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Nepal, si temono 10mila vittime

La città di Katmandu si è spostata di 3 metri verso sud
Katmandu, 28 aprile- Il numero delle vittime, del devastante terremoto, che sabato ha colpito il Nepal potrebbe salire a 10 mila; questo il timore del premier Sushil Koirala. Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero dell’interno nepalese sono oltre 4500 i morti e circa 8mila i feriti, mentre le ultime stime diffuse dalle Nazioni Unite affermano che sarebbero otto milioni le persone coinvolte nella catastrofe. La Farnesina ha fatto sapere che sono ancora 10 i connazionali irreperibili e quattro i morti, due speleologi italiani del soccorso alpino, Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, travolti dalla valanga che ha distrutto il Langtang village, e altri due cittadini italiani Renzo Benedetto e Marco Pojer, morti travolti da una valanga mentre si trovavano a 3.500 metri di quota sul sentiero di Langtang Trek . “Abbiamo lavorato prima di tutto a rintracciare i connazionali e finora ne abbiamo trovati 347, tra cui purtroppo le quattro persone che hanno perso la vita”, ha affermato il ministro Gentiloni. Grande la preoccupazione per le persone rimaste senza casa, il cui numero, secondo quanto riferito dal quotidiano The Himalayan Times, sarebbe già di un milione di persone che hanno bisogno di aiuti alimentari e medicine. Il Papa ha stabilito di inviare un primo contributo di centomila dollari per il soccorso alle popolazioni del Nepal. Il segretario di Stato americano, John Kerry ha reso noto che verranno stanziati 10 milioni di dollari. La Commissione Europea ha mobilitato 3 milioni di euro per rispondere ai bisogni più urgenti, in particolare acqua pulita, medicine e infrastrutture. La Cina, oltre agli aiuti umanitari, ha stanziato 20 milioni di yuan pari a 3, 3 milioni di dollari. Tante le associazioni umanitarie, a livello mondiale, che si sono mobilitate per rispondere all’emergenza del Nepal.