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Salute

Nasce “All In” per mettere fine all’AIDS tra gli adolescenti

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UNAIDS, UNICEF, UNFPA, OMS, PEPFAR, the Global Fund to fight AIDS Tuberculosis and Malaria, the MTV Staying Alive Foundation e i movimenti giovanili rappresentati da PACT and Y+ join President Uhuru Kenyatta lanciano All In, una nuova piattaforma di azione per prevenire nuovi contagi da AIDS tra gli adolescenti.

27_816Roma, 17 febbraio  — L’UNICEF, insieme ad altre organizzazioni, lancia oggi un appello per mettere fine all’AIDS. Anche se sono stati fatti molti progressi in diversi settori per prevenire i contagi da HIV, quelli per gli adolescenti sono ancora insufficienti. L’AIDS è diventata la causa principale di morte tra gli adolescenti in Africa e la seconda a livello globale (sempre tra gli adolescenti). Solo 1 ragazzo su 4 sotto i 15 anni ha accesso alle cure antiretrovirali salva vita. Il numero di morti è calato per tutte le fasce di età, ad eccezione dei giovani tra i 10 e i 19 anni. Per ridurre questo divario UNAIDS, UNICEF e altri partner hanno lanciato All In, una nuova piattaforma di azione per raggiungere migliori risultati per gli adolescenti, favorendo cambiamenti strategici nelle politiche coinvolgendo sempre più giovani. I leader di tutto il mondo si sono incontrati oggi a Nairobi, in Kenya, dove il Presidente Uhuru Kenyatta ha lanciato la piattaforma che servirà a trovare nuove risoluzioni per ridurre questo divario nella risposta all’AIDS. “Con l’inclusione degli adolescenti nei processi decisionali che hanno conseguenze dirette sulle loro vite, questa iniziativa sarà un catalizzatore per il cambiamento”, ha dichiarato il Presidente Kenyatta. “Il Kenya è orgoglioso di supportare quest’iniziativa”.  All In si basa su quattro aree chiave di intervento: coinvolgere, mobilitare e dare possibilità di scelta ai ragazzi come leader e protagonisti del cambiamento sociale; migliorare la raccolta dei dati per poter programmare meglio; incoraggiare approcci innovativi per raggiungere gli adolescenti con servizi medici adeguati di base per l’HIV; mettere fermamente il problema degli adolescenti con HIV nell’agenda politica per sollecitare azioni concrete e mobilitare risorse. “L’HIV è la principale causa di morte tra gli adolescenti in Africa e le ragazze sono le più colpite. E’ un’ingiustizia morale. Chiedo ai giovani di aderire al movimento All In, insieme con le Nazioni Unite, i partner del settore pubblico e privato e i paesi e porre fine all’AIDS tra gli adolescenti,” ha dichiarato Michel Sidibé, Direttore generale di UNAIDS a Ginevra. La maggior parte dei 2,1 milioni di adolescenti con HIV nel 2013 ha contratto il virus  dalla  madre, almeno 10 anni fa, durante la gravidanza, il parto o nel primo mese di vita – quando le medicine antiretrovirali che possono ridurre la possibilità di trasmissione dell’HIV non erano disponibili. Molti, a cui non era mai stato diagnosticato, hanno perso la possibilità di essere curati. “I ragazzi e I giovani dovrebbero essere i primi a beneficiare dei progressi fatti per mettere fine a questa epidemia, non gli ultimi”, ha dichiarato Anthony Lake Direttore generale dell’UNICEF. “Dobbiamo raggiungere tutti gli adolescenti e coinvolgere i giovani in questo sforzo per mettere fine all’AIDS. Non possiamo raggiungere questo traguardo di una generazione libera dall’AIDS senza di loro”. Più di 200 ragazzi e leader dei movimenti giovanili erano presenti al lancio di All In. I nuovi contagi da HIV tra gli adolescenti non diminuiscono così velocemente come tra le altre fasce di età. Le ragazze, in particolare in Africa Sub Sahariana, sono le più colpite. nel 2013 in Sud Africa ogni settimana più di 860 ragazze sono state contagiate dall’HIV, rispetto a 170 ragazzi. Dato che, fino a 10-15 anni fa, la condizione di sieropositività non era stata diagnosticata a molti ragazzi, adesso si ritrovano ad entrare nella fase dell’adolescenza senza sapere che stanno convivendo con il virus, con scarse opportunità per identificarlo e poter accedere a programmi di cura. “Dobbiamo incontrare gli adolescenti ovunque essi siano e supportare le sfide che devono affrontare”,  ha dichiarato Babatunde Osotimehin, Direttore generale dell’UNFPA, the United Nations Population Fund. “L’UNFPA è All In per proteggere i loro diritti umani e la salute sessuale e riproduttiva e prevenire e curare l’HIV”. All In si propone di raggiungere gli adolescenti con servizi per l’HIV dedicati ai loro specifici bisogni e realtà, e realizzare rapidi progressi in una fascia di età cruciale per mettere fine all’AIDS entro il 2030. I prossimi cinque anni sono fondamentali. UNAIDS ha predisposto nuovi obiettivi per velocizzare i progressi per gli adolescenti da raggiungere entro il 2020 che comprendono: ridurre di almeno il 75% le nuove infezioni da HIV;  ridurre del 65% le morti causate dall’AIDS e eliminare le discriminazioni verso questa malattia. Raggiungendo questi obiettivi potremmo mettere il mondo sulla strada giuste per mettere fine all’AIDS tra gli adolescenti entro il 2030 e mettere fine all’epidemia globale di AIDS come minaccia alla salute pubblica.

 

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