Attualità
L’uomo creatore di sé stesso. Alla ricerca di una nuova definizione di Transumanesimo
Da sempre l’uomo cede alla tentazione di essere come Dio, cioè di superare la condizione di creatura, per essere artefice del proprio destino.
di Angela Casilli
Quando parliamo di Transumanesimo dobbiamo aver chiaro che stiamo parlando di un’istanza nata con l’uomo. Non è una novità, perché da sempre l’uomo cede alla tentazione di essere come Dio, cioè di superare la condizione di creatura, per essere artefice del proprio destino.
Non è un caso che il Manifesto dei Transumanisti italiani auspichi una vera e propria rivoluzione prometeica, dal nome del titano che portò agli uomini il fuoco, inteso come conoscenza, disobbedendo agli dei.
Al di là del mito, si tratta di una corrente di pensiero che, pur avendo radici storiche e filosofiche che risalgono a molti secoli fa, negli ultimi tempi ha trovato terreno fertile in molti ambienti, perché è una corrente di pensiero che si fa portatrice di un nuovo modo di concepire l’uomo, nella sua essenza e nel suo rapporto con il mondo che lo circonda.
Grazie alle recenti scoperte e conoscenze in campo scientifico, gli ambiti sono molti e vanno dalla psicologia, alla nanotecnologia, alla genetica, fino alla intelligenza artificiale, l’uomo può finalmente essere artefice della propria evoluzione e costruire il proprio sé, per migliorare le proprie condizioni di vita, sconfiggere le malattie ereditarie e quelle incurabili e combattere l’invecchiamento.
Tuttavia sarebbe un errore definire il movimento transumanista, come un movimento monolitico, perché molteplici sono le correnti di pensiero che si richiamano ad esso pur nelle diversità di approccio e di espressione, arrivando persino a considerare l’immortalità dell’uomo, come possibile mediante l’impianto di dispositivi cibernetici sul corpo umano.
Non mancano però pensatori più pragmatici che, preferiscono rimanere ancorati alle conoscenze scientifiche del momento, anche se riconoscono le enormi potenzialità, ad esempio, dell’intelligenza artificiale per migliorare la vita di tutti.
Il 2024 sarà l’anno dell’intelligenza artificiale, che diventerà centrale nella vita di milioni di persone pur con gli inevitabili rischi che ogni novità nel campo della ricerca scientifica comporta.
Il movimento transumanista, c’è da esserne certi, si farà nella sua totalità promotore di una assoluta libertà della ricerca scientifica, che potrà così svilupparsi a velocità impensabile fino a poco tempo fa.
Il transumanesimo è un pensiero ben lontano dall’essere solo teorico; è, invece, ben radicato in moltissime istituzioni nazionali e sovranazionali e in ampi strati del mondo accademico, e con ricadute concrete sempre più evidenti.
Il 2024 sarà l’anno di un confronto, di uno scontro cruciale per il nostro futuro. Gli autocrati si sentono sempre più forti e le democrazie appaiono intimidite ma, forse, la realtà non è solo questa. Certamente i tempi sono bui, sono tornate le guerre che non sono mai scomparse del tutto, perché quando le dittature e le autocrazie diventano asservite, i conflitti esplodono.
C’è, però, anche un mondo che va nella direzione opposta e in gioco sono le numerose e straordinarie positività che abbiamo di fronte, in primis la scienza con il supporto del transumanesimo.