Diritti umani
Manifestazioni, green pass e libertà
E l’Europa, per assurdo, era a fianco i manifestanti a loro insaputa
Già, l’Europa.. questa entità per molti versi a noi sconosciuta ieri proprio al grido di libertà era al fianco di tutti coloro che stavano manifestando contro il green pass, che altro non è che un mezzo subdolo per imporre una vaccinazione che altrimenti, per i dati a disposizione e per le evidenze scientifiche, sarebbe impossibile da attuare.
E bene dunque, partire dalla cara e amata/odiata Europa e dalla sua struttura che è molto complessa e complicata da comprendere, ovviamente sintetizzeremo perché ogni struttura se trattata nel dettaglio diventerebbe troppo lunga da spiegare, ma per farsi un’idea le strutture che regolano il funzionamento dell’Europa sono:
Parlamento europeo:
il Parlamento europeo viene eletto ogni 5 anni da tutti noi cittadini che viviamo nelle nazioni che hanno aderito all’Unione Europea e svolge come principale attività quello di adottare le leggi europee, condividendo questa importante attività con il Consiglio dell’Unione europea; mentre le proposte di legge sono formulate dalla Commissione Europea ed è per questo che spesso Parlamento e Commissione hanno forti attriti tra di loro. Il Parlamento ed il Consiglio hanno anche l’onere e la responsabilità di approvare il bilancio dell’Unione Europea e tutto questo macchinoso impianto viene svolto in tre sedi: Bruxelles, Strasburgo ed in Lussemburgo.
Commissione Europea:
la commissione Europea vigila sul rispetto dei trattati firmati dai Paesi comunitari, rappresenta e difende gli interessi dell’Europa nel suo complesso e soprattutto, opera in completa indipendenza dai governi Nazionali. Prepara le proposte per le nuove normative europee e le assegnazioni dei fondi comunitari, essa ha sede a Bruxelles.
Consiglio dell’Unione Europa:
il Consiglio dell’Unione noto ai più come Consiglio dei ministri ha il compito di adottare norme legislative condivise e prendere decisioni politiche, ha responsabilità per quanto riguarda le scelte in campo di politica estera, sicurezza comune, giustizia e libertà. Il Consiglio si riunisce a Bruxelles e vi partecipano i vari ministri delle materie sopra citate in base all’argomento che il Consiglio deve trattare.
Consiglio Europeo:
fu il trattato di Lisbona a decretarne la nascita, esso definisce gli orientamenti e le priorità politiche generali dell’Unione ed è costituito da tutti i Capi di Stato, il Presidente del Consiglio Europeo ed il Presidente della Commissione Europea. Ha sede a Bruxelles e gestisce tutte le tematiche più delicate che le altre strutture non possono gestire, diciamo che è il Consiglio più importante insieme alla Commissione Europea esso definisce la politica estera, e di sicurezza dell’Unione, nomina ed elegge i candidati che ricoprono i ruoli più importanti fra cui i titolari della Banca Centrale Europea e della Commissione Europea.
Corte dei Conti:
è l’ente che verifica che i fondi comunitari siano spesi in modo legittimo con sede in Lussemburgo.
Comitato Economico Sociale:
Che fornisce il proprio parere sulle proposte di decisioni comunitarie nei settori dell’occupazione, spesa sociale e formazione, essa opera a Bruxelles.
Comitato delle Regioni:
è composto da 344 membri (Governatori di regione e Sindaci) e viene consultato quando le materie trattate hanno un successivo impatto a livello locale e Regionale opera a Bruxelles.
Banca Centrale Europea
Ha sede a Francoforte e questo lo sanno praticamente tutti ha la responsabilità di gestire la moneta unica, l’Euro, con la finalità di mantenere una stabilità finanziaria e di valore della stessa nei Paesi dell’Unione nel mondo, essa prende le decisioni autonomamente senza consultarsi con altre strutture dell’Unione e naturalmente con nessuna nazione.
Banca Europea per gli Investimenti
Con sede in Lussemburgo presta il denaro per progetti d’interesse europeo soprattutto per le regioni più svantaggiate finanziando progetti relativi a infrastrutture strategiche, collegamenti ferroviari o stradali, aeroporti o programmi rivolti allo sviluppo ambientale ed eroga prestiti a piccole e medie imprese ed in fine può erogare prestiti a Paesi in via di sviluppo e può raccogliere capitali.
