Arte & Cultura
Maria Agostina Cabiddu e il diritto alla bellezza
Il nuovo saggio di Maria Agostina Cabiddu in presentazione a Vibo Valentia nell’ambito della rassegna letteraria “Un libro al mese. Visti da Vicino”.
Docente di Diritto amministrativo e Governo del territorio del Politecnico di Milano, Maria Agostina Cabiddu, è la protagonista del diciottesimo incontro, organizzato dall’associazione no profit L’Isola che non c’è in collaborazione con l’associazione romana Ipathia, con il suo “Bellezza. Per un sistema nazionale”.
La serata, diretta magistralmente dalla giornalista di LaC Cristina Iannuzzi, è partita con il saluto del vice sindaco di Vibo Valentia, Domenico Primerano, seguito dall’introduzione all’autrice della presidente dell’associazione organizzatrice, Concetta Silvia Patrizia Marzano.
La parola quindi al Segretario Regionale del Ministero della Cultura, Salvatore Patamia, il quale ha auspicato che da questo studio della Cabiddu possa nascere realmente qualcosa di nuovo.
Un saggio, quello della Cabiddu, che ha al suo interno l’esame degli articoli della costituzione dai quali muove il “diritto alla bellezza”, ha detto Caterina Aquino, docente di Diritto pubblico avanzato dell’ Università della Calabria, cui è stata affidata la presentazione del volume.
La Iannuzzi ha quindi presentato l’autrice, Benemerita dell’Accademia della Crusca per aver operato in misura rilevante alla tutela, valorizzazione e diffusione della lingua italiana, e dopo averne ricordato le molteplici pubblicazioni e le ha passato la parola.
La nascita del libro
Maria Agostina Cabiddu ha raccontato la nascita del libro legata al recente periodo pandemico. La frase del medico di Codogno che aveva riempito le sale dell’ospedale di opere d’arte asserendo la necessità per i pazienti isolati di poter perlomeno godere di “Bellezza” la fece riflettere.
Così nel saggio, muovendo dal riconoscimento dell’inviolabilità dei diritti della persona e dalla promozione della cultura e tutela di paesaggio e patrimonio artistico, ma anche della salute, così come dalle libertà di arte, scienza, istruzione e ricerca e dai compiti che ne derivano per la Repubblica, composta dai cittadini, dalle formazioni sociali e dal complesso di enti chiamati allo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà traccia la linea guida per il fondamento costituzionale di un diritto universale alla bellezza.
Diversi gli interventi al termine della serata e la promessa di un nuovo incontro.