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Cinema & Teatro

Michael Segal ad Acquaviva Picena sul set di La leggenda di Kaira si racconta

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Tempo di lettura: 2 minuti

In anteprima le foto del set

di Emanuela Del Zompo

Chi è Michael Segal?

Un creativo ed un artista, che vive in un mondo che sta cercando di uniformarci tutti. Un ragazzo che abita il corpo di un uomo che invecchia ma che da ancora del filo da torcere ai giovani.

Pregi e difetti

Pregio: Sono molto testardo e insisto su una cosa nonostante difficoltà, sacrifici ed ostacoli.

Difetto: Sono molto testardo e insisto su una cosa nonostante difficoltà, sacrifici ed ostacoli.

Parlaci della tua esperienza di attore nel cortometraggio La leggenda di Kaira diretto da Emanuela Del Zompo. Come ti sei trovato sul set?

Le Marche innanzitutto. Una regione particolare, dove si trova mare e collina e dove si mangia (e si beve) davvero bene. Questo dovrebbe bastare, ma l’ospitalità che ho ricevuto mi ha colpito tanto. Emanuela ha lavorato tanto per realizzare questo progetto e l’ente Palio di Acquaviva è stato generoso e professionale. La crew (il Dop, il fonico e la segretaria di edizione) erano assolutamente all’altezza del compito ed io sono stato trattato come un principe (come quello che interpreto nel cortometraggio). Il progetto ha delle grosse potenzialità e spero vivamente che possa dimostrare il suo valore nelle sedi appropriate.

Sogni nel cassetto

I miei cassetti sono tutti pieni di sogni e ogni tanto ne tiro fuori uno e lo realizzo. La vita è dura e questo è un dato di fatto, ma bisogna osare di essere felici, anche a costo di rinunciare a sicurezze e a routine pericolose. Ho scelto di fare solo cose che mi piacciono e che amo. E’ dura, ma i sogni non devono rimanere nei cassetti.

Nella scala dei tuoi valori cosa metti al primo posto

La felicità.

Il tuo prossimo obiettivo

Sinceramente non ne ho davvero idea. Potrebbe cambiare da un giorno all’altro. In questo istante preciso il mio cammino mi sta portando a diventare un istruttore di Yoga. Domani chissà.

Difficoltà nel mestiere di attore?

Questo è un argomento talmente vasto e l’elenco sarebbe talmente lungo che finirebbe lo spazio, quindi dirà solamente che bisogna armarsi di tanta preparazione, studi, pazienza e avere lo stomaco forte per ingoiare rospi enormi.

Il tuo rapporto con l’America

E’ il mio Stato preferito. Ci ho vissuto per anni e ne ho visitate diverse zone. Gli americani vivono meglio degli europei. Hanno meno burocrazia, hanno meno regole, sono più liberi e sono innamorati della loro patria. Ci vado regolarmente ed i miei migliori amici vivono tutti li.

Quando interpreti un ruolo come costruisci il tuo personaggio?

Da zero. Non metto mai niente di mio nei personaggi, non uso emozioni che ho provato personalmente o esperienze personali. Il personaggio che creo ha una sua vita e una identità propria, emozioni proprie e reazioni proprie e questo è uno dei motivi per i quali solitamente faccio impazzire (spesso piacevolmente) i registi quando modifico scene o dialoghi, improvvisando al momento quello che il personaggio direbbe o farebbe.

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