Come si può vedere, l’Unione Europea è molto complessa e le strutture sopra citate molte volte entrano in conflitto tra loro generando dei veri e propri cortocircuiti ma ora torniamo alle manifestazioni contro il green pass che si sono svolte al grido di libertà, libertà.
Facevamo cenno all’inizio di questo articolo che i manifestanti, probabilmente a loro insaputa, erano affiancati dal Consiglio Europeo ed in particolare per il documento “Vaccini Covid19 considerazioni Etiche, Legali e Pratiche” che il Consiglio d’Europeo ha presentato nel gennaio del 2021 in materia di politiche sanitarie per l’emergenza ed in particolare proprio sul tema dei vaccini e del green pass, ovviamente tratteremo solo le parti più salienti delle considerazioni che il Consiglio Europeo ha dettato sviluppando i punti che interessano ai manifestanti che si sono riversati nelle piazze per protestare contro le restrizioni, delle libertà personali ma per i più curiosi in fondo all’articolo troverete il link dell’intero documento.
Detto questo il Consiglio Europeo dichiara:
gli scienziati hanno svolto un lavoro straordinario ed in tempi record, ora tocca ai governi agire. L’Assemblea sostiene la visione del Segretario Generale delle Nazioni Unite secondo cui un vaccino contro il Covid19 deve essere un bene pubblico globale, e l’immunizzazione deve essere un bene pubblico globale.
Quindi aggiunge nel punto successivo, che bisogna garantire che la sperimentazione dello stesso sia di alta qualità e devono essere condotte in modo etico in conformità con le disposizioni pertinenti alle disposizioni pertinenti della Convenzione per la protezione dei diritti dell’uomo e la dignità dell’essere umano per quanto riguarda l’applicazione della biologia e della medicina: Convenzione sulla Diritti Umani e Biomedicina (STE n° 164, Convenzione di Oviedo) e il suo Protocollo addizionale sulla ricerca biomedica (STE n° 195) e che includono progressivamente bambini, donne incinte e madri che allattano, garantire che gli organismi di valutazione dei vaccini non subiscano alcuna pressione politica e che rispettino i minimi standard di sicurezza, efficacia e qualità.
Il Consiglio Europeo andando avanti nei punti, badate bene, consiglia di mettere in atto programmi indipendenti di:
“compensazione dei vaccini per garantire il risarcimento per danni indebiti e danni derivanti dalla vaccinazione”
“Prestare particolare attenzione all’eventuale insider trading da parte dei dirigenti farmaceutici o aziende farmaceutiche che si arricchiranno indebitamente a spese pubbliche, attuando le raccomandazioni contenute nella delibera 2071(2015) “
“Superare le barriere e le restrizioni derivanti da brevetti e dai diritti di proprietà intellettuale, al fine di garantire la produzione e la distribuzione capillare di vaccini in tutti i Paesi ed a tutti i cittadini”.
per quanto riguarda la garanzia di un’elevata captazione del vaccino:
“Garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro tipo per essere vaccinato se non lo desidera”
“Garantire che nessuno venga discriminato per non essere stato vaccinato, per possibili rischi per la salute o per non volersi vaccinare”
“Adottare misure tempestive ed efficaci per contrastare la disinformazione, la disinformazione e l’esitazione riguardo ai vaccini contro il Covid-19”
“Distribuire informazioni trasparenti sulla sicurezza e sui possibili effetti collaterali dei vaccini, collaborando e regolamentando le piattaforme di social media per prevenire la diffusione di disinformazione”
“Comunicare in modo trasparente i contenuti dei contratti con i produttori di vaccini e renderli pubblicamente disponibili per l’esame parlamentare e pubblico”
Chiudiamo dunque con un consiglio a tutti coloro che intenderanno ancora manifestare nelle piazze italiane dicendo che, forse, al posto del grido “Libertà” bisognerebbe gridare “Ce lo chiede l’Europa!”
Di seguito il documento stilato dal Consiglio d’Europa: