Diritti umani
Mattel dedica una Barbie a Ida Bell Wells, la giornalista afro-americana vincitrice del premio Pulitzer
La bambola racconterà la storia di una donna che ha provocato un cambiamento in cui ha sempre creduto e che, perciò, ha reso reale.
di Damiana Cicconetti
Ida Bell Wells-Barnett, più conosciuta come Ida B. Wells, è una giornalista vissuta tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 a cui la società Mattel ha deciso di dedicare una Barbie che uscirà sul mercato il 17 gennaio.
Ida Wells è stata una suffragetta afro-americana che ha usato la sua voce e la sua penna in tutti i modi possibili pur di lottare in difesa della libertà, della giustizia e dell’uguaglianza, così sostenendo i diritti delle persone nere, battendosi contro il loro linciaggio, barbaramente praticato soprattutto negli Stati Uniti meridionali.
All’età di vent’anni, nel 1883, Ida Wells ha acquistato un biglietto di treno per raggiungere da Memphis la vicina Woodstock, nel Tennessee, dove lavorava come insegnante. Ma il capo-treno, dopo averle chiesto il biglietto, le aveva fatto notare che si trovava nella carrozza sbagliata, riservata ai soli “bianchi…”.
A quel punto, lei non aveva potuto fare a meno di dimostrargli il suo pensiero, non abbandonando di certo il posto, persino quando il capo-treno aveva tentato di trascinarla fuori. Anzi! Proprio in quell’istante, ancor più convinta di sedere nel luogo giusto, aveva chiuso i suoi denti sul dorso della mano del prepotente individuo, mettendo così fine alla vicenda.
Proprio a seguito di questo incidente, aveva dato inizio alla carriera di giornalista, pur senza dimenticare di trascinare – stavolta lei! – non solo il capo-treno bensì l’intera compagnia ferroviaria in Tribunale, con l’ottenimento del conseguente riconoscimento dei danni ed un risarcimento di ben 500 dollari.
Successivamente, quando la sua vittoria era stata annullata dalla Corte Suprema del Tennessee, non si era persa d’animo, raccontando ogni fatto al giornale locale Living Way e facendo così discutere del caso l’intero Paese.
Poco dopo, nel 1887, la National Afro-American Press Convention non aveva potuto non proclamarla “giornalista più importante della stampa nero-americana…”.
Per tali motivi ora la società Mattel ha deciso di dedicarle una Barbie: “Quando le nuove generazioni scoprono eroine come Ida B. Wells – si legge nel testo con cui Mattel annuncia l’imminente uscita della nuova Barbie, appartenente alla serie “donne di ispirazione” – non immaginano solo un futuro migliore. Diventano consapevoli di avere il potere di farlo diventare realtà…”.
La bambola racconterà la storia di una donna che ha provocato un cambiamento in cui ha sempre creduto e che, perciò, ha reso reale.
Wells era nata nel 1862 a Holly Spring, nel Mississippi; era ultima di otto fratelli e sorelle. La sua famiglia viveva in schiavitù. Tuttavia, qualche mese dopo la nascita, il Presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln aveva proclamato la liberazione degli schiavi.
Lei ne era stata felice ma, pochi anni dopo, era rimasta sola al mondo: aveva perso l’intera famiglia a causa della febbre gialla e, senza avere il tempo di piangerla, si era dovuta preoccupare di iniziare a lavorare per mantenersi. Così era divenuta dapprima insegnante e, in seguito, giornalista.
In effetti, il lavoro di insegnante era durato poco: nel 1891 era stata licenziata, dopo aver pubblicato degli editoriali in cui denunciava le cattive condizioni delle scuole nere, segregate e discriminate.
Poi, l’anno seguente, a seguito del linciaggio di tre amici che possedevano un negozio di alimentari che faceva concorrenza ad altri, gestiti da “uomini bianchi”, aveva cominciato a girare per gli Stati Uniti, documentando e raccontando i numerosi casi di linciaggio, i soprusi e le discriminazione ai danni di “gente nera”.
I quotidiani avevano rappresentato il passaggio successivo naturale dopo di allora: nel 1893 è divenuta proprietaria di The Memphis Free Speech and Headlight.
Ma, al contempo, non aveva potuto non preoccuparsi di fondare la National Association for the Advancement of Colored People.
Infine, non paga dei successi ottenuti, nel 1930 si era candidata alla carica di senatrice dell’Hillinois, morendo, tuttavia, l’anno seguente: era il 15 marzo del 1931.
Il premio Pulitzer le è stato assegnato postumo: solo nel 2020, “per l’enorme lavoro come giornalista…”.
“È un onore incredibile vedere la mia bisnonna rappresentata come parte della Barbie Inspiring Women Series…”: ha detto Michelle Duster, pro-nipote di Wells a Usa Today.
“Ha usato la sua voce in ogni modo possibile per lottare per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza. E il suo lavoro, così come la sua storia, è rilevante e stimolante per il mondo di oggi…”: ha aggiunto la giovane commossa.
La società Mattel, del resto, non è nuova a simili iniziative, tutte volte a sensibilizzare le giovani generazioni verso tematiche a cui non si può restare indifferenti.
Mattel, a dire il vero, è oramai ben lontana dai tempi in cui si limitava a rappresentare le Barbie come donne perfette, bionde, con occhi azzurri e vitina da vespa.
Il 29 gennaio dello scorso anno, a conferma della inclusività e della diversità, ha fatto uscire sul mercato “Ken sulla sedia a rotelle” ed anche “Barbie con pelle chiara e vitiligene” e, infine, “Ken con i capelli afro”.
Diversi anni or sono ha invece creato “Barbie afro-americana sulla sedia a rotelle” e “Barbie diabetica, con penna da insulina, braccialetto medico e intero kit per monitorare la patologia”.
…Modi intelligenti per insegnare fin da piccini il diritto al rispetto di tutti. Nessuno escluso!