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“Narcisista ma consapevole delle proprie azioni”: con questa diagnosi la psichiatra Barbara Capovani ha dimesso il suo assassino

“Narcisista e paranoico, ma conscio delle proprie azioni”: questa la diagnosi della psichiatra Barbara Capovani al paziente Gianluca Paul Seung; diagnosi che ha comportato le dimissioni di colui che ne ha causato il decesso: una struttura adatta ad ospitare chi è affetto da tali disturbi avrebbe evitato la tragedia
di Damiana Cicconetti
Venerdì 21 aprile la psichiatra Barbara Capovani è stata aggredita mentre usciva dall’ospedale Santa Chiara di Pisa, presso cui lavorava da anni. Il suo aggressore altri non era se non un paziente di nome Gianluca Paul Seung che lei stessa aveva dimesso il 4 dicembre del 2019 perché sì narcisista, paranoico e anti-sociale ma, in ogni caso, “consapevole delle proprie azioni…”.
Seung, in quanto paranoico, nutriva da tempo rancori immotivati nei confronti della donna ed è ora accusato di omicidio volontario pre-meditato, visto il decesso avvenuto, domenica 23 aprile.
L’uomo l’ha colpita al cranio con un oggetto non ancora identificato: ha agito aggredendola alle spalle, mentre Barbara Capovani era intenta ad andare via in bicicletta, alla fine del suo turno serale di lavoro.
Tuttavia la violenza efferata dell’assassino è stata immortalata dalle telecamere di video-sorveglianza.
“La sicurezza degli operatori sanitari è una priorità: ha affermato in una nota il Ministro della Salute Orazio Schillaci.
Del resto, il narcisismo è un disturbo della personalità caratterizzato da egocentrismo, da assenza di empatia e, spesso, da aggressività.
“L’aggressività fa parte del nostro lavoro, ma oggi ci ritroviamo con persone che non sono pazienti, bensì delinquenti…”: queste le parole di Angelo Cerù, Direttore della struttura di Psichiatria di Massa, nonché del Dipartimento della Salute Mentale e Dipendenze dell’Azienda ASL Toscana Nord-Ovest.
Non a caso, Gianluca Paul Seung, già dieci anni fa, aveva sfregiato un medico, ferendolo con una penna e, da allora, aveva continuato a perseguitare tutti all’interno dell’ospedale, sia medici che infermieri, al punto che nel 2016 il Questore di Lucca aveva emesso un provvedimento contro di lui, vietandogli di avvicinarsi al reparto di psichiatria dell’Ospedale Versilia “per permettere ai sanitari di svolgere il lavoro con necessaria serenità…”.
Tuttavia tale provvedimento non era valso a nulla e l’uomo aveva continuato, indisturbato, ad infastidire e intimidire infermieri e medici, perché per la legge questi soggetti non sono punibili.
La Cassazione ha, in effetti, recentemente stabilito che i disturbi della personalità, se duraturi nel tempo, possono portare all’impunibiità.
Ed è proprio questo ad aver fatto crescere a dismisura in tutta Italia il numero dei casi in cui non si può procedere in giudizio anche nei confronti dei soggetti più violenti.
Il caso di Gianluca Paul Seung ne è un chiaro esempio.
Ovvio, quindi, che dovrebbero essere create strutture adeguate, atte ad ospitare persone affette da simili disturbi, perché le poche REMS attualmente esistenti – Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza – sono insufficienti e, in ogni caso, inadeguate.