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Nei trasporti l’Italia rimane prima per l’efficienza energetica

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Nell’Unione Europea, tuttavia, i consumi di energia nel settore dei trasporti potrebbero salire considerevolmente e superare il livello previsto per il 2020. A metterlo in evidenza è un «focus» di Avvenia (www.avvenia.com), leader nel settore della sostenibilità ambientale e della white economy

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«I Paesi dell’Ue sono sulla strada giusta per raggiungere l’obiettivo primario di consumi energetici al 2020». Così l’ingegner Giovanni Campaniello, esperto in efficientamento energetico nonché fondatore e amministratore unico di Avvenia (www.avvenia.com), commenta i risultati resi noti questo mese dal Centro Studi dell’Unione Europea secondo cui dal 2000 al 2014 l’Unione è passata da un consumo di energia di 1.133 Mtoe (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) a 1.061 Mtoe. Da questi dati si evince che già nel 2014 l’Unione Europea è scesa al di sotto dei 1.086 Mtoe fissati come obiettivo per il 2020 dalla direttiva europea per l’efficienza energetica. Ma se a livello europeo il calo maggiore dei consumi energetici è stato registrato dal settore industriale (-17,62%) e dal settore residenziale (-9,52%), si è avuto invece un incremento del 2,21% nel settore più energivoro, quello dei trasporti, nel quale invece l’Italia è leader a livello mondiale. Nel settore dei trasporti nel nostro Paese la quota di utilizzo di combustibili fossili superava il 99% nel 2007 ed è diminuita al 95,7% nel 2014, una percentuale che secondo le previsioni di Avvenia, grazie alla riduzione dei consumi di benzina e gasolio e alla crescita dei biocarburanti, scenderà ancora al 93% entro il 2016. E proprio per l’efficienza energetica nei trasporti l’Italia si posiziona al primo posto, superando Giappone, Regno Unito, Francia e Germania nel «Ranking 2016 dell’Efficienza Energetica Mondiale» stilato da Avvenia prendendo in esame le maggiori economie del mondo. Ottime dunque le performance italiane nell’ambito dei trasporti, un settore che tuttavia desta le maggiori preoccupazioni degli esperti di Avvenia poiché, come l’ultima Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico ha confermato, quello dei trasporti è uno dei settori maggiormente responsabili delle emissioni di gas serra che minacciano il futuro del nostro pianeta. Secondo Avvenia in questo settore ancora altri miglioramenti si potrebbero ottenere aumentando l’offerta ferroviaria e di trasporto pubblico su gomma e diminuendo il traffico urbano e quindi il consumo di fonte primaria. «L’Olanda si appresta addirittura a vietare la vendita di auto a benzina e diesel con un provvedimento che sarà all’esame del Senato il 13 ottobre» osservano gli specialisti di Avvenia. I veicoli non elettrici potrebbero dunque non essere più disponibili nelle concessionarie olandesi e sembra che anche Norvegia e Danimarca seguiranno questo esempio, determinando una svolta decisiva nelle politiche europee per il contenimento dell’effetto serra. «Ma anche i cittadini possono contribuire a migliorare l’intero sistema dei trasporti»sostengono gli esperti di Avvenia. Ad esempio, chiunque prima di acquistare un’automobile può accedere ai dati sui consumi di carburante e sulla quantità di anidride carbonica prodotta da ogni modello di auto per orientarsi nella scelta, così come chiunque con dei piccoli accorgimenti può ridurre i consumi di carburante e le emissioni di CO2 durante la guida.

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