Italia
Nel 2015 l’economia del web oltre i 60mld di euro in Italia
Analizzando l’impatto di Internet sull’economia italiana, EuroNetMedia mette in evidenza come tra i principali beneficiari di questa crescita vi siano anche le piccole e medie imprese che proprio grazie al web registrano un incremento dei ricavi.
Milano, 19 febbraio – Quest’anno l’economia italiana sul web supererà i 60 miliardi di euro, quasi il doppio dei 32 miliardi di euro del 2010. Lo sostiene un’analisi elaborata da it.EuroNetMedia.org (www.it.euronetmedia.org), global network specializzato in campagne di comunicazione e web marketing, secondo la quale la Web Economy avrà un valore maggiore rispetto ai settori economici tradizionali.
Analizzando l’impatto di Internet sull’economia e il modo in cui le aziende stanno affrontando i cambiamenti dettati dal nuovo scenario dell’online, Euro net media mette in evidenza come i benefici economici e sociali derivanti dalla crescita della web-economy saranno enormi, soprattutto in termini di opportunità di business ma anche di impatto sull’occupazione: basti pensare che negli ultimi 10 anni sono stati creati in Italia oltre 500 mila nuovi posti di lavoro collegati al web.
Nel quantificare la capacità di generare ricchezza da parte del web, Euro net Media sottolinea che la voce più importante è rappresentata dal consumo dei prodotti e servizi, pari al 62% del totale, con il settore del turismo al primo posto, seguito da informatica ed elettronica di consumo, assicurazioni online e abbigliamento.
Si parla dunque di oltre 60 miliardi di euro, pari a circa il 4% del prodotto interno lordo italiano. Ma se la cifra sembra già importante, essa è destinata a subire un’ulteriore impennata nel corso del prossimo anno, quando secondo le previsioni di Euro net Media la web-economy crescerà ancora di un 20%.
Tra i principali beneficiari di questa crescita ci sono anche le piccole e medie imprese che negli ultimi 5 anni proprio grazie ad Internet hanno registrato un incremento medio annuo del 2% dei ricavi, rispetto a un calo del 6% di quelle che operano esclusivamente offline. In merito ai processi di globalizzazione delle piccole e medie imprese italiane, inoltre, l’incidenza delle vendite all’estero è del 23% per quelle attive su Internet contro il 4% di quelle non presenti in rete.
«Senza dimenticare l’indotto costituito dal valore dei prodotti e servizi ricercati online e poi acquistati nel mondo reale» puntualizzano gli esperti di Euro net Media, secondo i quali il valore dell’indotto per il 2015 può essere stimato in circa 20 milioni di euro.