’emergenza Covid, inoltre, ha forzatamente spinto il fundraising verso il digitale: diverse piattaforme hanno avuto un grande successo, ne sono nate di nuove e quelle storiche si sono consolidate, confermando la fotografia emersa dallo studio «Donare 3.0», condotto da Doxa dal 2014 al 2019, che vede le donazioni online passare dal 15 al 21% e diminuire, invece, quelle tramite denaro contante (dal 47% al 40%), sms solidale (dal 24% al 16%) e bollettino postale (dal 17% al 10%). E se davvero il fenomeno solidarietà attorno al Covid 19 è stato una rivoluzione senza precedenti, non si può affermare lo stesso per il resto del terzo settore e proprio a tale scopo arriva l’appello di Happy Family Grajaù, la ONG romana fondata da Stefano Fazi, Andrea de Petris, Simone de Petris, Gianfranco Nirdaci e Giorgio Sgobbi con alle spalle oltre 10 anni di attività in diversi teatri internazionali. 

Pur essendo stati i primi, durante i giorni del Coronavirus, a moltiplicare gli sforzi e attivare una rete di volontari per non abbandonare i soggetti più deboli attraverso donazioni di tablet ai pazienti nelle corsie Covid-positive o grazie a raccolte alimentari per i non autosufficienti, i membri di Happy Family Grajaù oggi riportano l’attenzione anche su altri progetti destinati a contesti di forte disagio collettivo.

“Il sociale non si ferma”, dichiara Andrea De Petris, membro del consiglio direttivo di Happy Family Grajau,“ e donare parte del proprio tempo e delle proprie risorse a iniziative di solidarietà e beneficenza può essere un motivo di vanto e di forza per il paese intero. Chiediamo dunque sostegno per le iniziative che da anni portiamo avanti, come l’ultima nata che riguarda Bukavu, città della Repubblica Democratica del Congo, martoriata dalle guerre civili”, prosegue De Petris. “L’impegno in questo caso è quello di sostenere la locale Ecole Primaire con grembiuli, materiale didattico, banchi e soprattutto finanziando per cinque anni l’alfabetizzazione e l’istruzione di base, uniche ancore di salvezza per sottrarsi alla povertà assoluta e ai lavori svolti in condizioni disumane. Sulla scia della nuova ondata di generosità scaturita dalla pandemia, proviamo dunque a non trascurare quelle associazioni come la nostra che la solidarietà la costruiscono giorno per giorno, qui e ovunque ve ne sia necessità”. 

http://www.happyfamilygrajau.it/

Happy Family Grajau (HFG) è una onlus nata dalla fusione di Happy Family Onlus e Progetto Grajau. Come Happy Family Onlus, costituita nel 2007, HFG assiste bambini ricoverati in particolari reparti pediatrici degli ospedali (oncologia, chirurgia, ematologia, etc.), grazie anche alla collaborazione dei primari, dei medici e delle caposala. All’interno dei reparti pediatrici e, ove possibile, anche nei pronto soccorso, HFG cura la realizzazione di ludoteche o provvede all’ampliamento di quelle esistenti, dotandole di tutto il materiale necessario (informatico, didattico, ludico), fornisce comode poltrone letto destinate alle camere di degenza e bellissimi acquari molto amati dai piccoli degenti. In Italia, HFG ha donato anche un camper pediatrico in grado di aiutare i bambini che hanno difficoltà – economiche, logistiche ecc – per poter ricevere le cure più adeguate, anche a domicilio. Nuova anche la collaborazione con l’Umberto I, anch’essa nata per aiutare e migliorare la vita dei piccoli degenti. HFG assiste anche mamme con bambini che vivono in condizioni di disagio, cura la raccolta di indumenti, coperte, derrate alimentari, che vengono poi donate alle varie strutture che gestiscono centri di accoglienza o case famiglia.

Grazie alla fusione con l’associazione “Progetto Grajau”, nata nel 2010, HFG opera anche all’estero, dove HFG sostiene attivamente le missioni brasiliane delle Suore Dorotee di Don Luca Passi e, nello specifico, il Centro educativo “Santa Dorotea”, che si trova nel Parque Residencial Cocaia (zona di Grajaù), uno dei quartieri più degradati e poveri della periferia sud di San Paolo del Brasile, caratterizzato da un alto indice di criminalità e violenza.  Grazie al lavoro dei volontari e delle sorelle della missione oltre 180 ragazzi, tra i 6 ed i 15 anni, occupano il tempo “non protetto” dalla scuola in attività didattiche e sportive; nel centro, HFG ha ristrutturato – tra le altre cose – le palestre, le aule e diverse strutture in modo che diventasse un luogo di aggregazione sociale e un punto di riferimento per il quartiere. Ogni due anni, HFG eroga, poi, due borse di studio per altrettanti ragazzi, per offrire loro l’opportunità di sviluppare e conoscere i propri talenti con un soggiorno studio in Italia. L’ultimo progetto attivato è nato a seguito del viaggio di tre dei fondatori dell’Onlus a Bukavu, città della Repubblica Democratica del Congo, nel villaggio di Mbobero, situato nella regione orientale del paese. L’impegno è divenuto quello di sostenere la locale Ecole Primaire con grembiuli, materiale didattico, banchi e soprattutto finanziando per cinque anni l’alfabetizzazione e l’istruzione di base, uniche ancore di salvezza per sottrarsi alla povertà assoluta e alla necessità di svolgere lavori in condizioni disumane.

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